Page 101 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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tradizione popolare e paesaggio mitico dei brkini e della vremska dolina

tuale che è in principio un angolo cultuale. Si tratta di un angolo, basato sull’angolo astro-
nomico 23,5° ± 1,5°, e di solito nel paesaggio viene registrato come angolo tra 22°– 25°,
che collega una trinità di luoghi sacri. Questi sono dedicati alla divinità della luce e della
oscurità e alla terza divinità dell’acqua che durante l’anno mantiene l’equilibrio fra di essi
(Pleterski, 2008, 27). Nell’assetto del paesaggio di solito risulta che insediamenti, campi e
cimiteri sono orientati verso uno o l’altro punto. All’interno di questo triangolo è inseri-
to un luogo cultuale, portante un asse (Pleterski. 2008, 28)

Le strutture tripartite riguardo la grandezza dell’unità di ricerca raggiungono l’area
dalle chiese (Pleterski, 1996, 168), dei cimiteri (Pleterski, 1996, 171–174), dei campi (Pleter-
ski, 1996, 179–180), dei villaggi e dalle loro immediate vicinanze (Pleterski, 2006) e dalle
maggiori unità amministrative o geografiche, come per esempio le valli (Štular, Hrovatin,
2002). Questa varietà è molto probabilmente la conseguenza della ripetizione dell’angolo
cultuale, col quale si rafforza l’ordine cosmico e l’equilibrio, che è molto importante per
la sopravvivenza dell’uomo e della comunità (Pleterski, 2008, 27).

Ricostruzione delle strutture del paesaggio mitico
– un passo in avanti

Per la ricerca delle strutture sopra menzionate ho dovuto all’inizio definire nello spa-
zio alcuni punti, dai quali ho iniziato la ricerca. Ho così identificato possibili punti spazia-
li, possibili portanti le informazioni sul paesaggio mitico, di cui fanno parte (Hobič, 2013,
325).

Ho scelto punti mitici in base alla ricerca sul terreno e sulla mappatura della tra-
dizione popolare e dei santi patroni delle chiese. All’interno del territorio di ricerca ho
identificato punti spaziali che tramite la loro posizione naturale, il santo, i toponimi e la
tradizione popolare indicano possibili punti mitici. Ho scelto 25 punti mitici, che mi sono
serviti per la fase iniziale della ricerca delle strutture tripartite nel paesaggio mitico (Ho-
bič, 2013, 325–333). In questo testo mi sono concentrato soprattutto su due possibili
strutture tripartite, che ho identificato nel paesaggio.

La prima struttura di questo tipo si è conservata all’interno di una tradizione po-
polare. Così si è conservato il modo di dire »San Bric a Naklo, san Urban a Vremščica e
san Socerb a Artviže hanno conversato fra di loro e ci hano protetto dalla grandine« (Premrl,
2013, 40). Quando colleghiamo questi tre punti spaziali, vediamo che all’interno di que-
sto triangolo si trova Vremsko polje (allegato 3). Attraverso l’analisi delle proprietà dei
punti mitici sono giunto alla conclusione che le due chiese di san Urban (Urbano) e san
Socerb (Servolo) molto probabilmente sono punti mitici consacrati alla divinità celeste.
Il punto mitico della chiesa di san Mavricij/san Brikicij (san Maurizio/san Briccio) molto
probabilmente rappresenta un punto mitico consacrato alla divinità sotterranea (Hobič,
2013, 335). Evidentemente in questo caso si tratta di un legame fra tre territori con luo-
ghi cultuali di divinità maschili nella struttura mitica all’interno del paesaggio. Se qualcu-
no di questi tre nasconda un luogo di culto, consacrato a un principio femminile, non lo
possiamo ancora accertare. Basandoci sul fatto che tra questi luoghi ci sia sempre acqua
corrente - un confine, forse si tratta di un possibile collegamento di luoghi cultuali del pa-
esaggio in una certa forma regionale della struttura mitica. Si pone la questione perché
Vremsko polje si trovi all’interno di questo triangolo. Una possibile risposta si nasconde

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