Page 16 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
P. 16
il paesaggio immateriale del carso

domci della tradizione slovena e croata, in cui tutti agivano e combattevano in gruppi, gli
uni e gli altri in una condizione extracorporale, in trans, in sogno. Šmitek riscontra che »il
materialismo istintivo« della cosmogonia popolare, attribuita da Carlo Ginzburg ai be-
nandanti, è presente anche nella tradizione popolare slovena, in particolar modo nelle
leggende eziologiche sull’origine del mondo. Nel contributo Fiabe e racconti di Dutovlje e
dintorni nell’annotazione di Lovro Žvab Monika Kropej Telabn si dedica all’analisi della tradi-
zione narrativa del villaggio di Dutovlje in Carso e nei suoi dintorni, come fu raccolta ne-
gli anni 1874 e 1882 annotazioni negli scritti inediti del letterato e pubblicista Lovro Žvab
(1852–1888). Attraverso l’analisi storico-culturale e con l’ausilio lo studio dell’inserimen-
to nella carta geografica del paesaggio culturale della fine del XIX sec., ha esaminato 23
racconti popolari per poi confrontarli con il materiale narrativo contemporaneo. Il con-
tributo di Katja Hrobat Virloget e Petra Kavrečič Il paesaggio mitico di Gropada nell’ambito
delle memorie orali del Carso con riferimento ad un piu’ ampia tradizione Europea analizza la
tradizione orale del villaggio legata al paesaggio, esaminata in un contesto di ricerche più
ampie sulla tradizione mitica. Nel paesaggio di un piccolo villaggio sono stati, infatti, iden-
tificati numerosi elementi mitici: il culto dell’albero di significato sovra-regionale; la »Ma-
dre« come baba di pietra; le usanze per impedire l’irruzione dall’aldilà attraverso il con-
fine del nostro mondo dei vivi; la dicotomia spaziale fra i mondi »dei vivi« e »dei morti«
nella forma simbolica del »percorso dei morti« con i tigli (inizio del tragitto) e le »soste
dei morti« (sosta rituale). Il contributo di Jošt Hobič Tradizione popolare e paesaggio mitico
dei Brkini e della Vremska dolina mostra il paesaggio mitico tra il Carso e i Brkini. L’analisi
della tradizione popolare sul paesaggio dal quale essa deriva, reca una nuova compren-
sione dei processi storici e delle strutture mitiche, quali le nuove conoscenze sulla šemb-
ilja (sibilla) come indicatore della rete stradale antica e protostorica, o sugli ajdi come an-
tichi abitanti in rapporto a quelli nuovi, gli Slavi, nonché le strutture mitiche triangolari,
quali le chiese sul monte Vremščica e nei paesi di Naklo e Artviže.

Il contributo di Boris Čok La tradizione dei segni scolpiti sui portali e sulle colonne in
pietra del Carso presenta del materiale particolarmente interessante, forse addirittura
»scioccante«, che sulla base di una tradizione familiare rivela un significato »veteroreligio-
so« nei segni lapidei e in altre strutture nel paesaggio del Carso. Con la scoperta di due si-
stemi religiosi intrecciati e paralleli, cristiano e »tradizionale«, questo contributo è indub-
biamente il fiore all’occhiello della presente monografia. Illustrativa ne è la domanda del
tagliapietre al cliente del portone, se desidera i simboli cristiani o preferisce invece quel-
li »tradizionali«, »alla vecchia maniera«. Il contributo evidenzia nuovamente (Čok, 2012)
che la gente coscientemente e celatamente (ovvero solo nell’ambito della propria comu-
nità) aveva conservato credenze precristiane ancora nel Novecento, talora camuffando-
le intenzionalmente con la tradizione cristiana per conservarne indisturbati il contenuto.
Non pochi ricercatori saranno stupefatti dalla ricchezza dei simboli precristiani sui por-
toni carsici, ritenuti di solito solo »fiorellini« decorativi in mezzo a simboli cristiani, che si
rivelano invece come simboli apotropaici degli »antichi« dei, quali Dejbuh, morca, svarica,
kolovrat (arcolaio), svetovidov krog (cerchio di San Vito), le trinità, felce, lino e simili. Come
riscontra Šmitek (2012, 110), non è vero che finora non esistessero credenze precristiane,
oggetti e luoghi di culto, bensì sono stati gli etnologi e gli antropologi a non averli cercati
o la popolazione a non avergliene raccontato.

16
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21