Page 91 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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Tradizione popolare
e paesaggio mitico dei Brkini

e della Vremska dolina

Jošt Hobič

Paesaggio mitico

Come base della ricerca del paesaggio ho usato lo sguardo attraverso il paesaggio
mitico, ovvero a livello di paesaggio che comprenda sia il visibile che l’invisibile. Si
tratta di uno strato di paesaggio che offre informazioni scritte, connesse con riti e
rituali, tradizione popolare, mitologia, regioni rituali e sacre e anche monumenti. Come
che vediamo porta informazioni del visibile e dell’invisibile fisico. Il collegamento con
quest’ultimo può essere interpretato con la conoscenza della mitologia, del suo sistema
e della tradizione popolare (Štular, Hrovatin 2002, 44). Le strutture formate dalle perso-
ne e che oggi possiamo leggere attraverso la ricerca del paesaggio mitico, dipendono dai
sistemi mitologici. Attraverso di essi le comunità si sono integrate nello spazio ed hanno
costruito un’identità connessa con gli antenati e lo spazio. Lo scopo del paesaggio miti-
co era anche di instaurare un equilibrio nel tempo e nello spazio, fra il mondo esistente
e l’aldilà, fra il visibile e l’invisibile. Il paesaggi mitico è strettamente connesso con i siste-
mi sociali ed economici e gli elementi naturali nello spazio.

La tradizione ha un ruolo importante nella conservazione delle strutture del pae-
saggio mitico odierno , attraverso essa le persone si identificano e comprendono la pro-
pria esistenza. La tradizione unisce le persone all’interno di una comunità, in base al loro
addattamento del paesaggio e la loro intergrazione attraverso la dimensione dello spazio
e del tempo (Peckham 1990, 2–5). Le tradizioni, ciò nonostante, sono dinamiche ed mu-
tabili, consentono sempre persistenza e continuità del loro significato. Così si mantiene
la comprensione sociale dello spazio e del tempo nel paesaggio, nonostante si il manife-
starsi di lievi modifiche all’interno di essa. Quest’ultime sono soprattutto una conseguen-
za di reazioni e rispettive risposte a diverse circostanze nell’uso quotidiano (Anschuetz,
Wilshusen e Scheick 2001, 182). In questo modo, nonostante i cambiamenti inevitabili per
mantenere l’ordine all’interno del paesaggio storico vengono conservate le strutture ba-
silari e le continuità organizzative dell’intera tradizione conosciuta della comunità (An-
schuetz, Wilshusen e Scheick 2001, 184).

La continuità di qualsiasi paesaggio mitico è così possibile solamente con la conser-
vazione della tradizione. Nella società slovena, pertanto, si è conservato, divisa in diverse
parti, fino da oggi il paesaggio sacro dell’antica religione (Štular, Hrovatin, 2002, 43). Col

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