Page 94 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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il paesaggio immateriale del carso

re i viari collegamenti? Oppure se lungo i sentieri e le strade non ci sono sufficienti testi-
monianze fisiche sul fatto che nell’antichità passavano i carri. Che queste strade fossero
state impiegate già nel passato, ci mostra la loro origine mitica, per cui possiamo giusta-
mente dedurre sull’antichità temporale dell’origine della strada e sul suo impiego pre-
durato del tempo. Sono giunto a questa conclusione quando ho esaminato la tradizione
delle strade di šembilja e ho notato che su questi tracciati si attaccano altre caratteristi-
che »più recenti«. Sono così giunto alla conclusione che le strade di šembilja si fondono
con altri tracciati stradali. Si può così concludere che quest’ultime hanno, nella coscienza
della popolazione locale, un ruolo diverso. Attraverso la fonte mitica possiamo dedurre
sull’ impiego continuato dei collegamenti all’interno del paesaggio, l’origine del quale vie-
ne collocato nella preistoria (Hobič, 2013, 319).

Antichi villaggi

Una tradizione popolare indica un’interessante dinamica nel trasferimento dei villaggi;
molti villaggi hanno, accanto alla sede odierna, nella tradizione popolare pure quella anti-
ca (allegato 2). Le ragioni per il trasferimento, nel caso fossero conosciute, sono varie. In
quasi tutti i casi sul terreno si vedono mucchi di pietra che indicano la presenza di qualche
costruzione. Una delle possibilità d’interpretazione nella tradizione popolare sul trasfe-
rimento dei villaggi è l’interpretazione che la gente posiziona le rovine vicine in un conte-
sto »storico« del vilaggio domestico, in modo di provvedere la continuità (e con questa
anche gli antenati) nel paesaggio domestico (Hrobat, 2003, 69).

In altri casi si tratta di un trasferimento della continuità del villaggio da uno spazio
all’altro. Come ho già sopra ricordato, le cause del trasferimento erano diverse. Tutti i
trasferimenti sono accomunati dal fatto che le nuove località sono migliori di quelle pre-
cedenti, nonostante questo di solito non fosse sempre la causa principale del trasferi-
mento (fonti idriche costanti, superfici coltivate più vicine, sito più sicuro). Il trasferimen-
to del villaggio in certi casi era connesso con fenomeni soprannaturali e inconsueti (Stara
Hotična presso Hotična, Vrhule sopra Brezovica, Nadguč presso Barka, Pod lipami pres-
so Slope). È possibile che questi trasferimenti fossero considerati dagli abitanti come un
intervento soprannaturale, ad esempio i serpenti. Quest’ultimi avevano costretto i vec-
chi abitanti a trasferirsi in un sito migliore.

Si pone la domanda perché non si fossero trasferiti fin dal principio. La prima spie-
gazione si riferisce alla non conoscenza del ciclo naturale e delle condizioni meteorolo-
giche. La risposta può concernere anche la questione della proprietà privata. Gli abitan-
ti di questi antichi villaggi non erano proprietari di terreni che erano in posseso altrui.
Se collochiamo il trasferimento del villaggio nel contesto del primo medioevo, è pos-
sibile la seguente ricostruzione. La continuità dell’insediamento dalla tarda antichità al
medioevo è stata già spiegata (Pleterski, 2005, Hrobat, 2005). Possiamo dunque ricava-
re che i proprietari di queste terre erano gli antichi abitanti che vivevano nei castellieri
vicini. Invece gli abitanti di questi antichi villaggi erano i nuovi arrivati Slavi, che si erano
insediati sulle zone limitrofe dei terreni degli abitanti autoctoni. Presumo che gli antichi
abitanti dei castellieri fossero così forti da mantenere il possesso di queste superfici, no-
nostante la pressione dei nuovi abitatori. Lo stesso spostamento del villaggio si verifica
con la parziale disgregazione dell’autorità amministrativa degli abitanti autoctoni. Que-

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