Page 11 - Studia Universitatis Hereditati, vol 6(2) (2018)
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ia universitatisle del suo discorso con un esclamazione dichiara te notturne sotto l’ala di Venere, mentre Numa-
par allelismi tr a la provocazione di numano r emulo ai troiani ... 11 che i suoi nemici sono donne e non uomini (Fri- no Remulo menziona soltanto le desidiae cordis
gie, e non Frigi), Tarconte, invece, inizia il suo in- che potrebbero essere interpretati come nor-
tervento menzionando una donna che spaventa i male pigrizia, ma visto che sono legati al cuore,
compagni – in questo caso si tratta di Camilla. possiamo dedurre che si tratti effettivamente di
Entrambi, quindi – e in dettaglio uno nella par- avventure di amore che in questa locuzione ac-
te finale e uno nella parte iniziale – costruiscono quisiscono una connotazione ancora più marca-
un confronto con la donna, affermando che la fi- ta di ozio, assopimento, inattività, il che natural-
gura femminile non appartiene al campo di bat- mente è in contrasto con il carattere attivo dei
taglia e nell’immaginario stereotipato è meno soldati latini. Nel discorso di Remulo ci si im-
coraggiosa e meno indicata per la guerra se pa- batte in un’altra mossa stereotipata, che però
ragonata all’uomo. Inoltre, Numano Remulo af- non può trovare un parallelismo con il discorso
ferma che i suoi avversari, che prima venivano pa- di Tarconte – si tratta della critica ai Troiani che
ragonati alle donne, dovrebbero cedere le proprie portano tuniche con le maniche lunghe, altro se-
armi agli uomini veri. È quindi presente una cri- gno di effeminatezza. I Romani, infatti, avevano
tica alla natura effeminata sia dei Troiani, sia de- l’abitudine di indossare vesti senza maniche, in
gli Etruschi; agli occhi di una parte importante modo da lavorare più agevolmente nei campi –
della società romana, infatti, l’effeminatezza ar- anche in questo caso si tratta ovviamente di un
rivava da Oriente e rappresentava la disgregazio- segno della loro laboriosità e solerzia. I Troiani,
ne della virilità romana, che si fondava sull’idea invece, portavano maniche lunghe, un abbiglia-
di duritia. Il secondo elemento della natura effe- mento non adeguato per un simile lavoro e adat-
minata dei Troiani e degli Etruschi è il loro amo- to soltanto per godersi l’ozio all’ombra dei son-
re per la danza: entrambi si riferiscono al flauto tuosi palazzi – più lunghe erano le maniche, più
che invita al divertimento e alle danze. Nell’an- era evidente il segno della natura effeminata (Di-
tica Grecia e a Roma il rapporto con il ballo era ckie 1985, 171).
controverso: alcuni lo accettavano come qualco-
sa di normale, ma esistevano anche gravi pregiu- È quindi dimostrato chiaramente che en-
dizi contro la sua espressione (Herter 1959, 638). trambi i discorsi si basano sul contrasto duritia
L’amore per la danza, però, non era qualcosa di – luxuria. Remulo sottolinea il duro lavoro e il
negativo; anche se ai tempi della repubblica l’ar- sacrificio delle genti italiche e marchia la natura
te della danza veniva ancora ignorata, nel perio- pigra e viziata dei nemici troiani. Le stesse con-
do di Augusto era invece accettata con interesse notazioni sono presenti anche nell’intervento di
ed entusiasmo (Horsfall 1971, 1114). È anche vero Tarconte che attribuisce ai suoi compagni le stes-
che molto dipendeva dal tipo di ballo, in quanto se mancanze elencate dai Numano Remulo.
ai tempi di Augusto erano diffuse anche le danze
orgiastiche della dea Cibele, che però erano mo- La similitudine dei due interventi si intra-
ralmente inaccettabili (Herter 1959, 621-2). La vede anche nella reazione di cui furono ogget-
danza era collegata soprattutto con il pregiudi- to. L’intervento di Remulo ferisce l’orgoglio di
zio della effeminatezza e della mollezza, ad ogni Ascanio, che prima di tutto chiede al dio Gio-
modo non era indicata per gli uomini; la danza ve di sostenere la sua causa, poi lancia le sue armi
era una cosa da donne. con tutte le sue forze e ferisce a morte il nemico –
e in questo caso lo aiuta lo stesso Apollo (“Macte
Il terzo punto in comune di entrambi i di- nova virtute, puer, sic itur ad astra” 9.641). Asca-
scorsi è indirizzato alle avventure amorose che nio quindi rigetta con forza e coraggio tutti i di-
entrambi descrivono con locuzioni metafori- fetti che erano stati criticati da Numano Remu-
che. A onor del vero Tarconte è più esplicito e lo e dimostra che le accuse di natura effeminata e
racconta che ai suoi compagni piacciono le lot- pigra erano del tutto infondate, in quanto i Tro-
iani erano molto coraggiosi e abili in battaglia, e
par allelismi tr a la provocazione di numano r emulo ai troiani ... 11 che i suoi nemici sono donne e non uomini (Fri- no Remulo menziona soltanto le desidiae cordis
gie, e non Frigi), Tarconte, invece, inizia il suo in- che potrebbero essere interpretati come nor-
tervento menzionando una donna che spaventa i male pigrizia, ma visto che sono legati al cuore,
compagni – in questo caso si tratta di Camilla. possiamo dedurre che si tratti effettivamente di
Entrambi, quindi – e in dettaglio uno nella par- avventure di amore che in questa locuzione ac-
te finale e uno nella parte iniziale – costruiscono quisiscono una connotazione ancora più marca-
un confronto con la donna, affermando che la fi- ta di ozio, assopimento, inattività, il che natural-
gura femminile non appartiene al campo di bat- mente è in contrasto con il carattere attivo dei
taglia e nell’immaginario stereotipato è meno soldati latini. Nel discorso di Remulo ci si im-
coraggiosa e meno indicata per la guerra se pa- batte in un’altra mossa stereotipata, che però
ragonata all’uomo. Inoltre, Numano Remulo af- non può trovare un parallelismo con il discorso
ferma che i suoi avversari, che prima venivano pa- di Tarconte – si tratta della critica ai Troiani che
ragonati alle donne, dovrebbero cedere le proprie portano tuniche con le maniche lunghe, altro se-
armi agli uomini veri. È quindi presente una cri- gno di effeminatezza. I Romani, infatti, avevano
tica alla natura effeminata sia dei Troiani, sia de- l’abitudine di indossare vesti senza maniche, in
gli Etruschi; agli occhi di una parte importante modo da lavorare più agevolmente nei campi –
della società romana, infatti, l’effeminatezza ar- anche in questo caso si tratta ovviamente di un
rivava da Oriente e rappresentava la disgregazio- segno della loro laboriosità e solerzia. I Troiani,
ne della virilità romana, che si fondava sull’idea invece, portavano maniche lunghe, un abbiglia-
di duritia. Il secondo elemento della natura effe- mento non adeguato per un simile lavoro e adat-
minata dei Troiani e degli Etruschi è il loro amo- to soltanto per godersi l’ozio all’ombra dei son-
re per la danza: entrambi si riferiscono al flauto tuosi palazzi – più lunghe erano le maniche, più
che invita al divertimento e alle danze. Nell’an- era evidente il segno della natura effeminata (Di-
tica Grecia e a Roma il rapporto con il ballo era ckie 1985, 171).
controverso: alcuni lo accettavano come qualco-
sa di normale, ma esistevano anche gravi pregiu- È quindi dimostrato chiaramente che en-
dizi contro la sua espressione (Herter 1959, 638). trambi i discorsi si basano sul contrasto duritia
L’amore per la danza, però, non era qualcosa di – luxuria. Remulo sottolinea il duro lavoro e il
negativo; anche se ai tempi della repubblica l’ar- sacrificio delle genti italiche e marchia la natura
te della danza veniva ancora ignorata, nel perio- pigra e viziata dei nemici troiani. Le stesse con-
do di Augusto era invece accettata con interesse notazioni sono presenti anche nell’intervento di
ed entusiasmo (Horsfall 1971, 1114). È anche vero Tarconte che attribuisce ai suoi compagni le stes-
che molto dipendeva dal tipo di ballo, in quanto se mancanze elencate dai Numano Remulo.
ai tempi di Augusto erano diffuse anche le danze
orgiastiche della dea Cibele, che però erano mo- La similitudine dei due interventi si intra-
ralmente inaccettabili (Herter 1959, 621-2). La vede anche nella reazione di cui furono ogget-
danza era collegata soprattutto con il pregiudi- to. L’intervento di Remulo ferisce l’orgoglio di
zio della effeminatezza e della mollezza, ad ogni Ascanio, che prima di tutto chiede al dio Gio-
modo non era indicata per gli uomini; la danza ve di sostenere la sua causa, poi lancia le sue armi
era una cosa da donne. con tutte le sue forze e ferisce a morte il nemico –
e in questo caso lo aiuta lo stesso Apollo (“Macte
Il terzo punto in comune di entrambi i di- nova virtute, puer, sic itur ad astra” 9.641). Asca-
scorsi è indirizzato alle avventure amorose che nio quindi rigetta con forza e coraggio tutti i di-
entrambi descrivono con locuzioni metafori- fetti che erano stati criticati da Numano Remu-
che. A onor del vero Tarconte è più esplicito e lo e dimostra che le accuse di natura effeminata e
racconta che ai suoi compagni piacciono le lot- pigra erano del tutto infondate, in quanto i Tro-
iani erano molto coraggiosi e abili in battaglia, e