Page 278 - Hrobat Virloget, Katja. 2021. V tišini spomina: "eksodus" in Istra. Koper, Trst: Založba Univerze na Primorskem in Založništvo tržaškega tiska
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mario

diante il mito degli italiani, brava gente. In risposta al Giorno del Ricordo
italiano, il governo sloveno ha istituito la festa del Ritorno del Litorale alla
madrepatria, che per la sua profonda ignoranza delle complesse questioni
storiche transfrontaliere, mortifica ulteriormente quegli italiani che sono
rimasti in Jugoslavia. Il patrimonio culturale come medium che incarna la
storia nazionale è una delle varie forme in cui trovano espressione le visio-
ni antagoniste che strumentalizzano il passato a fini politici. Negare l’oblio
dei migranti diventa così un mezzo per sporchi giochi di potere. Esatta-
mente come l’espulsione dei tedeschi dei Sudeti dai territori cecoslovacchi,
anche l’«esodo» è stato un forte elemento nel gioco politico del porre clau-
sole e condizioni di adesione agli stati non membri candidati all’ingresso
in Unione europea. In tale cornice rientra anche il conflitto italo-sloveno
sulla restituzione delle opere d’arte venete trafugate dalle città istriane du-
rante la Seconda guerra mondiale. A tal proposito emerge anche la que-
stione, irrisolta, circa l’appartenenza delle opere d’arte alienate: sono pro-
prietà dello spazio geo-fisico di provenienza o appartengono al contesto
storico-culturale che le ha prodotte, e dunque agli esuli?

L’antagonismo tra le memorie collettive nazionali su chi è vittima e chi
carnefice, su cosa si rammenta e cosa si dimentica, si propaga anche a livel-
lo regionale e condiziona la convivenza tra le comunità in causa. È in tale
cornice che viene dato spazio all’analisi degli interventi commemorativi ai
piedi del monumento antifascista sito a Strunjan/Strugnano. Si tratta di
orazioni che criminalizzano pubblicamente gli italiani come fascisti, perpe-
tuano la rappresentazione slovena imperniata sul proprio status di vittima
e sull’eroica lotta antifascista di liberazione nazionale e, di volta in volta,
marginalizzano e sviliscono nel discorso nazionale sloveno gli italiani d’I-
stria, gran parte dei quali è rimasta sul territorio proprio per la propria
fiducia e adesione al sistema socialista. Rarissimi gli interventi politici che
focalizzandosi sulla convivenza interculturale e sulla comune e multietnica
lotta antifascista, si arrischiano a riflettere sugli aspetti oscuri del passato
occorsi a margine dell’«esodo». Tali rari ed eccezionali discorsi concorrono
a una memoria europea condivisa all’interno della quale le singole memo-
rie nazionali dovrebbero coltivare la consapevolezza del proprio ruolo sia
di vittima che di carnefice, pervenendo così al confronto con le proprie me-
morie tutte, incluse quelle ignorate, e all’ascolto degli «altri» con empatia
(Assmann 2007).

Nonostante l’imperversare di discorsi politici antagonisti, sono stati
condotti diversi atti di riconciliazione internazionale tra Slovenia, Croazia
e Italia, che tuttavia, purtroppo, non hanno riscosso effetti particolarmen-

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