Page 282 - Hrobat Virloget, Katja. 2021. V tišini spomina: "eksodus" in Istra. Koper, Trst: Založba Univerze na Primorskem in Založništvo tržaškega tiska
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mario

ta di un cambio di rotta avvertito anche dagli informatori che riferiscono
del passaggio da partenze volontarie a partenze condizionate e riportano
il graduale abbandono dell’idea di «fratellanza italo-slava» sotto le spin-
te all’emigrazione sopravvenute a margine dell’annessione dell’Istria alla
Jugoslavia.

Secondo gli informatori, una delle molteplici ragioni che ha spinto le
persone a decidere di emigrare è il timore innescato da minacce violente
e intimidazioni più indirette, psicologiche. Oltre agli atti intimidatori te-
stimoniati sia dagli intimidatori che dagli intimiditi, ebbe grande effetto
la paura delle «foibe». C’è una netta differenza tra chi è emigrato e chi è
rimasto: chi ha continuato a vivere in Istria si è adattato al nuovo conte-
sto, complice anche il progressivo calmarsi della situazione. Le memorie
di chi se ne è andato sono, invece, rimaste ammantate di paura e cristal-
lizzate nel tempo, in un periodo con molta probabilità immediatamente
successivo alla guerra e caratterizzato da grandi sconvolgimenti sociali. Gli
storici enfatizzano anche il timore di ritorsioni per le violenze consumate
dai fascisti e dagli italiani durante la guerra. Che non tutto fosse esclusiva-
mente su base nazionale è dimostrato anche dalle fonti orali che narrano di
un’inversione dei ruoli sociali e di lotte di potere intestine in cui le classi su-
balterne approfittarono del ribaltamento sociale per consumare vendette
e modificare il proprio status sociale. Sebbene dalle conversazioni e inter-
viste con gli informatori sia emersa la paura delle violenze, soprattutto di
natura psicologica, resta in realtà ancora poco chiaro chi ci sia dietro que-
ste violenze: le autorità superiori, persone locali o semplicemente soggetti
vendicativi? Dalle fonti raccolte sembra che chi veniva «da fuori» fosse più
condiscendente verso gli italiani d’Istria, un dato che trova conferma in ri-
cerche etnologiche simili sugli «scambi di popolazione» avvenuti altrove.
Da considerare, tuttavia, che tali rapporti tesi costituiscono solo la punta
dell’iceberg di un intrico complesso e variegato di motivi che hanno spinto
le persone a decidere di partire. Un ruolo importante fu senz’altro giocato
anche dalle condizioni economiche incerte generate dalle riforme socialiste
di collettivizzazione della proprietà privata, dall’abrogazione del colona-
to, dalla ridistribuzione delle terre espropriate e dal divieto del commercio
ambulante che colpirono maggiormente la classe sociale più agiata, per lo
più italiana. La difficile situazione degli italiani è deducibile anche in ma-
niera indiretta dalle testimonianze di chi immigrò in Istria e fu alloggiato
in beni immobili di proprietà italiana. D’altro canto, alla luce della disa-
strosa situazione economica in cui versava l’Istria alla fine della guerra, va
preso in considerazione che per le persone emigrare significava anche dar-

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