Page 141 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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tradizione dei segni scolpiti sui portali e sulle colonne in pietra del carso
43, 44 Immagine 43: Pia-
strina bronzea
per orti, terrazze e simili. Le cave profonde servivano per l'estrazi- (probabilmente un
one di più tipi di pietre per la lavorazione. La pietra più dura si tro- ciondolo) con sva-
vava solo in profondità. Un tipo di cava di pietra profonda serviva rica trovata nei din-
per la frantumazione dello grosse pietre di forma grossolana (ska- torni di Povir in un
luot) che si impiegavano per la costruzione di frangiflutti, moli, ba- capanno di legno.
samenti, muri di contenimento e simili. L'estrazione della pietra del Questa scoperta
secondo tipo era più complessa ed essa era utilizzata per manufatti testimonia l'antica
di qualità eseguiti da scalpellini maestri nello scolpire la pietra. Qu- tradizione di alcuni
esto sviluppo lo possiamo verificare dalle datazioni della costruzi- segni nel Carso.
one di portali e archi, i quali erano decorati con incisioni molto ri- Immagine 44: L'altro
cche e che risalgono all'incirca al periodo tra la fine del XVIII sec. e lato della piastrina
la metà del XIX sec. In seguito, alla fine della seconda metà del XIX bronzea con il ple-
secolo, incominciano a comparire decorazioni meno ricche e meno nilunio.
possenti ed i manufatti erano meno richiesti. Al passaggio del XX
secolo iniziarono a sparire i segni dell'antica fede e comparirono
portali più possenti ma con minori sculture di maestri e questo solo
nelle famiglie più benestanti. Durante la prima guerra mondiale i vil-
laggi lungo il fronte vennero quasi totalmente distrutti. L'enorme la-
voro di scultura della pietra, che in quella parte era ricchissimo di
antichi segni, venne distrutto o danneggiato per sempre. Dopo la
prima guerra mondiale, a causa dell'occupazione italiana e del ter-
rore fascista, non patì solo la popolazione ma ne patirono anche
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43, 44 Immagine 43: Pia-
strina bronzea
per orti, terrazze e simili. Le cave profonde servivano per l'estrazi- (probabilmente un
one di più tipi di pietre per la lavorazione. La pietra più dura si tro- ciondolo) con sva-
vava solo in profondità. Un tipo di cava di pietra profonda serviva rica trovata nei din-
per la frantumazione dello grosse pietre di forma grossolana (ska- torni di Povir in un
luot) che si impiegavano per la costruzione di frangiflutti, moli, ba- capanno di legno.
samenti, muri di contenimento e simili. L'estrazione della pietra del Questa scoperta
secondo tipo era più complessa ed essa era utilizzata per manufatti testimonia l'antica
di qualità eseguiti da scalpellini maestri nello scolpire la pietra. Qu- tradizione di alcuni
esto sviluppo lo possiamo verificare dalle datazioni della costruzi- segni nel Carso.
one di portali e archi, i quali erano decorati con incisioni molto ri- Immagine 44: L'altro
cche e che risalgono all'incirca al periodo tra la fine del XVIII sec. e lato della piastrina
la metà del XIX sec. In seguito, alla fine della seconda metà del XIX bronzea con il ple-
secolo, incominciano a comparire decorazioni meno ricche e meno nilunio.
possenti ed i manufatti erano meno richiesti. Al passaggio del XX
secolo iniziarono a sparire i segni dell'antica fede e comparirono
portali più possenti ma con minori sculture di maestri e questo solo
nelle famiglie più benestanti. Durante la prima guerra mondiale i vil-
laggi lungo il fronte vennero quasi totalmente distrutti. L'enorme la-
voro di scultura della pietra, che in quella parte era ricchissimo di
antichi segni, venne distrutto o danneggiato per sempre. Dopo la
prima guerra mondiale, a causa dell'occupazione italiana e del ter-
rore fascista, non patì solo la popolazione ma ne patirono anche
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