Page 60 - L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali
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La memoria del Mio Carso in Giani Stuparich
e Alojz Rebula

Roberto Norbedo
Università di Udine, Italia

Nel contesto di iniziative scientifiche, in corso o appena concluse, che valo-
rizzano gli aspetti letterari dei rapporti tra identità italiana, slovena e croata
in area triestina, istriana e dalmata, secondo dinamiche conflittuali ma anche
condivise (progetto di ricerca dipartimentale Frontiera, identità e inapparte-
nenza nella letteratura triestina, Università di Udine; saggio Scipio Slataper tra
Croati e Sloveni, in collaborazione con L. Tommasini, 2018), Il mio Carso di Sci-
pio Slataper assume un ruolo significativo. Sarà esaminata la sua fortuna in
area triestina, su entrambi i versanti, culturali e identitari, italiano e sloveno. In
particolare si stringerà l’obiettivo sulle tracce lasciate nel racconto Un’estate a
Isola di Giani Stuparich (1932) e in Srečanje s’Pennadorom, i capitoli dell’incom-
piuto romanzo Dalla vita di Trieste quarant’anni fa, che lo sloveno-triestino
Alojz Rebula pubblicò nel 1949 (Dve poglavji iz romana «Iz tržaskega življenja
pred štiridesetimi leti»). I due testi si distinguono per atteggiamenti differenti
nei confronti del modello slataperiano. Assumono i modi dell’omaggio e del
confronto emulativo nel racconto di Stuparich, con una importante apertu-
ra ai coevi e innovativi studi sulla psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza;
nelle prose di Rebula, invece, si intrecciano registri difformi: quello della ro-
manzesca rievocazione memoriale e il taglio saggistico della critica letteraria,
che mette in scena in modo analitico e paradossale plurime interpretazioni
del Mio Carso. Entrambi gli autori, tuttavia, hanno ricordato la lezione di Sci-
pio Slataper, e con essa si sono confrontati, fino agli anni estremi della loro
vita.
Parole chiave: Scipio Slataper, Giani Stuparich, Alojz Rebula, Il mio Carso, for-
tuna

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