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Cronaca, letteratura, cinema:
il caso di Sicilian Ghost Story

Mojca Cerkvenik
Università del Litorale, Slovenia

Il soggetto del film Sicilian Ghost Story (2017) scritto e diretto da Antonio Piaz-
za e Fabio Grassadonia, è liberamente ispirato al racconto di Marco Mancas-
sola dal titolo Un cavaliere bianco (contenuto nella raccolta Non saremo confu-
si per sempre, 2011), con il quale condivide la volontà di riscatto e di liberazione
dal fantasma della tragica vicenda del giovane ragazzo, Giuseppe di Matteo,
rapito e ucciso dalla mafia nel gennaio 1996. Seppure i due registi avessero
più volte pensato di realizzare un film su questo avvenimento, sarà solamen-
te in seguito alla lettura del racconto di Mancassola, suggestionati dalla sua
scrittura, che definiranno la soluzione per portare la vicenda sullo schermo,
decidendo di «riscrivere la realtà attraverso il sogno». Così come attraverso
la scrittura Mancassola esplora il territorio del possibile e sgretola la cronaca
per restituirle un volto diverso, anche il film fonde la dimensione del reale con
quella onirica e fiabesca, che dilata tempo e spazio, permette ai protagonisti
di comunicare e ritrovarsi, ed è la sola a poter concedere una possibilità di
salvezza. L’obiettivo dell’intervento è indagare gli elementi di convergenza e
divergenza rispetto alla fonte letteraria che segnano la trasposizione cinema-
tografica dell’opera di Mancassola, con particolare attenzione alle operazioni
adottate sia dai registi che dallo scrittore nel ripensare e riproporre in veste
letteraria e cinematografica un drammatico evento di cronaca.
Parole chiave: letteratura italiana contemporanea, Marco Mancassola, Un ca-
valiere bianco, trasposizioni cinematografiche, Sicilian Ghost Story

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