Page 46 - Studia Universitatis Hereditati, vol 9(1) (2021)
P. 46
rafico, spesso correlate a ricerche di caratte-studia universitatis her editati, letnik 9 (2021), številk a 1 / volume 9 (2021), number 1 46specifici fattori: uno è quello della diacronia, la
re storico-filologico e basate per lo più sulle fonti persistenza nel corso dei secoli della necessità di
itinerarie ed epigrafiche, oltre che sulla cartogra-hereditati luoghi più o meno strutturati per la sosta e l’o-
fia antica (Chevallier 1997; Quilici 1991). Tali spitalità, gestiti e frequentati sia da privati che da
indagini hanno consentito da una parte l’iden- rappresentanti del potere pubblico lungo i per-
tificazione dei luoghi di sosta indicati nelle fon- corsi più battuti, ha comportato mutamenti, ri-
ti, anche in relazione agli insediamenti attuali, e strutturazioni, momenti di maggiore sviluppo
dall’altra la ricostruzione della topografia lega- o di stasi che talvolta caratterizzano in maniera
ta a tempi, luoghi e modi della mobilità antica. molto specifica i singoli siti, che, se di lunga du-
Le indagini archeologiche, invece, hanno esami- rata, hanno potuto rivestire funzioni anche mol-
nato in maniera più cogente la caratterizzazione to diversificate nel corso dei decenni o dei secoli.
materiale, l’organizzazione spaziale e le specifi- L’altro è correlato alla mobilità stessa e alle va-
cità legate alla funzione di questi siti, ponendo- riazioni che il sistema viario, non solo terrestre,
li in comparazione con altri insediamenti rurali, ma anche per via d’acqua, ha conosciuto nel cor-
in particolare le ville rustiche o i piccoli insedia- so del tempo dall’età antica in avanti. A propo-
menti rurali, consentendo di compiere osserva- sito di quest’ultimo punto, proprio nelle fasi di
zioni analitiche anche in merito al loro sviluppo maggiore trasformazione e cambiamento infra-
diacronico (i censimenti al momento più esau- strutturale della rete di comunicazione, i luoghi
stivi sono ancor quelli di Black 1995 per la Bri- di sosta assurgono al ruolo di indicatori fonda-
tannia e Corsi 2000 per la penisola italiana). A mentali per inquadrare la transizione e la stabi-
livello di definizione, l’uso del termine mansio lizzazione di nuovi tracciati. Tali trasformazioni,
con un significato generico, utilizzato per defini- anche repentine, non trovano un analogo rifles-
re un luogo di sosta o le tappe in cui un viaggio so nelle fonti itinerarie o cartografiche, caratte-
era scandito, è giustificato dall’uso che ne fanno rizzate solitamente da forme descrittive che ri-
le fonti tardoantiche (Corsi 2005, 260, ma anche mangono più cristallizzate nel tempo.
Di Paola 2016 e Kolb 2016). Nondimeno, la cre-
scita quantitativa e qualitativa delle indagini di Per quanto riguarda il primo fattore, è sta-
scavo ha favorito la documentazione materiale to comunque elaborato un tentativo di classifi-
di tipologie di insediamenti variamente artico- cazione che ha permesso di individuare alcuni
lati, anche per siti preliminarmente accomuna- elementi distintivi per la qualifica delle mansio-
ti dalla medesima definizione, comportando di nes, quali la disponibilità di risorse essenziali,
conseguenza una oggettiva difficoltà nell’elabo- prima tra tutte l’acqua, la presenza di aree sepol-
rare uno o più modelli insediativi di riferimen- crali e di luoghi di culto anche di piccole dimen-
to. Il particolarismo, derivato dall’impegno de- sioni, oltre al più ovvio legame con la viabilità.
gli archeologi su singoli siti riconosciuti come Dal punto di vista materiale e architettonico, le
mansiones è accentuato poi dai diversi approc- strutture distintive sono state identificate con
ci e obiettivi dei singoli progetti di ricerca, ren- gli edifici anche di notevoli dimensioni dedica-
dendo ancor più complesso il raggiungimento ti all’ospitalità non solo di uomini, ma anche di
di vere e proprie sintesi. Tuttavia, gli studi con- animali o per il ricovero e la manutenzione dei
dotti finora nella penisola italiana, in particola- mezzi di trasporto, a cui si aggiungono tabernae,
re dalla già citata Cristina Corsi, sulla scorta di magazzini e piazzali recintati (Corsi 2000, 70-
analoghi esempi d’oltralpe, offrono un ottimo 7). Infine, tra gli elementi unificanti delle strut-
punto di riferimento per gli studiosi, storici e ar- ture ricettive di età romana e tardoantica è sta-
cheologi, che si trovino ad affrontare questo tipo ta accertata nella maggior parte dei casi studiati
di insediamenti. La varietà nella casistica docu- la presenza di strutture per la balneazione come
mentata archeologicamente è da imputare a due ‘dotazione infrastrutturale caratteristica’ (Me-
dri 2016, 92 che ricorda un’analoga considera-
re storico-filologico e basate per lo più sulle fonti persistenza nel corso dei secoli della necessità di
itinerarie ed epigrafiche, oltre che sulla cartogra-hereditati luoghi più o meno strutturati per la sosta e l’o-
fia antica (Chevallier 1997; Quilici 1991). Tali spitalità, gestiti e frequentati sia da privati che da
indagini hanno consentito da una parte l’iden- rappresentanti del potere pubblico lungo i per-
tificazione dei luoghi di sosta indicati nelle fon- corsi più battuti, ha comportato mutamenti, ri-
ti, anche in relazione agli insediamenti attuali, e strutturazioni, momenti di maggiore sviluppo
dall’altra la ricostruzione della topografia lega- o di stasi che talvolta caratterizzano in maniera
ta a tempi, luoghi e modi della mobilità antica. molto specifica i singoli siti, che, se di lunga du-
Le indagini archeologiche, invece, hanno esami- rata, hanno potuto rivestire funzioni anche mol-
nato in maniera più cogente la caratterizzazione to diversificate nel corso dei decenni o dei secoli.
materiale, l’organizzazione spaziale e le specifi- L’altro è correlato alla mobilità stessa e alle va-
cità legate alla funzione di questi siti, ponendo- riazioni che il sistema viario, non solo terrestre,
li in comparazione con altri insediamenti rurali, ma anche per via d’acqua, ha conosciuto nel cor-
in particolare le ville rustiche o i piccoli insedia- so del tempo dall’età antica in avanti. A propo-
menti rurali, consentendo di compiere osserva- sito di quest’ultimo punto, proprio nelle fasi di
zioni analitiche anche in merito al loro sviluppo maggiore trasformazione e cambiamento infra-
diacronico (i censimenti al momento più esau- strutturale della rete di comunicazione, i luoghi
stivi sono ancor quelli di Black 1995 per la Bri- di sosta assurgono al ruolo di indicatori fonda-
tannia e Corsi 2000 per la penisola italiana). A mentali per inquadrare la transizione e la stabi-
livello di definizione, l’uso del termine mansio lizzazione di nuovi tracciati. Tali trasformazioni,
con un significato generico, utilizzato per defini- anche repentine, non trovano un analogo rifles-
re un luogo di sosta o le tappe in cui un viaggio so nelle fonti itinerarie o cartografiche, caratte-
era scandito, è giustificato dall’uso che ne fanno rizzate solitamente da forme descrittive che ri-
le fonti tardoantiche (Corsi 2005, 260, ma anche mangono più cristallizzate nel tempo.
Di Paola 2016 e Kolb 2016). Nondimeno, la cre-
scita quantitativa e qualitativa delle indagini di Per quanto riguarda il primo fattore, è sta-
scavo ha favorito la documentazione materiale to comunque elaborato un tentativo di classifi-
di tipologie di insediamenti variamente artico- cazione che ha permesso di individuare alcuni
lati, anche per siti preliminarmente accomuna- elementi distintivi per la qualifica delle mansio-
ti dalla medesima definizione, comportando di nes, quali la disponibilità di risorse essenziali,
conseguenza una oggettiva difficoltà nell’elabo- prima tra tutte l’acqua, la presenza di aree sepol-
rare uno o più modelli insediativi di riferimen- crali e di luoghi di culto anche di piccole dimen-
to. Il particolarismo, derivato dall’impegno de- sioni, oltre al più ovvio legame con la viabilità.
gli archeologi su singoli siti riconosciuti come Dal punto di vista materiale e architettonico, le
mansiones è accentuato poi dai diversi approc- strutture distintive sono state identificate con
ci e obiettivi dei singoli progetti di ricerca, ren- gli edifici anche di notevoli dimensioni dedica-
dendo ancor più complesso il raggiungimento ti all’ospitalità non solo di uomini, ma anche di
di vere e proprie sintesi. Tuttavia, gli studi con- animali o per il ricovero e la manutenzione dei
dotti finora nella penisola italiana, in particola- mezzi di trasporto, a cui si aggiungono tabernae,
re dalla già citata Cristina Corsi, sulla scorta di magazzini e piazzali recintati (Corsi 2000, 70-
analoghi esempi d’oltralpe, offrono un ottimo 7). Infine, tra gli elementi unificanti delle strut-
punto di riferimento per gli studiosi, storici e ar- ture ricettive di età romana e tardoantica è sta-
cheologi, che si trovino ad affrontare questo tipo ta accertata nella maggior parte dei casi studiati
di insediamenti. La varietà nella casistica docu- la presenza di strutture per la balneazione come
mentata archeologicamente è da imputare a due ‘dotazione infrastrutturale caratteristica’ (Me-
dri 2016, 92 che ricorda un’analoga considera-