Page 51 - Studia Universitatis Hereditati, vol 9(1) (2021)
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ia universitatisdue ambienti con funzione non solo residenziale, Le lastre in materiale lapideo e marmoreo
le crustae mar mor ee dalla mansio tar doantica di equilus-jesolo (venezia) 51 ma anche manifatturiera. Gli indicatori più si- dalla mansio di Equilus: i contesti
gnificativi, infatti si riferiscono a semilavorati e di rinvenimento
scarti di produzione della lavorazione del ferro e Il numero totale di reperti riferibili ad elemen-
dell’osso animale. Benché questo settore non sia ti decorativi in pietra o marmo ammonta a più
stato sigillato da un evento repentino e dramma- di 500 e proviene da tutte le aree precedente-
tico come l’incendio che ha investito il grande mente citate (UTS 1000-8000). Si tratta di ele-
edificio della porzione meridionale, anche qui il menti molto variegati tra loro, sia per tipologia
rinvenimento di un numero molto consistente di di materiale litico impiegato sia per forme e di-
reperti appartenenti a diverse classi di materia- mensioni registrate. Tra i litotipi più facilmente
li ha consentito una lettura non solo diacronica, riconoscibili ci sono sicuramente il serpentino, il
ma anche l’elaborazione di una interpretazione cipollino verde, il porfido, il fior di pesco, il mar-
puntuale sulle specifiche funzioni e sulle diver- mo preconnesio, quello di Chio e quello di Sci-
se attività ivi svolte (Gelichi, Cadamuro, Cian- ro. Accomuna tutti questi reperti il fatto di esse-
ciosi 2018, 56-65). Nella pubblicazione di questo re stati rinvenuti in giacitura secondaria, non in
catalogo preliminare era stato fatto solo un rapi- opera, e talvolta in vere e proprie fosse di scarico
do cenno ai numerosi frammenti di lastre lapi- di rifiuti. Già da una preliminare analisi della di-
dee e marmoree rinvenuti, che trovano qui una stribuzione all’interno delle varie aree di scavo
loro prima sistematizzazione. Si avverte, tutta- si distinguono alcune concentrazioni rispetto a
via, che il presente contributo propone una va- un discontinuo “rumore di fondo”, vale a dire la
lutazione complessiva e non analitica dei reper- presenza diffusa di sporadici frammenti in tutti
ti, poiché al momento non sono stati effettuati i contesti indagati e in quasi tutte le fasi della se-
esami archeometrici mirati, pertanto si è voluta- quenza di scavo. Tale effetto di diffusione indi-
mente sorvolato sulle problematiche legate al ri- stinta si registra soprattutto nei livelli superficia-
conoscimento puntuale dei molteplici litotipi, e li, talvolta profondamente intaccati dai lavori di
quindi ad eventuali riflessioni sulla loro prove- aratura nei campi che nel corso degli ultimi de-
nienza. A tal proposito, è possibile confermare, cenni hanno intercettato a più riprese tali strati-
anche se sulla base di una valutazione di caratte- grafie, causando lo sconvolgimento e talvolta il
re generale su questa classe di materiali, il ruolo trascinamento dei reperti stessi. Tenendo conto
inequivocabile di Jesolo come emporio commer- anche di questi effetti post-deposizionali, sono
ciale, ampiamente attestato dagli innumerevo- stati selezionati quattro contesti specifici che si
li reperti di importazione, tra cui le ceramiche distinguono per numero e qualità di reperti regi-
da mensa e i contenitori da trasporto, che testi- strati, oltre che per la caratterizzazione stratigra-
moniano sicure e intense relazioni sia con l’area fica dei depositi. Procedendo da sud verso nord,
nordafricana, in particolare la Tunisia e la Libia, il primo si trova al limite esterno sud-est dell’edi-
sia con il Mediterraneo orientale, in particola- ficio con funzione ricettiva, poco lontano da una
re la Grecia, l’Asia Minore, la Siria e la Palesti- fornace da calce di età altomedievale. Il secon-
na. Dunque, pur non pretendendo di offrire uno do nucleo, invece, si trova proprio all’interno del
studio esaustivo, l’obiettivo principale della pre- deversorium, in corrispondenza di due ambien-
sente trattazione è quella di includere le crustae ti contigui. Il terzo e il quarto, infine, si trovano
marmoree nell’elaborazione interpretativa com- entrambi nell’area più settentrionale, il quartie-
plessiva del sito, sulla base di alcuni specifici con- re produttivo, ma uno in corrispondenza dei li-
testi di scavo ad esse associati, che consenta di velli di abbandono di un edificio residenziale di
formulare una proposta operativa in vista della età tardoantica, l’altro invece è stato rinvenuto
prosecuzione delle indagini future. all’interno del riempimento di una fossa di for-
ma rettangolare usata per lo scarico di rifiuti, il
le crustae mar mor ee dalla mansio tar doantica di equilus-jesolo (venezia) 51 ma anche manifatturiera. Gli indicatori più si- dalla mansio di Equilus: i contesti
gnificativi, infatti si riferiscono a semilavorati e di rinvenimento
scarti di produzione della lavorazione del ferro e Il numero totale di reperti riferibili ad elemen-
dell’osso animale. Benché questo settore non sia ti decorativi in pietra o marmo ammonta a più
stato sigillato da un evento repentino e dramma- di 500 e proviene da tutte le aree precedente-
tico come l’incendio che ha investito il grande mente citate (UTS 1000-8000). Si tratta di ele-
edificio della porzione meridionale, anche qui il menti molto variegati tra loro, sia per tipologia
rinvenimento di un numero molto consistente di di materiale litico impiegato sia per forme e di-
reperti appartenenti a diverse classi di materia- mensioni registrate. Tra i litotipi più facilmente
li ha consentito una lettura non solo diacronica, riconoscibili ci sono sicuramente il serpentino, il
ma anche l’elaborazione di una interpretazione cipollino verde, il porfido, il fior di pesco, il mar-
puntuale sulle specifiche funzioni e sulle diver- mo preconnesio, quello di Chio e quello di Sci-
se attività ivi svolte (Gelichi, Cadamuro, Cian- ro. Accomuna tutti questi reperti il fatto di esse-
ciosi 2018, 56-65). Nella pubblicazione di questo re stati rinvenuti in giacitura secondaria, non in
catalogo preliminare era stato fatto solo un rapi- opera, e talvolta in vere e proprie fosse di scarico
do cenno ai numerosi frammenti di lastre lapi- di rifiuti. Già da una preliminare analisi della di-
dee e marmoree rinvenuti, che trovano qui una stribuzione all’interno delle varie aree di scavo
loro prima sistematizzazione. Si avverte, tutta- si distinguono alcune concentrazioni rispetto a
via, che il presente contributo propone una va- un discontinuo “rumore di fondo”, vale a dire la
lutazione complessiva e non analitica dei reper- presenza diffusa di sporadici frammenti in tutti
ti, poiché al momento non sono stati effettuati i contesti indagati e in quasi tutte le fasi della se-
esami archeometrici mirati, pertanto si è voluta- quenza di scavo. Tale effetto di diffusione indi-
mente sorvolato sulle problematiche legate al ri- stinta si registra soprattutto nei livelli superficia-
conoscimento puntuale dei molteplici litotipi, e li, talvolta profondamente intaccati dai lavori di
quindi ad eventuali riflessioni sulla loro prove- aratura nei campi che nel corso degli ultimi de-
nienza. A tal proposito, è possibile confermare, cenni hanno intercettato a più riprese tali strati-
anche se sulla base di una valutazione di caratte- grafie, causando lo sconvolgimento e talvolta il
re generale su questa classe di materiali, il ruolo trascinamento dei reperti stessi. Tenendo conto
inequivocabile di Jesolo come emporio commer- anche di questi effetti post-deposizionali, sono
ciale, ampiamente attestato dagli innumerevo- stati selezionati quattro contesti specifici che si
li reperti di importazione, tra cui le ceramiche distinguono per numero e qualità di reperti regi-
da mensa e i contenitori da trasporto, che testi- strati, oltre che per la caratterizzazione stratigra-
moniano sicure e intense relazioni sia con l’area fica dei depositi. Procedendo da sud verso nord,
nordafricana, in particolare la Tunisia e la Libia, il primo si trova al limite esterno sud-est dell’edi-
sia con il Mediterraneo orientale, in particola- ficio con funzione ricettiva, poco lontano da una
re la Grecia, l’Asia Minore, la Siria e la Palesti- fornace da calce di età altomedievale. Il secon-
na. Dunque, pur non pretendendo di offrire uno do nucleo, invece, si trova proprio all’interno del
studio esaustivo, l’obiettivo principale della pre- deversorium, in corrispondenza di due ambien-
sente trattazione è quella di includere le crustae ti contigui. Il terzo e il quarto, infine, si trovano
marmoree nell’elaborazione interpretativa com- entrambi nell’area più settentrionale, il quartie-
plessiva del sito, sulla base di alcuni specifici con- re produttivo, ma uno in corrispondenza dei li-
testi di scavo ad esse associati, che consenta di velli di abbandono di un edificio residenziale di
formulare una proposta operativa in vista della età tardoantica, l’altro invece è stato rinvenuto
prosecuzione delle indagini future. all’interno del riempimento di una fossa di for-
ma rettangolare usata per lo scarico di rifiuti, il