Page 61 - Studia Universitatis Hereditati, vol 9(1) (2021)
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ia universitatisnord Adriatico (si veda Fabbiani 1994 per l’anali- 2018). Tra le numerose tracce degne di interes-
le crustae mar mor ee dalla mansio tar doantica di equilus-jesolo (venezia) 61 si anche dimensionale dei frammenti recuperati). se e di approfondimento, oltre a quelle partico-
larmente fitte ed evidenti dei canali lagunari, in
Per quanto riguarda l’edificio tardoanti- gran parte rintracciabili anche dalle foto aeree,
co, invece, abbiamo solo scarne informazioni re- sono state intercettate alcune anomalie ricondu-
lative ai tagli di spoliazione dei perimetrali e la cibili più direttamente alla presenza di strutture
documentazione di ulteriori lacerti di struttu- in muratura. Combinando i dati diagnostici de-
re poco leggibili in corrispondenza dell’area oc- rivati da queste differenti tecniche non invasive
cidentale antistante l’ingresso del complesso ec- con i risultati desunti dallo scavo archeologico, è
clesiastico. L’incertezza della funzione religiosa possibile circoscrivere alcune aree specifiche per
attribuita a quest’aula (data l’assenza di ulterio- indirizzare la prosecuzione delle indagini sulle
ri indizi in merito), le dimensioni e la morfologia strutture della mansio. In particolare, in relazio-
dell’edificio stesso e la presenza di questi resti di ne all’analisi qui presentata sulle crustae marmo-
strutture nelle vicinanze porterebbe a considera- ree e quindi all’ipotesi che la mansio fosse dota-
re l’eventualità che proprio qui ci fosse un com- ta di strutture anche di un certo pregio, due aree
plesso di balnea, la cui visibilità archeologica sa- sembrano essere più promettenti per avvalora-
rebbe rimasta inevitabilmente molto limitata. re o meno tali ipotesi. Infatti, grazie al riesame
dei dati già noti derivati dalla fotointerpretazio-
Conclusioni ne è possibile dedurre l’ampiezza complessiva del
Le prospettive di ricerca offerte dal sito di Jesolo grande edificio, di cui finora circa la metà è stato
si stanno rivelando di anno in anno sempre più riportato alla luce4. L’eventuale scavo dell’intero
promettenti anche sotto l’aspetto interdiscipli- deversorium permetterebbe di appurare se al suo
nare. Infatti, oltre alla buona conservazione dei interno fossero presenti altri ambienti di mag-
depositi archeologici, subito al di sotto dell’arati- gior pregio, come il vano I, che indicherebbero
vo, e alla possibilità di eseguire indagini in esten- un’organizzazione gerarchica nella struttura ri-
sione, i dati desunti anche da altri metodi ana- cettiva e consentirebbero di chiarire le eventuali
litici permettono di ricostruire diacronicamente funzioni anche di rappresentanza di alcuni am-
il mutevole contesto ambientale in cui Equilus è bienti di questo corpo di fabbrica. L’altra area,
nata e si è sviluppata. In particolare, la rilettu- invece, si trova a nord-est del quartiere artigiana-
ra dei dati ottenuti tramite remote sensing (Ser- le, dove il rilievo gradiometrico indica la localiz-
ra 2011; Serra 2013) combinati con i dati geoar- zazione di un cluster di dipoli che corrisponde a
cheologici (Mozzi, Negrelli 2013; Granzo 2018), un’area di circa 25x18 m a margine della quale, ef-
derivati oltre che dall’attività di scavo anche da fettivamente, anche i dati di scavo sembrano cor-
una serie di carotaggi mirati, permettono di pre- roborare la presenza di livelli di abbandono con
cisare la ricostruzione della rete di vie d’acqua e i reperti di una certa ricercatezza, più pertinenti
progressivi interventi di bonifica che hanno por- ad una struttura di pregio (fig. 10).
tato all’ampliamento o all’erosione delle terre
emerse, di pari passo con i mutamenti delle linea La prosecuzione delle indagini di scavo in
di costa e dei percorsi fluviali presenti in questo questa zona potrebbe riportare alla luce la strut-
comprensorio della laguna. Ulteriori indicazio- tura, l’edificio o il quartiere da cui provenivano
ni fondamentali, soprattutto in funzione predit- le crustae marmoree rinvenute ad Equilus e for-
tiva, sono state desunte dal rilievo gradiometrico nire ulteriori dati in merito all’organizzazio-
a cui è stata sottoposta sistematicamente un’a- ne e alla composizione sociale della comunità
rea di circa 9 ettari, a sud e a nord delle Antiche
Mura, grazie alla collaborazione con l’Universi- 4 Nel lavoro di Serra 2013 (in particolare: 56-8) erano state descritte
tà di Siena, nello specifico con il team del Prof. analiticamente molte tracce significative, tra cui anche quella iden-
Stefano Campana (Saito, Campana, Cianciosi tificabile con il grande edificio. Le interpretazioni date dall’autore
sono talvolta fuorvianti, ma perché antecedenti alle attività di sca-
vo.
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