Page 57 - Studia Universitatis Hereditati, vol 9(1) (2021)
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ia universitatis
le crustae mar mor ee dalla mansio tar doantica di equilus-jesolo (venezia) 57
Figura 8. UTS 3000: fotografia zenitale e sezione della discarica di rifiuti da cui proviene la maggiore concentrazione di
crustae (in particolare da UUSS 3175-3176) (A. Cianciosi, LAM-UniVE).
ti di ceramiche rivestite di provenienza bizantina ti selezionati e raccolti appositamente i materiali
che indicano questo range cronologico (Gelichi, lapidei e ceramici per rinforzarne le fondazioni.
Sabbionesi 2018). I numerosi rifiuti furono am- È presumibile che tale materiale sia stato recupe-
mucchiati all’interno dello spazio lasciato libe- rato in loco, forse dallo stesso edificio residenzia-
ro dalla dismissione di una struttura rettangola- le sopra citato o anche da un’altra struttura deco-
re in legno, datata al X secolo e interpretata come rata con pavimenti o pareti rivestite in marmo.
granaio o altra struttura di servizio per la conser- Questo insieme di crustae, così numeroso, pre-
vazione di derrate alimentari, costruita su pali e senta molte varianti, sia dal punto di vista del-
sopraelevata rispetto al piano di calpestio coevo. la materia prima utilizzata che della morfologia.
L’analisi stratigrafica della struttura di età pieno
medievale consente di riconoscere due momen- Il riempimento creatosi nella fase successi-
ti distinti nella stratificazione del riempimento va (US 3083), quando il granaio fu dismesso e la
presente all’interno della fossa. Infatti, si rico- fossa fu trasformata in discarica di rifiuti ha uno
noscono due riempimenti più profondi (UUSS spessore molto più consistente e, come già an-
3175 e 3176) distribuiti sull’intera superficie di ticipato, conteneva per lo più frammenti di ce-
fondo della cavità rettangolare, aperta in origi- ramiche da mensa bizantine ed egiziane, resti
ne per l’alloggiamento della struttura lignea di di pasto, soprattutto ossa animali e malacofau-
pali e assi in legno, che hanno restituito più di na, insieme però a molto materiale residuale, che
200 crustae lapidee, associate tra l’altro anche a comprende un’ingente quantità di scorie ferrose,
un notevole quantitativo di frammenti ceramici frammenti di contenitori ceramici tardoantichi,
tardoantichi, soprattutto di contenitori anforici. oltre che una quarantina di frammenti lapidei e
Dal punto di vista stratigrafico questi due riem- crustae (fig. 8).
pimenti possono essere identificati come un li-
vello di costipamento atto a consolidare il fondo Data la varietà tipologica e dimensionale
della struttura (US 3176), contenente gran par- dei frammenti recuperati da tutti i contesti so-
te delle crustae marmoree, al di sopra del quale è pra descritti (rari gli elementi modanati, mentre
stato disposto un piano realizzato in travi e assi prevalgono i frammenti di lastre, fasce e listelli)
lignee (US 3175). È probabile, dunque, che al mo- è arduo stabilire la tipologia decorativa che anda-
mento della costruzione della struttura siano sta- vano a comporre. Sembrerebbe un’ipotesi più re-
mota l’uso delle crustae in veri e propria sectilia,
mentre è più plausibile che provengano da pavi-
le crustae mar mor ee dalla mansio tar doantica di equilus-jesolo (venezia) 57
Figura 8. UTS 3000: fotografia zenitale e sezione della discarica di rifiuti da cui proviene la maggiore concentrazione di
crustae (in particolare da UUSS 3175-3176) (A. Cianciosi, LAM-UniVE).
ti di ceramiche rivestite di provenienza bizantina ti selezionati e raccolti appositamente i materiali
che indicano questo range cronologico (Gelichi, lapidei e ceramici per rinforzarne le fondazioni.
Sabbionesi 2018). I numerosi rifiuti furono am- È presumibile che tale materiale sia stato recupe-
mucchiati all’interno dello spazio lasciato libe- rato in loco, forse dallo stesso edificio residenzia-
ro dalla dismissione di una struttura rettangola- le sopra citato o anche da un’altra struttura deco-
re in legno, datata al X secolo e interpretata come rata con pavimenti o pareti rivestite in marmo.
granaio o altra struttura di servizio per la conser- Questo insieme di crustae, così numeroso, pre-
vazione di derrate alimentari, costruita su pali e senta molte varianti, sia dal punto di vista del-
sopraelevata rispetto al piano di calpestio coevo. la materia prima utilizzata che della morfologia.
L’analisi stratigrafica della struttura di età pieno
medievale consente di riconoscere due momen- Il riempimento creatosi nella fase successi-
ti distinti nella stratificazione del riempimento va (US 3083), quando il granaio fu dismesso e la
presente all’interno della fossa. Infatti, si rico- fossa fu trasformata in discarica di rifiuti ha uno
noscono due riempimenti più profondi (UUSS spessore molto più consistente e, come già an-
3175 e 3176) distribuiti sull’intera superficie di ticipato, conteneva per lo più frammenti di ce-
fondo della cavità rettangolare, aperta in origi- ramiche da mensa bizantine ed egiziane, resti
ne per l’alloggiamento della struttura lignea di di pasto, soprattutto ossa animali e malacofau-
pali e assi in legno, che hanno restituito più di na, insieme però a molto materiale residuale, che
200 crustae lapidee, associate tra l’altro anche a comprende un’ingente quantità di scorie ferrose,
un notevole quantitativo di frammenti ceramici frammenti di contenitori ceramici tardoantichi,
tardoantichi, soprattutto di contenitori anforici. oltre che una quarantina di frammenti lapidei e
Dal punto di vista stratigrafico questi due riem- crustae (fig. 8).
pimenti possono essere identificati come un li-
vello di costipamento atto a consolidare il fondo Data la varietà tipologica e dimensionale
della struttura (US 3176), contenente gran par- dei frammenti recuperati da tutti i contesti so-
te delle crustae marmoree, al di sopra del quale è pra descritti (rari gli elementi modanati, mentre
stato disposto un piano realizzato in travi e assi prevalgono i frammenti di lastre, fasce e listelli)
lignee (US 3175). È probabile, dunque, che al mo- è arduo stabilire la tipologia decorativa che anda-
mento della costruzione della struttura siano sta- vano a comporre. Sembrerebbe un’ipotesi più re-
mota l’uso delle crustae in veri e propria sectilia,
mentre è più plausibile che provengano da pavi-