Page 60 - Studia Universitatis Hereditati, vol 9(1) (2021)
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dia universitatis her editati, letnik 9 (2021), številk a 1 / volume 9 (2021), number 1 60tubernia di ambito militare. Non si esclude tut-mente anche selezionato appositamente per fun-
tavia che, nel caso jesolano la funzione specifica gere da strato di sottofondazione della struttura.
hereditatidell’ambiente I, decorato con lastre marmoree Per quanto sia impossibile stabilirne l’esatta pro-
non fosse semplicemente per l’alloggio, come di venienza è plausibile che tutte queste crustae, in-
certo erano gli altri ambienti indagati affacciati sieme anche agli innumerevoli frammenti anfo-
lungo la strada, poiché la sua posizione nel cuo- rici, fossero state recuperate unitariamente da un
re dell’edificio, nella parte più protetta, e a ridos- unico luogo posto poco lontano, forse gli stes-
so del locale usato come magazzino per la conser- si edifici di pregio o i balnea ipotizzati per l’area
vazione delle derrate agricole, potrebbe suggerire precedenti.
che fosse il luogo di ricevimento o di rappresen-
tanza, dove avveniva la distribuzione dei vetto- Non bisogna, inoltre, dimenticare la presen-
vagliamenti che soldati e viaggiatori necessitava- za nell’area meridionale di Equilus di una ipote-
no lungo il loro tragitto di attraversamento della tica aula di culto monoabsidata, le cui spoliazio-
laguna e per questo fosse dotato di rifiniture di ni sono state rinvenute al di sotto della basilica
maggior pregio. altomedievale e della Cattedrale romanica. Forse
in maniera più diretta a questo edificio è da rela-
Per quanto riguarda, invece il repertorio in- zionare il nucleo di crustae più prossimo all’area
dividuato in corrispondenza dell’area produtti- ecclesiastica e cronologicamente datato alla fase
va posta più a nord, il ventaglio delle interpreta- che precede la costruzione della basilica altome-
zioni si articola in alcune ipotesi. Considerando dievale. Purtroppo, i dati di scavo desunti dalle
che dal punto di vista formale la mansio di Equi- ricerche archeologiche del secolo scorso non in-
lus rientrerebbe nella tipologia definita ‘per padi- dicano nello specifico la presenza, anche in for-
glioni distinti’, dato che non è stato individuato ma residuale, di apparati decorativi attribuibili a
un portico che circoscrive una corte, ma diversi quella struttura (Croce da Villa 2006). Tuttavia,
corpi di fabbrica separati da spazi aperti, è proba- è da considerare la particolare problematicità di
bile che poco lontano da qui, forse in direzione lettura dei livelli tardoantichi all’interno del pa-
nordest, fossero collocati edifici residenziali di linsesto delle Antiche Mura, data la sovrapposi-
un certo pregio (Corsi 2000, 175-176). Si potreb- zione di altre due strutture particolarmente “in-
be trattare della dimora del funzionario deputa- vasive” che hanno obliterato le tracce dei piani
to al funzionamento della mansio, se questa era d’uso dell’aula più antica. Infatti, i dati archeo-
gestita a livello pubblico, che avrebbe avuto un logici più consistenti si riferiscono esclusivamen-
più diretto controllo anche sulle attività produt- te agli apparati decorativi dei due edifici religiosi
tive ivi svolte. Seguendo questa linea interpreta- di età medievale: da una parte i lacerti di tappe-
tiva, anche le attività produttive assumerebbero ti musivi della basilica altomedievale, la cui con-
un ruolo cruciale non solo per la mera sussisten- servazione è stata garantita dallo strappo del-
za della comunità locale coinvolta nel funziona- le decorazioni e dalla conservazione non in situ
mento della mansio, ma anche come volano per (Cuscito 2007), dall’altra i resti del pavimento
lo sviluppo economico dell’insediamento, che in tessellato bianco e nero combinato con riqua-
avrebbe rappresentato un polo di aggregazione dri in opus sectile della cattedrale romanica di S.
per gli abitanti del territorio circostante (Basso, Maria Assunta (Fabbiani 1994). La riconoscibi-
Zanini 2016). lità di tali decorazioni è stata ovviamente favori-
ta dalla presenza ancora in opera di alcuni lacer-
La lettura più incerta concerne invece il re- ti per entrambe le chiese e, per quanto riguarda
pertorio di crustae più corposo, recuperato dal l’opus sectile dell’edificio religioso più monumen-
piano di preparazione della struttura in legno, tale, l’individuazione di specifici moduli di tes-
usata probabilmente come granaio nel corso del sere compatibili con la realizzazione di motivi ri-
IX-X secolo. In questo caso si tratta sicuramen- correnti anche in altre chiese coeve dell’arco del
te di materiale totalmente reimpiegato, probabil-
tavia che, nel caso jesolano la funzione specifica gere da strato di sottofondazione della struttura.
hereditatidell’ambiente I, decorato con lastre marmoree Per quanto sia impossibile stabilirne l’esatta pro-
non fosse semplicemente per l’alloggio, come di venienza è plausibile che tutte queste crustae, in-
certo erano gli altri ambienti indagati affacciati sieme anche agli innumerevoli frammenti anfo-
lungo la strada, poiché la sua posizione nel cuo- rici, fossero state recuperate unitariamente da un
re dell’edificio, nella parte più protetta, e a ridos- unico luogo posto poco lontano, forse gli stes-
so del locale usato come magazzino per la conser- si edifici di pregio o i balnea ipotizzati per l’area
vazione delle derrate agricole, potrebbe suggerire precedenti.
che fosse il luogo di ricevimento o di rappresen-
tanza, dove avveniva la distribuzione dei vetto- Non bisogna, inoltre, dimenticare la presen-
vagliamenti che soldati e viaggiatori necessitava- za nell’area meridionale di Equilus di una ipote-
no lungo il loro tragitto di attraversamento della tica aula di culto monoabsidata, le cui spoliazio-
laguna e per questo fosse dotato di rifiniture di ni sono state rinvenute al di sotto della basilica
maggior pregio. altomedievale e della Cattedrale romanica. Forse
in maniera più diretta a questo edificio è da rela-
Per quanto riguarda, invece il repertorio in- zionare il nucleo di crustae più prossimo all’area
dividuato in corrispondenza dell’area produtti- ecclesiastica e cronologicamente datato alla fase
va posta più a nord, il ventaglio delle interpreta- che precede la costruzione della basilica altome-
zioni si articola in alcune ipotesi. Considerando dievale. Purtroppo, i dati di scavo desunti dalle
che dal punto di vista formale la mansio di Equi- ricerche archeologiche del secolo scorso non in-
lus rientrerebbe nella tipologia definita ‘per padi- dicano nello specifico la presenza, anche in for-
glioni distinti’, dato che non è stato individuato ma residuale, di apparati decorativi attribuibili a
un portico che circoscrive una corte, ma diversi quella struttura (Croce da Villa 2006). Tuttavia,
corpi di fabbrica separati da spazi aperti, è proba- è da considerare la particolare problematicità di
bile che poco lontano da qui, forse in direzione lettura dei livelli tardoantichi all’interno del pa-
nordest, fossero collocati edifici residenziali di linsesto delle Antiche Mura, data la sovrapposi-
un certo pregio (Corsi 2000, 175-176). Si potreb- zione di altre due strutture particolarmente “in-
be trattare della dimora del funzionario deputa- vasive” che hanno obliterato le tracce dei piani
to al funzionamento della mansio, se questa era d’uso dell’aula più antica. Infatti, i dati archeo-
gestita a livello pubblico, che avrebbe avuto un logici più consistenti si riferiscono esclusivamen-
più diretto controllo anche sulle attività produt- te agli apparati decorativi dei due edifici religiosi
tive ivi svolte. Seguendo questa linea interpreta- di età medievale: da una parte i lacerti di tappe-
tiva, anche le attività produttive assumerebbero ti musivi della basilica altomedievale, la cui con-
un ruolo cruciale non solo per la mera sussisten- servazione è stata garantita dallo strappo del-
za della comunità locale coinvolta nel funziona- le decorazioni e dalla conservazione non in situ
mento della mansio, ma anche come volano per (Cuscito 2007), dall’altra i resti del pavimento
lo sviluppo economico dell’insediamento, che in tessellato bianco e nero combinato con riqua-
avrebbe rappresentato un polo di aggregazione dri in opus sectile della cattedrale romanica di S.
per gli abitanti del territorio circostante (Basso, Maria Assunta (Fabbiani 1994). La riconoscibi-
Zanini 2016). lità di tali decorazioni è stata ovviamente favori-
ta dalla presenza ancora in opera di alcuni lacer-
La lettura più incerta concerne invece il re- ti per entrambe le chiese e, per quanto riguarda
pertorio di crustae più corposo, recuperato dal l’opus sectile dell’edificio religioso più monumen-
piano di preparazione della struttura in legno, tale, l’individuazione di specifici moduli di tes-
usata probabilmente come granaio nel corso del sere compatibili con la realizzazione di motivi ri-
IX-X secolo. In questo caso si tratta sicuramen- correnti anche in altre chiese coeve dell’arco del
te di materiale totalmente reimpiegato, probabil-