Page 73 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
P. 73
mutamenti

siduo del sistema feudale rimasto dopo le riforme teresiane e giuseppine di fine Sette-
cento, che avevano portato »le signorie fondiarie dell’area alpina e danubiana a divenire
sempre più dei relitti«. I diversi titoli di possesso fondiario furono trasformati in pro-
prietà e la terra fu divisa, con diversi criteri, tra gli ex signori feudali e i rurali. I tributi e
gli aggravi feudali furono aboliti gratuitamente o dietro il pagamento di un risarcimento,
la cui somma fu stabilita capitalizzando al 5% il loro importo. Lo Stato si assunse un ter-
zo dell’importo del risarcimento, ai contadini fu assegnato il pagamento di un altro ter-
zo mentre dell’ultimo gli ex signori feudali furono decurtati poiché anch’essi venivano li-
berati da costi e obblighi. In questo modo, pagando soltanto un terzo della somma del
riscatto, la popolazione rurale poté finalmente disporre liberamente e pienamente del-
le proprie aziende agricole e le comunità di villaggio delle loro terre comuni (Sandgru-
ber, 1978, 260–263).

L’abolizione dei tributi feudali non fu tanto importante per i loro importi, quanto
piuttosto per gli obblighi colturali (tributi in natura) e di lavoro che essi comportavano e
che spesso contrastavano con le necessità della modernizzazione. La riforma consentì, in
alcuni casi, uno sfruttamento più razionale della terra e una maggiore mobilità del mer-
cato fondiario. L’esonero del suolo coinvolse anche le terre a uso collettivo, che erano in
realtà già state interessate da provvedimenti di questo tipo nella seconda metà del Set-
tecento, sebbene i procedimenti si protrassero per decenni e non sempre si giunse a so-
luzioni del tutto chiare (Sandgruber, 1978, 260–263; Britovšek, 1964). In termini generali,
questo processo comportò, tra l’altro, un restringimento delle superfici soggette a uso
comune da parte delle comunità di villaggio. Insieme a fattori sociali ed economici di più
ampia portata, ciò contribuì al declino delle tradizionali pratiche legate al pascolo e quin-
di anche all’arretramento dell’allevamento di bestiame minuto. Il declino del pascolo si-
gnificava un profondo mutamento delle forme economiche e sociali tradizionali e, natu-
ralmente, anche del paesaggio culturale del carso.

La progressiva diminuzione dell’allevamento ovino nel corso dell’Ottocento fu do-
vuta anche alla qualità relativamente bassa della lana che se ne ricavava (Fanfani, 1978,
28), sempre più esposta alla concorrenza sul mercato, dove i moderni mezzi di traspor-
to consentivano ormai il rifornimento a prezzi concorrenziali con lane di qualità superio-
re e con gli altri nuovi prodotti della moderna industria tessile. Tra i fattori che frenarono
l’allevamento ovino in Carso bisogna inoltre menzionare i provvedimenti di rimboschi-
mento che su superfici di crescente estensione escludevano la possibilità del pascolo. Il
declino dell’allevamento delle pecore e la parziale divisione dei pascoli collettivi nel cor-
so della seconda metà dell’Ottocento, portarono alla trasformazione dei terreni migliori
da pascoli in prati, mentre le superfici di qualità più scadente venivano sottoposte a rim-
boschimento (Moritsch, 1969, 138; Valenčič, 1970a, 425). Il caratteristico paesaggio del-
la landa carsica iniziò quindi a restringersi, soprattutto in favore del bosco, ma anche del
prato. Contemporaneamente vi fu, infatti, un aumento dell’allevamento bovino in stalla,
diretto alla produzione del latte che le donne portavano giornalmente a vendere a Trie-
ste insieme ad altri prodotti agricoli. Tale attività si diffuse in particolare nelle località del
Carso triestino centrale e orientale, meglio situate rispetto alle vie di comunicazione (per
esempio Dutovlje, Corgnale, Basovizza; Moritsch, 1969, 138), ma anche altrove. Da Dui-
no per esempio i prodotti venivano portati a vendere a Trieste, ma anche a Gorizia (AST,
CF, Duino, S4).

73
   68   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78