Page 85 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
P. 85
l paesaggio mitico di gropada nell’ambito delle memorie orali del carso ...

cri è testimoniata dalla parola slovena e slava »zdravje« (salute), che significava »iz do-
brega drevesa« (da un buon albero). Oggetto del culto non erano gli alberi in quanto tali,
ma piuttosto gli alberi come dimora di forze divine o demoniache (Šmitek, 2004, 75–86).

Mati, Pri materi, Matjušk (Madre, Dalla madre)

A Gropada, una pietra chiamata Mati (Madre) era soprattutto l’annunciatrice del case-
reccio (la pietra si trova sulla strada per Gropada); gli abitanti del luogo si riposavano
presso la pietra sulla strada per casa. Tale pietra è connessa direttamente con le previsi-
oni del tempo, con la pioggia. Quando il masso era bagnato e quelli attorno erano invece
asciutti, gli abitanti di Gropada dicevano »Matjušk ha pisciato e cambierà il tempo« (Matju-
šk se je uscal in bo menjalo vreme) (Milko Grgič e Silvana Kalc, 3.7.2014, intervista di Mirta
Čok e Katja Hrobat Virloget).

La Mati di Gropada ricorda le tradizioni spesso grottesche, a volte volgari, sulle vec-
chie come esseri folkloristici, rocce o parti del paesaggio. La tradizione su questa pietra
ricorda la storia di Rodik, dove la baba »piscia e la sua urina è come una pioggia calda. E
così a Rodik il suo fiato viene chiamato urina e la pioggia pioggia della pisciona« (Peršolja,
2000, 27).5 Nella tradizione di Rodik l’urina della vecchia diventa pioggia, la sua flatulenza
vento; quando alza la gonna, splende il sole (Peršolja, 2000, 27; Hrobat, 2010a, 207–14).
In generale la baba è connessa con l’acqua o attraverso l’affioramento di rocce dall’acqua
(Vince-Pallua 1995/96) o connessa con fenomeni atmosferici (la baba come luogo d’ar-
rivo delle nuvole temporalesche, come per esempio sulla Železna Babica presso Lokev,
baba che avrebbe portato la grandine sul monte Velika Planina e simili) o attraverso ag-
gettivi relativi all’umidità (mocciosa, fangosa).

Nel mondo slavo sono chiamate babe (vecchie) oggetti tra i più disparati (Terno-
vskaja, Tolstoj, 1995, 122–23). Ad esempio, in architettura, baba indica qualcosa che ser-
ve da sostegno, base, fondamenta. Nelle parlate popolari, da una parte significa vecchia,
logora, sterile (per esempio baba come vecchia, fattucchiera con poteri malvagi), dall’al-
tra può indicare creature (o cose) giovani, vive, floride, feconde (per esempio baba come
giovane donna, madre, giovane femmina – dotata di gran forza vitale, attrazione fisica,
fertilità e simili) (Piškur, 1965). Parimenti troviamo conferma con le tradizioni sulla baba
come ultimo covone nella mietitura, in Slovenia come pure, più ampiamente, in Europa;
notiamo poi che in certe località slovene c’era la tradizione di »uccidere la baba« (Ravnik,
Šega, Ložar-Podlogar, 2007, 18; a Križ sul Carso appiccavano il fuoco e auguravano »lo
stesso (raccolto) anche per i prossimi anni«/»h leti taku«), mentre nella regione di Dolenjska
raccontavano »come baba partorisce« (Piškur, 1965). Nelle tradizioni sulla Železna Babica,
Deva, Makurška, Mora di Prelože, Lokev, Basovizza (Čok, 2012, 47) è anche possibile rico-
noscere due aspetti dicotomici delle figure femminili, quello anziano e quello giovane, che
potrebbe essere connesso con la ripartizione dell’anno solare in una parte sterile ed una
fertile (la vecchia baba nella tradizione croata e serba significa inverno (Marjanić, 2003,
1998)) (vedi anche Hrobat Virloget, 2012; 2013; 2014; Pleterski, 2014).

Nel paesaggio carsico e nelle immediate vicinanze, durante il progetto Living land-
scape, abbiamo notato diversi nuovi esemplari di babe di pietra (fra Zavrhek e Barka, a
Slope, a Prelože – Pleterski, 2015), indicatrici di un elemento mitico nei paesaggi rurali.

5 /Baba se/ »poščije in njena voda je kakor gorek dež. In zato rečejo njeni sapi v Rodiku uscanka in dežju
uscankin dež« (Peršolja, 2000, 27).

85
   80   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90