Page 83 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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l paesaggio mitico di gropada nell’ambito delle memorie orali del carso ...

quell’altura lo chiamavano Jajčnik... che significa che è difficile, faticoso (Marija Sil-
vana Kalc, 25.2.2014, intervista di Mirta Čok).

Secondo la parlata di Gropada si dice Brćinska štala. Dove quelli dei Brkini, quando
venivano a vendere i loro prodotti agricoli a Trieste, si fermavano là presso la quer-
cia e quella quercia era in qualche modo connessa con la mitologia slovena, dicia-
mo che aveva il potere, a chi si fermava là, di farlo sentire in altro modo, questa
era la credenza ... là vicino avevano dormito anche i soldati di Napoleone, che era-
no andati contro l’Austria-Ungheria4 a Ricmanje-San Giuseppe della Chiusa, dove si
era svolta anche una battaglia, una battaglia molto importante nel 1800, ma l’anno
non lo conosco esattamente (Aleksander Calza (Kalza), 27.11.2013 in 11.12.2013).

La quercia di Gropada sarebbe stata benefica sia per gli abitanti locali come anche
per Napoleone, e allo stesso tempo sarebbe legata alla figura più importante della cri-
stianità, Cristo, che avrebbe piantato l’albero nel tempo mitico della creazione del mon-
do, assieme a san Pietro (Peršolja, 2005, 22–25).

La quercia, sia presso gli Indoeuropei (Dragan 1999, 90) che presso gli Slavi, era
considerata un albero sacro (albero di Perun per gli Slavi) (Šmitek, 2004, 63, 80–84; Ri-
steski, 2005, 258–60; Katičić, 2008, 55, 111, 116). Comunque sia le proprietà curative del-
la quercia di Gropada si possono attribuire anche alla sua posizione presso un trivio, che
nella tradizione è considerato luogo dove il collegamento con l’aldilà è più intenso. Agli
incroci si incontravano gli esseri sovrannaturali, sostavano i cortei funebri, fin dai tem-
pi antichi venivano effettuati riti magici (Hrobat, Lipovec-Čebron, 2008; Hrobat, 2010a,
130–39; Puhvel, 1976; Dragan, 1999, 151–58, 171–72; Radenković, 1996, 49–54). Secondo la
tradizione del Kalevala, anche in Svezia l’incrocio di tre sentieri avrebbe avuto un parti-
colare potere curativo (Puhvel, 1976, 171, 173). Basandosi sulle tradizioni greche antiche,
l’incrocio a forma di Y sarebbe stato l’archetipico (Dragan, 1999, 151). Secondo le paro-
le della bisnonna di Boris Čok, per l’effetto della loro energia, i migliori alberi sarebbe-
ro quelli vecchi con radici profonde perché così attingono energia profonda dalla Ter-
ra; per questo motivo le persone li abbracciavano e si appoggiavano ad essi (Čok, 2015;
Boris Čok, 3.4.2015; Matavun). Se intendiamo il confine quale zona di contatto con l’al-
dilà è interessante che il termine dialettale carsolino »meja« (confine) si usa (per lo più)
per i boschetti di querce. Le proprietà prodigiose delle querce sono indicate da più tra-
dizioni del Carso; secondo Čok, esisterebbe un’acqua curativa della tripla quercia a Ban-
ne-Bani sul Carso Triestino (Boris Čok, 3.4.2015; Matavun). È nota la tradizione di Plisko-
vica secondo la quale i neonati arrivavano da sotto tre querce (o da una grotta sotto di
esse) (Hadalin, Kocjan, 1993, 151; Hrobat, 2010a, 156–59). La nascita di un bambino veniva
presentata nella cultura tradizionale come un processo di passaggio da un altro mondo o
addirittura dal mondo dei morti (Risteski, 2001, 167; Dragan, 1999, 287, 292, 299–98). A
Pliskovica, sulla chioma della quercia sarebbe apparsa la Madonna, per cui avrebbe pre-
so il nome di Pliscovizza della Madonna. I pellegrini tagliavano pezzetti dell’albero sacro,
mentre la landa (gmajna), luogo della santa apparizione era chiamata Pri oltarju (All’alta-
re) (Maher, 2004, 27; Hadalin, Kocjan, 1993, 151; Hrobat, 2010a, 156–57). Le querce di Pli-
skovica e di Gropada rientrano nel patrimonio degli alberi, oggetto di culto del territo-

4 La memoria non è necessariamente conforme agli eventi storici ed al tempo. I combattimenti con Na-
poleone si svolsero con l’esercito austriaco, l’Austria-Ungheria venne costituita nel 1867.

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