Page 84 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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il paesaggio immateriale del carso
Immagine 8: La pietra chiamata Mati, rio sloveno, dove si è manifestata la Vergine Maria
Matjušk (Madre) sulla strada Gropa- e dai quali venivano strappati pezzetti che veni-
vano conservati come reliquie. Le fonti scritte
da – Basovizza (foto: Katja Hrobat che menzionano il culto degli alberi sono presen-
Virloget). ti già dai secoli passati. Nel 1123 il conte Ottone
di Bamberga fece abbattere una grande quercia
a »Ščedna« (Servola-Škedenj, oggi rione di Trie-
ste), presso una fonte, sostenendo che il popo-
lo l’onorava come un dio (Sila, 1882, 46). Attorno
al 1300 un certo Vid della località detta Vestrnica,
sul Pohorje, avrebbe venerato un albero. Nel 1331
il francescano Franciscus de Clugia (Francesco di
Choggia) in una »predica solenne« a Cividale in-
citò i fedeli a estirpare l’adorazione popolare di
un albero nella zona di Kobarid (Caporetto), sot-
to il quale scaturiva un torrente. L’albero venne
sradicato e la fonte venne interrata con un mas-
so. A metà dell’Ottocento si susseguivano i pel-
legrinaggi all’abete »sacro« di Vitanje, finché non
venne proibito dalla Chiesa (Šmitek, 1998, 65–67).
La credenza nei poteri terapeutici degli alberi sa-
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Immagine 8: La pietra chiamata Mati, rio sloveno, dove si è manifestata la Vergine Maria
Matjušk (Madre) sulla strada Gropa- e dai quali venivano strappati pezzetti che veni-
vano conservati come reliquie. Le fonti scritte
da – Basovizza (foto: Katja Hrobat che menzionano il culto degli alberi sono presen-
Virloget). ti già dai secoli passati. Nel 1123 il conte Ottone
di Bamberga fece abbattere una grande quercia
a »Ščedna« (Servola-Škedenj, oggi rione di Trie-
ste), presso una fonte, sostenendo che il popo-
lo l’onorava come un dio (Sila, 1882, 46). Attorno
al 1300 un certo Vid della località detta Vestrnica,
sul Pohorje, avrebbe venerato un albero. Nel 1331
il francescano Franciscus de Clugia (Francesco di
Choggia) in una »predica solenne« a Cividale in-
citò i fedeli a estirpare l’adorazione popolare di
un albero nella zona di Kobarid (Caporetto), sot-
to il quale scaturiva un torrente. L’albero venne
sradicato e la fonte venne interrata con un mas-
so. A metà dell’Ottocento si susseguivano i pel-
legrinaggi all’abete »sacro« di Vitanje, finché non
venne proibito dalla Chiesa (Šmitek, 1998, 65–67).
La credenza nei poteri terapeutici degli alberi sa-
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