Page 40 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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L’organizzazione dello spazio sociale ed economico

sta jugoslava, con lo sviluppo del porto di Capodistria, evidentemente
concorrente a quello di Trieste.

L’introduzione del porto fu molto importante per la regione, in
quanto influì sia sullo sviluppo economico, sia su quello demografico.
Forti necessità di manodopera a basso costo portarono a Capodistria,
Isola e Pirano una popolazione numericamente molto rilevante pro-
veniente dalle restanti repubbliche dell’allora federazione jugoslava.
Ciò ebbe notevoli effetti sia sulla struttura etnica del territorio, sia sul
livello d’istruzione, sia sulla piramide d’età di quest’ultima. Alle allora
presenti ed autoctone etnie istriane, cioè quella italiana, quella slove-
na e quella croata, si aggiunsero altre: quella croata ma proveniente
da territori extra-istriani, quella serba, quella bosniaca, quella mace-
done, quella kosovara. Dal punto di vista dell’istruzione, ci fu un forte
40 aumento di popolazione poco istruita, il che rese necessari in modo
maggiore che nel resto della Slovenia programmi per l’istruzione degli
adulti. La presenza dello scalo portuale fu determinante per un rapi-
do sviluppo economico di Capodistria e dell’intera regione, rendendo
possibile nel tempo anche l’afflusso di imprese straniere economica-
mente molto importanti, tra le quali la casa automobilistica francese
Citroen con il partner locale Cimos, sul territorio dell’Istria slovena.

L’Istria slovena conta, secondo i dati del 30 giugno 2006, 88110 per-
sone, tra cui 51140 a Capodistria (il 58%), 17823 a Pirano (il 20%),
15920 ad Isola (18%) e 3227 ad Ancarano (poco meno del 4%). Nella
struttura d’età, l’Istria slovena presenta una popolazione leggermen-
te più vecchia rispetto alla media slovena grazie ad una presenza più
numerosa della popolazione sopra i 60 anni.

2.2 Struttura sociale

La multiculturalità e l’identità regionale

Così come l’intera penisola istriana, anche l’Istria slovena è etnica-
mente eterogenea, soprattutto se confrontata col resto della Slovenia.
Storicamente, sin dai tempi del «Placito del Risano»,2 esiste un’ap-
prossimativa linea di divisione tra il territorio abitato prevalentemen-
te da etnie neo-latine e quello abitato da etnie slave. Attorno all’804
infatti, quando il duca franco Giovanni (Iohannes) iniziò a impadro-
nirsi dei possedimenti fino ad allora appartenenti al contado delle cit-
tà istriane, ad imporre ai cittadini svariati dazi e a stanziare nei territo-
ri delle città popolazioni slave, i cittadini istriani (per lo più di origine
italica) si rivolsero alle autorità imperiali. Le vertenze furono dibat-
tute appunto durante il placito, nei pressi di Capodistria, davanti ai

2. Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Placito_del_Risano.
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