Page 35 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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1.4 Scopi, focus e metodologia della ricerca 35

e rurale stanno alla base della definizione dell’organizzazione uma-
na nella regione, necessaria per poter meglio percepire la realtà delle
relazioni della società col territorio. Quando possibile, questi dati ver-
ranno comparati con quelli a livello nazionale sloveno, per poter me-
glio comprendere le specifiche della regione. Lo sviluppo dei servizi
e la distribuzione di essi sul territorio, dato importante per capirne la
disponibilità, saranno rilevanti anche per capire le reali possibilità di
sviluppo turistico nel futuro. A ciò si aggiunge l’analisi sulla struttu-
ra demografica della popolazione, sia sull’età, sia sulla composizione
etnica presente. L’Istria slovena e soprattutto Capodistria hanno co-
nosciuto, negli ultimi trent’anni, un forte aumento della popolazione
immigrata, proveniente in gran parte dalle altre repubbliche dell’ex
Jugoslavia come manodopera per le necessità sempre maggiori del
porto e delle aziende ad esso collegate, oltre che dell’edilizia. Queste
nuove minoranze si sono ormai mescolate alla maggioranza slovena,
diventata tale nelle città dopo la Seconda Guerra mondiale, ed in par-
te più limitata anche alla comunità nazionale italiana. La seconda ge-
nerazione degli immigrati, nata in loco ma ancora legata alle proprie
origini, sta giocando un ruolo sempre più importante nella vita socio-
politica locale, portando anche a cambiamenti nella struttura etnica
della popolazione urbana e conseguentemente a cambiamenti anche
nella popolazione rurale, dove si sta trasferendo parte di quella prima
presente in città. Quali saranno gli sviluppi di tali cambiamenti etni-
ci e demografici ed in che modo la nascente iconografia li accetterà
o li limiterà, tenendo presente la già complessa struttura etnica au-
toctona, non è ancora possibile prevedere con certezza. La comuni-
tà nazionale italiana, finora passaggio quasi obbligato nelle relazioni
tra Slovenia ed Italia ma oggi, con l’integrazione nell’Unione europea,
meno presente nell’agenda politica delle relazioni tra i due vicini, sta
diventando soprattutto un punte per le relazioni economiche e cul-
turali. Ci si può quindi attendere un cambiamento di ruolo da fatto-
re di conservazione della presenza e memoria etnica a coadiuvante
economico e culturale, viste anche le numerose opportunità offerte
dalla politica di finanziamenti europei che dovrebbe vedere avvan-
taggiati i soggetti più adattati alle relazioni trans-frontaliere, ciò che
la comunità nazionale italiana dovrebbe essere.

Oltre all’analisi della dimensione sociale e politica, ne è necessaria
pure una di carattere economico, che prenda in considerazione in pri-
mo luogo le diverse aree dello sviluppo ed i settori più presenti, non-
ché i maggiori soggetti economici della regione. Capire dove si tro-
vi il capitale potenzialmente utilizzabile ed investibile ed in che mo-
do questo venga controllato da attori interni ed esterni alla regione
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