Page 34 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(1) (2016)
P. 34
dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 1 34spunto di riflessione per la creazione di materialilato. Gli errori possono derivare dal TN o posso-
didattici e piani di insegnamento. no nascere anche a causa di ipotesi sbagliate che
hereditati non essendo state corrette sono divenute “iperge-
La prima ipotesi in merito all’analisi sup- neralizzazioni”4 e infine fossilizzazioni. Le inter-
pone che si debbano vedere dei miglioramenti a ferenze tra i sistemi linguistici derivano inoltre
tutti i livelli in generale, e nello specifico quel- anche dalle altre LS o dialetti con i quali i discen-
li che sono affrontati durante i corsi obbligatori ti vengono a contatto.5
del primo anno. La seconda ipotesi prevede che il
maggior numero di errori riguardi il livello mor- In passato l’errore linguistico è stato consi-
fosintattico, il quale sarà allo stesso tempo pure derato da punti di vista diversi da diverse scuole
il livello più affetto da transfer negativo. Inol- linguistiche. Se l’approccio formalistico lo con-
tre, data la forma elettronica degli scritti e quin- siderava un fenomeno negativo che veniva puni-
di la possibilità di attivare il correttore automa- to ed eliminato, l’approccio strutturalista lo po-
tico, non si dovrebbero rilevare errori ortografici neva al centro delle indagini linguistiche le quali
di consonanti doppie, apostrofi e accenti. dovevano prevederlo e prevenirlo attraverso lo
studio contrastivo in base ad esercizi struttura-
Quadro teorico li. Infine, l’approccio comunicativo lo definisce
Tutti i processi di acquisizione risentono dell’in- come “fonte per cogliere, attraverso le incertez-
flusso della lingua madre (L1) dei discenti ed è ze e le approssimazioni, il processo di acquisi-
per questo motivo che il transfer tra la L1 e la lin- zione della lingua [...] che va analizzata e che va
gua seconda (L2) e/o straniera (LS) ha suscita- corretta solo in quanto impedisce la comunica-
to molto interesse tra vari studiosi di lingue in zione”.6 L’errore nella produzione in L2/LS va
passato. Il primo a cui possiamo associare tale in- quindi visto come una parte importante ed ine-
tento è Fries (1945) al quale si lega Lado (1957) vitabile dell’apprendimento e in quanto tale di
quando afferma che tutti gli apprendenti di una vitale importanza per il docente. Con il termi-
LS abbiano una naturale tendenza a trasferire ne errore linguistico si intende “qualunque gra-
le loro conoscenze linguistiche della L1 alla lin- fia, forma, costruzione sintattica, parola che non
gua in fieri. Questo processo agisce sia a livel- corrisponde […] alla norma riconosciuta e codi-
lo di significante sia di significato e può creare ficata nelle grammatiche”.7 A questa definizione
due tipi di influenza sull’apprendimento, quella molto ampia bisogna affiancare un’ulteriore di-
che facilita e quella che intralcia l’apprendimen- stinzione applicata nella glottodidattica che di-
to. La prima viene definita transfer positivo, la scerne, in base alla loro origine, sbagli ed erro-
seconda negativo (TN). Questi studi vengono ri: i primi sono delle sviste casuali, o lapsus, che
ampliati da Corder2 il quale sostiene che il pro- i discenti sono in grado di correggere, mentre i
cesso di acquisizione di una lingua è caratteriz- secondi comportano devianze stabili e sistema-
zato dall’interlingua, termine da lui introdotto tiche. Nella presente analisi viene presa in consi-
nel 1967 e approfondito dagli studi di Selinker.3 derazione la definizione di Schiannini e di con-
L’interlingua rappresenta un sistema transitorio seguenza ogni errata formulazione che si tratti di
che l’apprendente sviluppa durante le diverse fasi sbaglio o errore in quanto non è possibile verifi-
di apprendimento della L2/LS basato sulla L1 e carne l’origine. Dopo essere stati evidenziati, gli
fatto di regole proprie che mutano. Questa siste-
maticità transitoria, studiata attraverso un’ana- 4 Stephen Krashen, Second Language Acquisition and Second Language
lisi, definita analisi degli errori risulta utilissi- Learning (Oxford: Pergamon, 1981).
ma sia alla didattica che alla linguistica in senso
5 Helena Bažec, “Najpogostejše napake pri pisnem sporočanju na
2 Pit S.Corder, “The significance of learners’ errors,” International Re- poklicni maturi iz italijanščine,” Šolsko polje 27, št. 3-4 (2016): 201-221.
view of Applied Linguistics 5 (1967): 160-170.
6 Paolo Balboni, Dizionario di glottodidattica (Perugia: Guerra Edi-
3 Larry Selinker, “Interlanguage,” International Review of Applied Lin- zioni, 1999), 38.
guistics 10 (1972): 209-241.
7 Donata Schiannini, L’italiano. Conoscere usare una lingua formidabile.
13, L’abc della grammatica: regole e uso (Roma: L’Espresso, 2016), 42.
didattici e piani di insegnamento. no nascere anche a causa di ipotesi sbagliate che
hereditati non essendo state corrette sono divenute “iperge-
La prima ipotesi in merito all’analisi sup- neralizzazioni”4 e infine fossilizzazioni. Le inter-
pone che si debbano vedere dei miglioramenti a ferenze tra i sistemi linguistici derivano inoltre
tutti i livelli in generale, e nello specifico quel- anche dalle altre LS o dialetti con i quali i discen-
li che sono affrontati durante i corsi obbligatori ti vengono a contatto.5
del primo anno. La seconda ipotesi prevede che il
maggior numero di errori riguardi il livello mor- In passato l’errore linguistico è stato consi-
fosintattico, il quale sarà allo stesso tempo pure derato da punti di vista diversi da diverse scuole
il livello più affetto da transfer negativo. Inol- linguistiche. Se l’approccio formalistico lo con-
tre, data la forma elettronica degli scritti e quin- siderava un fenomeno negativo che veniva puni-
di la possibilità di attivare il correttore automa- to ed eliminato, l’approccio strutturalista lo po-
tico, non si dovrebbero rilevare errori ortografici neva al centro delle indagini linguistiche le quali
di consonanti doppie, apostrofi e accenti. dovevano prevederlo e prevenirlo attraverso lo
studio contrastivo in base ad esercizi struttura-
Quadro teorico li. Infine, l’approccio comunicativo lo definisce
Tutti i processi di acquisizione risentono dell’in- come “fonte per cogliere, attraverso le incertez-
flusso della lingua madre (L1) dei discenti ed è ze e le approssimazioni, il processo di acquisi-
per questo motivo che il transfer tra la L1 e la lin- zione della lingua [...] che va analizzata e che va
gua seconda (L2) e/o straniera (LS) ha suscita- corretta solo in quanto impedisce la comunica-
to molto interesse tra vari studiosi di lingue in zione”.6 L’errore nella produzione in L2/LS va
passato. Il primo a cui possiamo associare tale in- quindi visto come una parte importante ed ine-
tento è Fries (1945) al quale si lega Lado (1957) vitabile dell’apprendimento e in quanto tale di
quando afferma che tutti gli apprendenti di una vitale importanza per il docente. Con il termi-
LS abbiano una naturale tendenza a trasferire ne errore linguistico si intende “qualunque gra-
le loro conoscenze linguistiche della L1 alla lin- fia, forma, costruzione sintattica, parola che non
gua in fieri. Questo processo agisce sia a livel- corrisponde […] alla norma riconosciuta e codi-
lo di significante sia di significato e può creare ficata nelle grammatiche”.7 A questa definizione
due tipi di influenza sull’apprendimento, quella molto ampia bisogna affiancare un’ulteriore di-
che facilita e quella che intralcia l’apprendimen- stinzione applicata nella glottodidattica che di-
to. La prima viene definita transfer positivo, la scerne, in base alla loro origine, sbagli ed erro-
seconda negativo (TN). Questi studi vengono ri: i primi sono delle sviste casuali, o lapsus, che
ampliati da Corder2 il quale sostiene che il pro- i discenti sono in grado di correggere, mentre i
cesso di acquisizione di una lingua è caratteriz- secondi comportano devianze stabili e sistema-
zato dall’interlingua, termine da lui introdotto tiche. Nella presente analisi viene presa in consi-
nel 1967 e approfondito dagli studi di Selinker.3 derazione la definizione di Schiannini e di con-
L’interlingua rappresenta un sistema transitorio seguenza ogni errata formulazione che si tratti di
che l’apprendente sviluppa durante le diverse fasi sbaglio o errore in quanto non è possibile verifi-
di apprendimento della L2/LS basato sulla L1 e carne l’origine. Dopo essere stati evidenziati, gli
fatto di regole proprie che mutano. Questa siste-
maticità transitoria, studiata attraverso un’ana- 4 Stephen Krashen, Second Language Acquisition and Second Language
lisi, definita analisi degli errori risulta utilissi- Learning (Oxford: Pergamon, 1981).
ma sia alla didattica che alla linguistica in senso
5 Helena Bažec, “Najpogostejše napake pri pisnem sporočanju na
2 Pit S.Corder, “The significance of learners’ errors,” International Re- poklicni maturi iz italijanščine,” Šolsko polje 27, št. 3-4 (2016): 201-221.
view of Applied Linguistics 5 (1967): 160-170.
6 Paolo Balboni, Dizionario di glottodidattica (Perugia: Guerra Edi-
3 Larry Selinker, “Interlanguage,” International Review of Applied Lin- zioni, 1999), 38.
guistics 10 (1972): 209-241.
7 Donata Schiannini, L’italiano. Conoscere usare una lingua formidabile.
13, L’abc della grammatica: regole e uso (Roma: L’Espresso, 2016), 42.