Page 38 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(1) (2016)
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avuto la maggiore tendenza decrescente è sta-studia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 1 38Tra gli errori sono stati trovati solamente casi
ta proprio l’ortografia che è partita con una me- di grafemi inesatti, dove è risultata problematica
dia di 8 errori per studente e poi scesa a un mi-hereditati la grafia dei fonemi /t∫/, /∫/ e /g/(*facieva, *sco-
nimo di 3, mentre la morfosintassi da 7 a 5. Si gliersi, *giaccio, *parolaccie, *lungi viaggi).
collega tale tendenza al fatto che al primo anno
di italianistica è obbligatorio il corso di Gram- Errori non fonologici
matica italiana 1 che comprende nei primi mesi Nel corpus analizzato sono stati trovati solamen-
lo studio dell’ortografia della lingua italiana e in te casi di fusioni (*la nonvoglia, *sestessi) e sepa-
seguito procede con la morfologia. L’unico livel- razioni illecite (*collegando gli, *su i, *in fine, *in
lo che non segue la tendenza calante è la seman- contro).
tica, dove il numero e la frequenza di errori rima-
ne stabile durante tutto il periodo di indagine. Altri errori
Segnare l’accento grafico è il problema ortogra-
Discussione fico maggiore e si manifesta nella sua omissio-
Fonologia e ortografia ne (*cosi, *passera,*piu, *rifa, *far si, *dificolta,
Gli errori presi in considerazione sono stati ana- *puo , *percio, *qualita, *pero), in due casi aggiun-
lizzati nei dettagli e classificati in base a una tas- ta (*nascità, *pensaì) e in una parola, sistemati-
sonomia che poggia sul quadro teorico di riferi- camente e da diversi studenti, nello scambio tra
mento proposto da Tressoldi e Cornoldi (1991) i accento grave e acuto (*perchè). Si rileva che sono
quali distinguono due grosse categorie: errori fo- particolarmente insidiose le parole che hanno un
nologici ed errori non fonologici, seguite da altre omofono (ad esempio e/è, ne/né, se/sé, da/dà ecc.).
categorie aventi altre origini.
Gli errori nell’uso della virgola sono sta-
Errori fonologici ti gli unici ai quali è stato possibile ascrivere lo
Sappiamo che “ogni lingua storico naturale na- status di TN. Secondo Ožbot13 la virgola, come
sce come parlata e solamente in un secondo tem- del resto l’impiego della punteggiatura in gene-
po viene messa per iscritto servendosi di un si rale, comporta una forma di falsi amici, dato che
stema alfabetico”.12 Mettendo a confronto il esiste in entrambe le lingue, ma in sloveno è re-
sistema fonetico e alfabetico italiano e sloveno, golata da norme di natura sintattica, mentre in
si può notare subito che la relazione tra fonemi italiano a dettarne l’uso sono criteri puramente
e grafemi in italiano è diversa in confronto allo semantici. Gli errori individuati hanno colpito
sloveno. Infatti, lo sloveno conosce 29 fonemi e soprattutto quegli usi, dove anche in italiano esi-
25 grafemi, mentre l’italiano conosce 30 fonemi stono delle regole. In sloveno l’uso è obbligato-
e 21 grafemi. Nello sloveno la corrispondenza tra rio sia davanti alla congiunzione “che” sia davan-
fonemi e grafemi è quasi perfetta in quanto ogni ti al pronome relativo “che” quando introducono
fonema di consonante ha un grafema corrispon- una subordinata. In italiano tale uso viene confi-
dente, salvo in alcuni casi in cui il fonema /u/ nato solamente alle relative appositive,14 mentre
viene realizzato dai grafemi u, v e l. In italiano è proibito negli altri casi (3).
non tutti i fonemi di consonanti corrispondono
a un grafema, inoltre si usano anche digrammi (3) a.E sono proprio i giovani come io, che
(gn, gi, gh, ch ecc.) e trigrammi (gli e sci) per rap- sentiranno la storia più vicina. (ITA1_9)
presentare un fonema.
13 Martina Ožbot, “Nekaj kontrastivnih beležk o italijanščini in slo-
12 Francesco Sabatini, Carmela Camodeca e Cristiana De Santis, Si- venščini in nekaj opažanj o jezikovni produkciji pri govorcih slo-
stema e testo. Dalla grammatical valenziale all’esperienza dei testi (Tori- venščine v Italiji,” Jezik in slovstvo 54, št. 1 (2009): 25-47.
no: Loescher, 2011), 770.
14 Maurizio Dardano e Pietro Trifone, Grammatica italiana con nozio-
ni di linguistica (Bologna: Zanichelli, 2007), 467.
ta proprio l’ortografia che è partita con una me- di grafemi inesatti, dove è risultata problematica
dia di 8 errori per studente e poi scesa a un mi-hereditati la grafia dei fonemi /t∫/, /∫/ e /g/(*facieva, *sco-
nimo di 3, mentre la morfosintassi da 7 a 5. Si gliersi, *giaccio, *parolaccie, *lungi viaggi).
collega tale tendenza al fatto che al primo anno
di italianistica è obbligatorio il corso di Gram- Errori non fonologici
matica italiana 1 che comprende nei primi mesi Nel corpus analizzato sono stati trovati solamen-
lo studio dell’ortografia della lingua italiana e in te casi di fusioni (*la nonvoglia, *sestessi) e sepa-
seguito procede con la morfologia. L’unico livel- razioni illecite (*collegando gli, *su i, *in fine, *in
lo che non segue la tendenza calante è la seman- contro).
tica, dove il numero e la frequenza di errori rima-
ne stabile durante tutto il periodo di indagine. Altri errori
Segnare l’accento grafico è il problema ortogra-
Discussione fico maggiore e si manifesta nella sua omissio-
Fonologia e ortografia ne (*cosi, *passera,*piu, *rifa, *far si, *dificolta,
Gli errori presi in considerazione sono stati ana- *puo , *percio, *qualita, *pero), in due casi aggiun-
lizzati nei dettagli e classificati in base a una tas- ta (*nascità, *pensaì) e in una parola, sistemati-
sonomia che poggia sul quadro teorico di riferi- camente e da diversi studenti, nello scambio tra
mento proposto da Tressoldi e Cornoldi (1991) i accento grave e acuto (*perchè). Si rileva che sono
quali distinguono due grosse categorie: errori fo- particolarmente insidiose le parole che hanno un
nologici ed errori non fonologici, seguite da altre omofono (ad esempio e/è, ne/né, se/sé, da/dà ecc.).
categorie aventi altre origini.
Gli errori nell’uso della virgola sono sta-
Errori fonologici ti gli unici ai quali è stato possibile ascrivere lo
Sappiamo che “ogni lingua storico naturale na- status di TN. Secondo Ožbot13 la virgola, come
sce come parlata e solamente in un secondo tem- del resto l’impiego della punteggiatura in gene-
po viene messa per iscritto servendosi di un si rale, comporta una forma di falsi amici, dato che
stema alfabetico”.12 Mettendo a confronto il esiste in entrambe le lingue, ma in sloveno è re-
sistema fonetico e alfabetico italiano e sloveno, golata da norme di natura sintattica, mentre in
si può notare subito che la relazione tra fonemi italiano a dettarne l’uso sono criteri puramente
e grafemi in italiano è diversa in confronto allo semantici. Gli errori individuati hanno colpito
sloveno. Infatti, lo sloveno conosce 29 fonemi e soprattutto quegli usi, dove anche in italiano esi-
25 grafemi, mentre l’italiano conosce 30 fonemi stono delle regole. In sloveno l’uso è obbligato-
e 21 grafemi. Nello sloveno la corrispondenza tra rio sia davanti alla congiunzione “che” sia davan-
fonemi e grafemi è quasi perfetta in quanto ogni ti al pronome relativo “che” quando introducono
fonema di consonante ha un grafema corrispon- una subordinata. In italiano tale uso viene confi-
dente, salvo in alcuni casi in cui il fonema /u/ nato solamente alle relative appositive,14 mentre
viene realizzato dai grafemi u, v e l. In italiano è proibito negli altri casi (3).
non tutti i fonemi di consonanti corrispondono
a un grafema, inoltre si usano anche digrammi (3) a.E sono proprio i giovani come io, che
(gn, gi, gh, ch ecc.) e trigrammi (gli e sci) per rap- sentiranno la storia più vicina. (ITA1_9)
presentare un fonema.
13 Martina Ožbot, “Nekaj kontrastivnih beležk o italijanščini in slo-
12 Francesco Sabatini, Carmela Camodeca e Cristiana De Santis, Si- venščini in nekaj opažanj o jezikovni produkciji pri govorcih slo-
stema e testo. Dalla grammatical valenziale all’esperienza dei testi (Tori- venščine v Italiji,” Jezik in slovstvo 54, št. 1 (2009): 25-47.
no: Loescher, 2011), 770.
14 Maurizio Dardano e Pietro Trifone, Grammatica italiana con nozio-
ni di linguistica (Bologna: Zanichelli, 2007), 467.