Page 37 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(1) (2016)
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ia universitatisbiente di tutti gli apprendenti è lo sloveno; sia per dell’anno accademico troviamo che la media più
l’italiano “sloveno” 37 quelli provenienti da scuole slovene che italiane. alta va alla prima scheda consegnata (8,1 erro-
ri per studente), mentre il numero della secon-
Possiamo pertanto concludere che tutti gli da (3), terza (4,3) e quarta (5) non ha la tendenza
apprendenti sono stati esposti ad entrambe le calante, ma comunque risulta sempre parecchio
lingue nella fascia d’età da almeno 6 anni in su, sotto la media della prima scheda. Il transfer ne-
quindi in età precoce. Benché le differenze nella gativo riguarda solamente l’uso della virgola.
conoscenza dell’italiano all’interno del gruppo
siano abbastanza grandi a causa del precedente Nell’ambito della morfosintassi gli errori
percorso educativo, hanno in comune la presen- più frequenti riguardano i vari usi dei tempi ver-
za dell’influsso della L1 sulla produzione in ita- bali (24%), di cui l’80% deriva dal TN e solamen-
liano. Anche se si tratta della produzione spon- te il 20% ha altra origine. Al secondo posto tro-
tanea di un testo e non di una traduzione dallo viamo i calchi (18%), tutti derivanti dalla L1; si
sloveno, gli apprendenti si sono sicuramente ser- dividono il terzo, invece, l’uso delle preposizioni
viti di strategie di “traduzione” nel senso che nel- e dell’articolo (ciascuno 12%). Seguono i prono-
la produzione si sono basati sulle strutture e sui mi (9%), l’uso del congiuntivo (8%), l’accordo tra
concetti della loro lingua dominante che incon- soggetto e predicato (6%) e tutto il resto insieme
sciamente gli è più vicina e risulta presente nel- che comprende l’11% del totale. Facendo un’a-
la loro interlingua. Questo fatto è presente sem- nalisi quantitativa in ottica diacronica possia-
pre, anche a livelli avanzati di padronanza di una mo osservare che la maggiore frequenza, ovvero
lingua, quindi è lecito sostenere che si verificherà 7 errori per studente, si trova nella prima scheda,
anche negli apprendenti oggetto dello studio. mentre nelle seguenti la media cala e rimane fer-
Come si evince dall’analisi qualitativa e quanti- ma intorno a 5 (4,9 nella seconda, 4,7 nella terza
tativa, il tipo e la frequenza degli errori dipendo- e 5,1 nell’ultima scheda).
no da vari fattori tra cui dal livello di italiano e
dalle scuole frequentate. Il livello linguistico che comprende la se-
mantica è stato quello meno rappresentato tra gli
Risultati dell’analisi quantitativa errori e ha avuto anche la media più bassa per stu-
L’analisi quantitativa ha mostrato che la maggi- dente (1,6 nella prima, 2,9 nella seconda, 1,8 nella
oranza degli errori, ovvero 171 (44%) appartiene terza e 1,7 nella quarta scheda). Bisogna sottoli-
al livello della morfosintassi, 154 (40%) al livello neare che qui abbiamo registrato il numero mag-
di ortografia e 63 (16%) alla semantica. Il transfer giore di studenti senza alcun errore. Per frequen-
negativo colpisce soprattutto il livello morfosin- za occupano il primo posto le collocazioni (35%)
tattico: il 49% di tutti gli errori; mentre all’in- di cui quasi la metà deriva da TN, seguita dalla
terno del livello della semantica diminuisce fino polisemia con il 30% e anche in questa categoria
a raggiungere il 36%. Il livello meno affetto, con la metà degli errori ha origini dal TN. Al terzo
solo il 6% di tutti gli errori, è l’ortografia. Nel to- posto troviamo le somiglianze di forma (13%), al
tale la percentuale degli errori dovuti al transfer quarto la ridondanza (10%), al quinto l’uso erra-
negativo è del 30%. to dei deittici (6%), al sesto elementi di coesione
(3%) seguiti da tutto il resto (3%).
L’ortografia trova al primo posto per nume-
ro di errori l’accento (42%), al secondo l’uso del- Concludendo, possiamo sostenere che la
la virgola come descritto nel capitolo 4 (30%) e prima scheda è stata in assoluto quella con più
al terzo le consonanti doppie (14%). Le altre ca- errori e che le schede seguenti hanno avuto una
tegorie si susseguono nell’ordine seguente: sepa- tendenza calante rispetto alla prima, ma non in
razioni e fusioni illecite (9%), errori fonetici (3%) generale. Infatti la seconda è stata quella meno
e altro (2%). Facendo un confronto del nume- problematica, mentre la terza e la quarta hanno
ro di errori per studente dall’inizio verso la fine mostrato un lieve rialzo, ma comunque mai rag-
giungendo i picchi della prima. La categoria che
l’italiano “sloveno” 37 quelli provenienti da scuole slovene che italiane. alta va alla prima scheda consegnata (8,1 erro-
ri per studente), mentre il numero della secon-
Possiamo pertanto concludere che tutti gli da (3), terza (4,3) e quarta (5) non ha la tendenza
apprendenti sono stati esposti ad entrambe le calante, ma comunque risulta sempre parecchio
lingue nella fascia d’età da almeno 6 anni in su, sotto la media della prima scheda. Il transfer ne-
quindi in età precoce. Benché le differenze nella gativo riguarda solamente l’uso della virgola.
conoscenza dell’italiano all’interno del gruppo
siano abbastanza grandi a causa del precedente Nell’ambito della morfosintassi gli errori
percorso educativo, hanno in comune la presen- più frequenti riguardano i vari usi dei tempi ver-
za dell’influsso della L1 sulla produzione in ita- bali (24%), di cui l’80% deriva dal TN e solamen-
liano. Anche se si tratta della produzione spon- te il 20% ha altra origine. Al secondo posto tro-
tanea di un testo e non di una traduzione dallo viamo i calchi (18%), tutti derivanti dalla L1; si
sloveno, gli apprendenti si sono sicuramente ser- dividono il terzo, invece, l’uso delle preposizioni
viti di strategie di “traduzione” nel senso che nel- e dell’articolo (ciascuno 12%). Seguono i prono-
la produzione si sono basati sulle strutture e sui mi (9%), l’uso del congiuntivo (8%), l’accordo tra
concetti della loro lingua dominante che incon- soggetto e predicato (6%) e tutto il resto insieme
sciamente gli è più vicina e risulta presente nel- che comprende l’11% del totale. Facendo un’a-
la loro interlingua. Questo fatto è presente sem- nalisi quantitativa in ottica diacronica possia-
pre, anche a livelli avanzati di padronanza di una mo osservare che la maggiore frequenza, ovvero
lingua, quindi è lecito sostenere che si verificherà 7 errori per studente, si trova nella prima scheda,
anche negli apprendenti oggetto dello studio. mentre nelle seguenti la media cala e rimane fer-
Come si evince dall’analisi qualitativa e quanti- ma intorno a 5 (4,9 nella seconda, 4,7 nella terza
tativa, il tipo e la frequenza degli errori dipendo- e 5,1 nell’ultima scheda).
no da vari fattori tra cui dal livello di italiano e
dalle scuole frequentate. Il livello linguistico che comprende la se-
mantica è stato quello meno rappresentato tra gli
Risultati dell’analisi quantitativa errori e ha avuto anche la media più bassa per stu-
L’analisi quantitativa ha mostrato che la maggi- dente (1,6 nella prima, 2,9 nella seconda, 1,8 nella
oranza degli errori, ovvero 171 (44%) appartiene terza e 1,7 nella quarta scheda). Bisogna sottoli-
al livello della morfosintassi, 154 (40%) al livello neare che qui abbiamo registrato il numero mag-
di ortografia e 63 (16%) alla semantica. Il transfer giore di studenti senza alcun errore. Per frequen-
negativo colpisce soprattutto il livello morfosin- za occupano il primo posto le collocazioni (35%)
tattico: il 49% di tutti gli errori; mentre all’in- di cui quasi la metà deriva da TN, seguita dalla
terno del livello della semantica diminuisce fino polisemia con il 30% e anche in questa categoria
a raggiungere il 36%. Il livello meno affetto, con la metà degli errori ha origini dal TN. Al terzo
solo il 6% di tutti gli errori, è l’ortografia. Nel to- posto troviamo le somiglianze di forma (13%), al
tale la percentuale degli errori dovuti al transfer quarto la ridondanza (10%), al quinto l’uso erra-
negativo è del 30%. to dei deittici (6%), al sesto elementi di coesione
(3%) seguiti da tutto il resto (3%).
L’ortografia trova al primo posto per nume-
ro di errori l’accento (42%), al secondo l’uso del- Concludendo, possiamo sostenere che la
la virgola come descritto nel capitolo 4 (30%) e prima scheda è stata in assoluto quella con più
al terzo le consonanti doppie (14%). Le altre ca- errori e che le schede seguenti hanno avuto una
tegorie si susseguono nell’ordine seguente: sepa- tendenza calante rispetto alla prima, ma non in
razioni e fusioni illecite (9%), errori fonetici (3%) generale. Infatti la seconda è stata quella meno
e altro (2%). Facendo un confronto del nume- problematica, mentre la terza e la quarta hanno
ro di errori per studente dall’inizio verso la fine mostrato un lieve rialzo, ma comunque mai rag-
giungendo i picchi della prima. La categoria che