Page 22 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 5(2) (2017)
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dia universitatis her editati, letnik 5 (2017), številk a 2 22secolo in poi e quindi si adattano con difficoltànomico, culturale, politico e sociale. Per l’epoca
alla concezione di ethnos nell’antichità. Nono- arcaica è molto difficile tracciare un quadro et-
hereditatistante tutte queste perplessità e questi ostacoli, nico preciso, perché le fonti sono incerte e tra di
secondo i ricercatori contemporanei si può par- loro discordanti. Rimane comunque un fatto in-
lare di appartenenza etnica anche nel contesto discusso che la penisola italica fu ancora nel ter-
dell’antichità classica, in quanto sia in Grecia, zo secolo a. C., quando i Romani avevano in un
sia nell’impero Romano e altrove nel Mediterra- modo o nell’altro ottenuto il controllo politico
neo, le persone si incontravano, si univano, com- su tutta la penisola, un territorio etnico misto.
battevano in guerre anche in base al principio di Se da una parte Roma manteneva il controllo
etnia.2 Un’analisi sociale e storica approfondita sugli Etruschi soprattutto tramite accordi poli-
sull’origine delle popolazioni può quindi contri- tici e forti collegamenti con l’aristocrazia etru-
buire a una comprensione migliore dei sentimen- sca, con i Sanniti dovette combattere numerose
ti e dei legami che le identità culturali colletti- battaglie5. L’espansione del popolo romano però
ve costruiscono nel corso di molte generazioni.3 non fu sempre efficace; i Romani dovettero spes-
so scontrarsi con le popolazioni italiche autocto-
Per la definizione del gruppo etnico saran- ne che riuscivano a volte a fermare la loro affer-
no addottati come criteri principali quelli defi- mazione con rivolte organizzate. Gli scontri tra i
niti da Anthony Smith che ne elenca sei: nome Romani e le singole popolazioni risalgono già a
comune, mito comune di origine, memoria stori- epoche più remote, ma la prima grande battaglia
ca comune, cultura comune, appartenenza ad un si ebbe nel 295 a. C. (battaglia del Sentino), quan-
dato territorio e il senso di solidarietà comune.4 do una confederazione anti-romana, formata da
più tribù italiche, si ribellò ai Romani. I fauto-
Definizione del problema ri della ribellione furono i Sanniti, ai quali però
Nel periodo del principato di Augusto ci furono si aggiunsero gli Etruschi, parte degli Umbri e
importanti cambiamenti nel campo delle que- alcuni Galli; la confederazione è stata formata
stioni etniche: la politica interna del princeps, dalle popolazioni che vivevano a nord e a sud di
infatti, tendeva all’unificazione di tutte le genti Roma per attaccare la città da entrambe le dire-
italiche in un’unica unità politica. Il contributo zioni. A causa delle dinamiche la battaglia ven-
si propone di esaminare prima l’inquadramento ne da alcuni ricercatori chiamata anche “la bat-
storico-politico dei fatti accaduti, ma soprattut- taglia delle nazioni” (ad es. G. Bandelli6), dato
to analizzare come l’unificazione etnica della pe- che alcune popolazioni italiche di diversa origi-
nisola venisse percepita sia dai Romani che dalle ne etnica si sono alleate contro un nemico comu-
varie popolazioni italiche: come esempio saran- ne – il popolo romano. Nella battaglia gli itali-
no esaminati i casi degli Etruschi e dei Sanniti. ci furono sconfitti, Roma invece continuò nella
sua politica espansionistica sulla penisola italica.
La penisola italica è stata nel corso dell’e-
spansione dello stato romano abitata da varie po- Nonostante l’efficiente forza politica roma-
polazioni diversamente sviluppate sul piano eco- na, alcune popolazioni italiche mantenevano in
gran parte la propria autonomia con differenze
2 Erich Gruen, Culture and National Identity in Republican Roma (New evidenti da regione a regione; le principali diver-
York: Ithaca, 1984); Kathrin Toll, “Making Roman-ness and the sità tra queste popolazioni era una più o meno
Aeneid”, Classical Antiquity” 16 (1997): 34-56; Lucia Aigner-Fores- sviluppata autocoscienza e il senso di apparte-
ti, “Quod discinctus eras, animo quoque, carpitur unum« ( Maec.,
El. 1.21)”, Contributi dell’Istituto di Storia Antica 17 (1991): 201-214; Jo- 5 Guido Clemente, Guida alla storia romana (Milano: Mondado-
natan M. Hall, Ethnic Identity in Greek Antiquity (Cambridge: Cam- ri, 2001); Kathryn Lomas: Roman Italy: 338 BC – AD 200 (London:
bridge Core, 1997); Yasmin Syed, Vergil’s Aeneid and the Roman Self Ruotledge, 1996).
(Ann Arbor: The University of Michigan Press, 2005); Gary D.
Farney, Ethnic identity and aristocratic Competition in Republican Rome 6 Gino Bandelli: “La politica romana nell’Adriatico orientale in età
(Cambridge: Cambridge University Press, 2007). repubblicana”, in Seminario storico-archeologico su “L’arco adriatico in
età romana e altomedievale” (Trieste, 1986): 168-214.
3 Anthony D. Smith, The Ethnic Origins of Nations (Oxford: Blackwell
Publishers, 1986).
4 Smith, The Ethnic Origins, 66-83.
alla concezione di ethnos nell’antichità. Nono- arcaica è molto difficile tracciare un quadro et-
hereditatistante tutte queste perplessità e questi ostacoli, nico preciso, perché le fonti sono incerte e tra di
secondo i ricercatori contemporanei si può par- loro discordanti. Rimane comunque un fatto in-
lare di appartenenza etnica anche nel contesto discusso che la penisola italica fu ancora nel ter-
dell’antichità classica, in quanto sia in Grecia, zo secolo a. C., quando i Romani avevano in un
sia nell’impero Romano e altrove nel Mediterra- modo o nell’altro ottenuto il controllo politico
neo, le persone si incontravano, si univano, com- su tutta la penisola, un territorio etnico misto.
battevano in guerre anche in base al principio di Se da una parte Roma manteneva il controllo
etnia.2 Un’analisi sociale e storica approfondita sugli Etruschi soprattutto tramite accordi poli-
sull’origine delle popolazioni può quindi contri- tici e forti collegamenti con l’aristocrazia etru-
buire a una comprensione migliore dei sentimen- sca, con i Sanniti dovette combattere numerose
ti e dei legami che le identità culturali colletti- battaglie5. L’espansione del popolo romano però
ve costruiscono nel corso di molte generazioni.3 non fu sempre efficace; i Romani dovettero spes-
so scontrarsi con le popolazioni italiche autocto-
Per la definizione del gruppo etnico saran- ne che riuscivano a volte a fermare la loro affer-
no addottati come criteri principali quelli defi- mazione con rivolte organizzate. Gli scontri tra i
niti da Anthony Smith che ne elenca sei: nome Romani e le singole popolazioni risalgono già a
comune, mito comune di origine, memoria stori- epoche più remote, ma la prima grande battaglia
ca comune, cultura comune, appartenenza ad un si ebbe nel 295 a. C. (battaglia del Sentino), quan-
dato territorio e il senso di solidarietà comune.4 do una confederazione anti-romana, formata da
più tribù italiche, si ribellò ai Romani. I fauto-
Definizione del problema ri della ribellione furono i Sanniti, ai quali però
Nel periodo del principato di Augusto ci furono si aggiunsero gli Etruschi, parte degli Umbri e
importanti cambiamenti nel campo delle que- alcuni Galli; la confederazione è stata formata
stioni etniche: la politica interna del princeps, dalle popolazioni che vivevano a nord e a sud di
infatti, tendeva all’unificazione di tutte le genti Roma per attaccare la città da entrambe le dire-
italiche in un’unica unità politica. Il contributo zioni. A causa delle dinamiche la battaglia ven-
si propone di esaminare prima l’inquadramento ne da alcuni ricercatori chiamata anche “la bat-
storico-politico dei fatti accaduti, ma soprattut- taglia delle nazioni” (ad es. G. Bandelli6), dato
to analizzare come l’unificazione etnica della pe- che alcune popolazioni italiche di diversa origi-
nisola venisse percepita sia dai Romani che dalle ne etnica si sono alleate contro un nemico comu-
varie popolazioni italiche: come esempio saran- ne – il popolo romano. Nella battaglia gli itali-
no esaminati i casi degli Etruschi e dei Sanniti. ci furono sconfitti, Roma invece continuò nella
sua politica espansionistica sulla penisola italica.
La penisola italica è stata nel corso dell’e-
spansione dello stato romano abitata da varie po- Nonostante l’efficiente forza politica roma-
polazioni diversamente sviluppate sul piano eco- na, alcune popolazioni italiche mantenevano in
gran parte la propria autonomia con differenze
2 Erich Gruen, Culture and National Identity in Republican Roma (New evidenti da regione a regione; le principali diver-
York: Ithaca, 1984); Kathrin Toll, “Making Roman-ness and the sità tra queste popolazioni era una più o meno
Aeneid”, Classical Antiquity” 16 (1997): 34-56; Lucia Aigner-Fores- sviluppata autocoscienza e il senso di apparte-
ti, “Quod discinctus eras, animo quoque, carpitur unum« ( Maec.,
El. 1.21)”, Contributi dell’Istituto di Storia Antica 17 (1991): 201-214; Jo- 5 Guido Clemente, Guida alla storia romana (Milano: Mondado-
natan M. Hall, Ethnic Identity in Greek Antiquity (Cambridge: Cam- ri, 2001); Kathryn Lomas: Roman Italy: 338 BC – AD 200 (London:
bridge Core, 1997); Yasmin Syed, Vergil’s Aeneid and the Roman Self Ruotledge, 1996).
(Ann Arbor: The University of Michigan Press, 2005); Gary D.
Farney, Ethnic identity and aristocratic Competition in Republican Rome 6 Gino Bandelli: “La politica romana nell’Adriatico orientale in età
(Cambridge: Cambridge University Press, 2007). repubblicana”, in Seminario storico-archeologico su “L’arco adriatico in
età romana e altomedievale” (Trieste, 1986): 168-214.
3 Anthony D. Smith, The Ethnic Origins of Nations (Oxford: Blackwell
Publishers, 1986).
4 Smith, The Ethnic Origins, 66-83.