Page 27 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 5(2) (2017)
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ia universitatisdella repubblica romana e descrive la guerra dal ogni cittadino romano ha due patrie: la prima è
punto di vista dei vincitori. quella, dove ogni cittadine era nato, la seconda
icambiamentietnicisullapenisolaItalicadallaguerrasocialeallamortedell’imperatoreaugusto 27 quella che lo ha adottato:
Complures populi ad hostes defecerunt.
Cum P. Rutilius cos. parum prospere ad- omnibus municipibus duas esse censeo
versus Marsos pugnasset et in eo proelio patrias, unam naturae, alteram civitatis...
cecidisset, C. Marius, legatus eius, meliore sed necesse est caritate eam praestare, qua
eventu cum hostibus acie conflixit.20 rei publicae nomen universae civitatis est;
pro qua mori et cui nos totos dedere et in
Elencando i vari gruppi etnici, come per es. i qua nostra omnia ponere et quasi consecra-
Marsi che si sono aggregati ai nemici, Livio spie- re debemus. Dulcis autem non multo secus
ga che la guerra civile era una guerra contro un est ea, quae genuit, quam illa, quae excepit.22
nemico esterno, poiché per gli Italici era usato il
termine “hostes”. Entrambe le patrie sono certamente mol-
to vicine al cuore di ognuno, ma il retore roma-
Tra le fonti del principato augusteo citiamo no aggiunge che secondo lui bisognerebbe dare
invece Strabone, che nel primo libro della sua la precedenza a quella più ampia. Anche il sen-
storia ci trasmette la descrizione delle popolazio- so di appartenenza al territorio rientra infatti tra
ni italiche del suo tempo e un’interessante infor- i criteri per la definizione del gruppo etnico: Ci-
mazione: cerone nel proprio lavoro richiama l’attenzione
al dilemma dei cittadini romani, abitanti del-
Καì νυ#ν [Ρωμαίοι μέν ει]σìν a[pάντες, ου] le province italiche che sentivano una lacerazio-
δeν δ‘’ h[;tton [;Ombroi τe ti;νες λέγονται ne interna tra la propria patria e lo stato romano:
καì Τυρρεωοì, καθάpερ ]Ενετοì καì Δίυθες sentivano infatti una forte connessione con le
καì Ινσούβροι.21 proprie radici, ma facevano già parte della nuo-
va patria.
Le popolazioni italiche si chiamano tra di
loro con i propri nomi, però nel contempo sen- Anche per gli scrittori latini dell’età impe-
tono l’appartenenza politica ad un stato soltan- riale la guerra sociale e le popolazioni italiche
to e sono perciò cittadini dell’impero romano. rappresentano un interessante tema, descriven-
Quindi ancora nel periodo del principato la loro dolo però da un punto di vista diverso. Velleio
identità resta ben definita, perché differiscono Patercolo, storico dell’epoca augustea, elenca la
dal popolo romano mantenendo il loro nome il causa della nascita della guerra sociale come una
che è uno dei criteri principali per la definizione risposta lecita alla repressione di quella gente che
dell’identità di un gruppo etnico. Se quindi gli difendeva lo stato con le proprie armi e che offri-
appartenenti alle singole popolazioni italiche si vano un numero doppio di soldati e cavalieri; lo
chiamavano tra di se ancora con il proprio nome, storico romano giustifica il fatto avvenuto come
significa, che era ben radicato il loro senso di ap- la ribellione di una parte della popolazione che
partenenza al gruppo etnico e non invece al po- però faceva parte dello stesso popolo e addirittu-
polo romano. Strabone dimostra inoltre che an- ra della stessa gente:
cora verso la fine del primo secolo a. C. le singole
popolazioni mantenevano viva la propria auto- quorum ut fortuna atrox, ita causa fuit ius-
coscienza e nonostante si siano inseriti nello sta- tissima; petebant enim eam civitatem cui-
to romano, si identificavano ancora col proprio us imperium armis tuebantur; per omnes
gruppo etnico. annos atque omnia bella duplici numero se
militum equitumque fungi neque in eius
La stessa problematica viene trattata anche civitatis ius recipi quae per eos in id ipsum
da Cicerone nel De legibus, quando afferma che pervenisset fastigatum ex quo eiusdem et
20 Livy, Epit. 73.3-4. Livio usa lo stesso termine »hostes« anche in altri 22 Cic. Leg. 2, 2, 5.
passi: Livy, Per., 73, 6; 75, 4, 6.
21 Strabo, 1, 10.
punto di vista dei vincitori. quella, dove ogni cittadine era nato, la seconda
icambiamentietnicisullapenisolaItalicadallaguerrasocialeallamortedell’imperatoreaugusto 27 quella che lo ha adottato:
Complures populi ad hostes defecerunt.
Cum P. Rutilius cos. parum prospere ad- omnibus municipibus duas esse censeo
versus Marsos pugnasset et in eo proelio patrias, unam naturae, alteram civitatis...
cecidisset, C. Marius, legatus eius, meliore sed necesse est caritate eam praestare, qua
eventu cum hostibus acie conflixit.20 rei publicae nomen universae civitatis est;
pro qua mori et cui nos totos dedere et in
Elencando i vari gruppi etnici, come per es. i qua nostra omnia ponere et quasi consecra-
Marsi che si sono aggregati ai nemici, Livio spie- re debemus. Dulcis autem non multo secus
ga che la guerra civile era una guerra contro un est ea, quae genuit, quam illa, quae excepit.22
nemico esterno, poiché per gli Italici era usato il
termine “hostes”. Entrambe le patrie sono certamente mol-
to vicine al cuore di ognuno, ma il retore roma-
Tra le fonti del principato augusteo citiamo no aggiunge che secondo lui bisognerebbe dare
invece Strabone, che nel primo libro della sua la precedenza a quella più ampia. Anche il sen-
storia ci trasmette la descrizione delle popolazio- so di appartenenza al territorio rientra infatti tra
ni italiche del suo tempo e un’interessante infor- i criteri per la definizione del gruppo etnico: Ci-
mazione: cerone nel proprio lavoro richiama l’attenzione
al dilemma dei cittadini romani, abitanti del-
Καì νυ#ν [Ρωμαίοι μέν ει]σìν a[pάντες, ου] le province italiche che sentivano una lacerazio-
δeν δ‘’ h[;tton [;Ombroi τe ti;νες λέγονται ne interna tra la propria patria e lo stato romano:
καì Τυρρεωοì, καθάpερ ]Ενετοì καì Δίυθες sentivano infatti una forte connessione con le
καì Ινσούβροι.21 proprie radici, ma facevano già parte della nuo-
va patria.
Le popolazioni italiche si chiamano tra di
loro con i propri nomi, però nel contempo sen- Anche per gli scrittori latini dell’età impe-
tono l’appartenenza politica ad un stato soltan- riale la guerra sociale e le popolazioni italiche
to e sono perciò cittadini dell’impero romano. rappresentano un interessante tema, descriven-
Quindi ancora nel periodo del principato la loro dolo però da un punto di vista diverso. Velleio
identità resta ben definita, perché differiscono Patercolo, storico dell’epoca augustea, elenca la
dal popolo romano mantenendo il loro nome il causa della nascita della guerra sociale come una
che è uno dei criteri principali per la definizione risposta lecita alla repressione di quella gente che
dell’identità di un gruppo etnico. Se quindi gli difendeva lo stato con le proprie armi e che offri-
appartenenti alle singole popolazioni italiche si vano un numero doppio di soldati e cavalieri; lo
chiamavano tra di se ancora con il proprio nome, storico romano giustifica il fatto avvenuto come
significa, che era ben radicato il loro senso di ap- la ribellione di una parte della popolazione che
partenenza al gruppo etnico e non invece al po- però faceva parte dello stesso popolo e addirittu-
polo romano. Strabone dimostra inoltre che an- ra della stessa gente:
cora verso la fine del primo secolo a. C. le singole
popolazioni mantenevano viva la propria auto- quorum ut fortuna atrox, ita causa fuit ius-
coscienza e nonostante si siano inseriti nello sta- tissima; petebant enim eam civitatem cui-
to romano, si identificavano ancora col proprio us imperium armis tuebantur; per omnes
gruppo etnico. annos atque omnia bella duplici numero se
militum equitumque fungi neque in eius
La stessa problematica viene trattata anche civitatis ius recipi quae per eos in id ipsum
da Cicerone nel De legibus, quando afferma che pervenisset fastigatum ex quo eiusdem et
20 Livy, Epit. 73.3-4. Livio usa lo stesso termine »hostes« anche in altri 22 Cic. Leg. 2, 2, 5.
passi: Livy, Per., 73, 6; 75, 4, 6.
21 Strabo, 1, 10.