Page 24 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 5(2) (2017)
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ti, con i quali i Romani suggellavano diversistudia universitatis her editati, letnik 5 (2017), številk a 2 24controllare meglio il territorio13. D’altra parte le
trattati con vari diritti e doveri in base alla situa- colonie latine erano invece più grandi e organiz-
zione dei singoli gruppi etnici. Valeva comunquehereditati zate nei territori con un livello basso di urbaniz-
la regola principale del “maiestatem populi Ro- zazione con lo scopo di sollecitare l’emigrazio-
mani comiter conservare” (conservare unanime la ne della popolazione romana in queste terre. Già
forza del popolo romano), secondo la quale i soci nell’anno 296 a. C. alcune popolazioni strinse-
collaboravano nelle guerre, ogniqualvolta si trat- ro un patto di alleanza che insidiò gravemen-
tava della salvezza del popolo romano11. Le va- te Roma. Da allora in poi i Romani fondavano
rie popolazioni italiche erano nella maggior par- solo colonie con cittadini sine suffragio nell’Ita-
te quindi foederati, ai quali erano stati concessi lia centrale formando così una fascia di territorio
dei privilegi in cambio del loro servizio militare che correva attraverso tutta la penisola, dal mare
a favore dei Romani, come per esempio il conu- Adriatico al mare Tirreno, dividendo così le po-
bium e il commercium. I Romani creavano con polazioni settentrionali da quelle meridionali e
tutti i foederati soltanto alleanze bilaterali che fermando ogni tentativo di alleanze tra le popo-
non permettevano loro una politica esterna au- lazioni italiche che appunto non avvenne fino
tonoma evitando così che si formassero allean- all’anno 90 a. C.
ze anti-romane. Il compito principale degli alle-
ati era di aiutare lo stato romano a difendersi in Il senso di appartenenza etnica delle
caso di attacchi, mentre le popolazioni erano del popolazioni italiche prima e dopo
tutto autonome nelle questioni interne. Questo la guerra sociale
sistema offriva molti vantaggi allo stato roma- I trattati tra lo stato romano e le altre popolazi-
no, aveva infatti a disposizione un forte eserci- oni della penisola italica permettevano da una
to e non investiva risorse finanziarie nell’ammi- parte a Roma di avere una forza militare cospic-
nistrazione di tutto il territorio italico. Inoltre ua, dall’altra invece portarono ad uno squilibrio
i Romani mantenevano il controllo politico su politico tra gli alleati e lo stato romano. Le popo-
tutto il territorio, mentre alle popolazioni allea- lazioni italiche si rendevano conto della propria
te non era permesso allearsi tra di loro. Il gruppo forza militare e chiedevano spesso di inserirsi at-
più ristretto e più elitario era certamente quel- tivamente nel processo politico dello stato roma-
lo dei cittadini con tutti i diritti romani, ai quali no richiedendone la cittadinanza.
seguivano un numero maggiore di cittadini sine
suffragio. Il problema dell’assegnazione della cittadi-
nanza romana (civitas romana) ai socii era stato
Le possibilità di ottenere queste diverse for- più volte oggetto di dibattito nel senato romano,
me di cittadinanza romana erano varie. Il modo ma non si arrivò mai ad un accordo comune. Al
più diffuso e comune era quello che Roma con- tempo dei fratelli Gracchi nell’anno 125 a. C. la
cedesse la cittadinanza ad un determinato grup- questione fu di nuovo aperta dal console Marco
po di persone, etnico e politico. Le fonti antiche Fulvio Flacco, ma il senato respinse la sua propo-
testimoniano che questo tipo di conferimento sta. Alcuni anni più tardi il tribuno della plebe
della cittadinanza era considerato da parte del- Livio Druso con l’aiuto degli alleati italici fece
la comunità come una punizione, perché perdeva eleggere molte leggi a favore del popolo, agli al-
la propria autonomia e diventava quindi politi- leati aveva invece promesso la legge sulla citta-
camente sottomessa a Roma12. I Romani fonda- dinanza romana. Dalle Perioche di Tito Livio si
vano colonie con cittadini sine suffragio in quel- evince che Livio Druso era stato a causa di que-
le posizioni strategiche che permettevano loro di sto odiato e considerato come l’iniziatore del-

11 Adrian Nicholas Sherwin.White, The Roman Citizenship (Ox- 13 Lomas, Roman Italy.
ford: Oxford University Press, 1939).

12 Sherwin.White, The Roman Citizenship.
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