Page 24 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
P. 24
ersi – storicamente presenti sul territorio ostudia universitatis hereditati, letnik 8 (2020), številka 2 24Linguistic landscape
giuntivi in tempi più recenti in seguito a feno- Lo studio del linguistic landscape come sottoli-
meni migratori3 – cercano di appropriarsi dellohereditati neano Van Mensel, Vandenbroucke e Blackwo-
spazio pubblico per rivendicare il proprio rico- od (2016, 423) “focuses on the representations of
noscimento sociale, per rimarcare la propria po- language(s) in public space. Its object of resear-
sizione di forza o per cementificare un senso di ch can be any visible display of written langua-
appartenenza linguistico-identitaria, il presen- ge (a ‘sign’) as well as people’s interactions with
te contributo si propone di inserirsi in un filone these signs”. Approccio ormai ben consolidato
di ricerca che va invece a indagare la presenza di nell’ambito della linguistica applicata e della so-
lingue non legate alle comunità presenti sul ter- ciolinguistica, esso parte dal presupposto che la
ritorio, che vanno dunque ad assumere un valo- presenza di una lingua o di più lingue nella scrit-
re simbolico altro. Accanto alle ricerche sull’in- tura esposta di un determinato territorio, regio-
glese come lingua internazionale (una su tutti: ne o città sia un riflesso, seppur a volte distorto,
Soukup 2016, che nasce dall’interessante pro- quasi in uno specchio carnascialesco (cf. Gor-
getto English in the linguistic landscape of Vien- ter 2012, 11) del ruolo che tale lingua/tali lingue
na, Austria (ELLViA)), particolare attenzione vanno ad assumere nella società o in parti del-
è stata riservata, in particolare da parte di stu- la stessa (e che può essere diverso o addirittura
diosi afferenti a Massimo Vedovelli e alla sua contrastante in diversi singoli o gruppi di attori
scuola all’Università per Stranieri di Siena, alla che operano nello spazio in questione). Nella de-
presenza dell’italiano nel paesaggio linguistico finizione di due pionieri di questo genere di stu-
di diverse città e regioni del mondo (si veda p.e. di, Landry e Bourhis (1997, 25), l’attenzione de-
Vedovelli e Machetti 2006, Bagna e Barni 2007, gli stessi è volta verso il “language of public road
Siebetcheu 2015, Vedovelli e Casini 2013, Pizzo- signs, advertising billboards, street names, pla-
li 2019). Tali ricerche si intrecciano e positiva- ces names, commercial shop signs and public si-
mente fruttificano con altre ricerche legate in gns on government buildings combined to form
maniera più generale alla presenza dell’italia- the linguistic landscape of a territory, region or
no nel mondo, spesso frutto della stessa scuo- urban agglomeration”; lavori più recenti hanno
la senese, tra le quali siano citate qui De Mau- incluso anche altre forme di scrittura esposta, a
ro et al. (2002), Vedovelli (2005, 2014), Barni partire dai graffiti (cf. per es. Hanauer 2011) e da-
e Bagna (2009), Bagna (2014; una prima sinte- gli adesivi applicati nello spazio pubblico – for-
si in Vedovelli 2018). Pur andando a costituire me di scritturalità decisamente bottom-up e di
un ulteriore tassello nell’analisi di tali temati- regola prive di qualunque forma di autorizza-
che, il presente contributo si propone di getta- zione e legittimazione ufficiale – fino a conside-
re luce su questo complesso da una prospettiva rare oggetto di ricerca anche scritte – l’indica-
parzialmente diversa, quella cioè della comu- zione delle mete, ma anche scritte pubblicitarie e
nicazione e del repertorio plurilingui che sono d’altro tipo – che appaiono su mezzi di traspor-
da presupporre negli emittenti e nei destinatari to che, come graffiti e adesivi, vanno a forma-
(immaginati o reali) dei messaggi in italiano. In re paesaggi linguistici transitori, in questo caso
questo senso, ci si avvale del quadro teorico de- conferendo alla transitorietà un carattere anco-
lineato da una parte dal lavoro di Rita France- ra più marcato (cf. tra gli altri Coupland 2010,
schini nella sua ricerca sull’italiano di contatto che si occupa di scritte sulle magliette dei pas-
(cf. p.e. 2001, 2004), dall’altra della ricerca sul santi o Janssens 2012, sulle indicazioni delle de-
plurilinguismo ispirata in particolare a Georges stinazioni sui pullman belgi che servono territo-
Lüdi (cf. p.e. 2013) e alla sua scuola. ri linguisticamente diversi). Nel presente studio
ci si rifà alla definizione di Vedovelli e Machet-
3 Sul perché non si tratti di presenza di italiano di migrazione verrà chiari- ti (2006) che chiamano “comunicazione pubbli-
to più avanti, alla sez. 3.
giuntivi in tempi più recenti in seguito a feno- Lo studio del linguistic landscape come sottoli-
meni migratori3 – cercano di appropriarsi dellohereditati neano Van Mensel, Vandenbroucke e Blackwo-
spazio pubblico per rivendicare il proprio rico- od (2016, 423) “focuses on the representations of
noscimento sociale, per rimarcare la propria po- language(s) in public space. Its object of resear-
sizione di forza o per cementificare un senso di ch can be any visible display of written langua-
appartenenza linguistico-identitaria, il presen- ge (a ‘sign’) as well as people’s interactions with
te contributo si propone di inserirsi in un filone these signs”. Approccio ormai ben consolidato
di ricerca che va invece a indagare la presenza di nell’ambito della linguistica applicata e della so-
lingue non legate alle comunità presenti sul ter- ciolinguistica, esso parte dal presupposto che la
ritorio, che vanno dunque ad assumere un valo- presenza di una lingua o di più lingue nella scrit-
re simbolico altro. Accanto alle ricerche sull’in- tura esposta di un determinato territorio, regio-
glese come lingua internazionale (una su tutti: ne o città sia un riflesso, seppur a volte distorto,
Soukup 2016, che nasce dall’interessante pro- quasi in uno specchio carnascialesco (cf. Gor-
getto English in the linguistic landscape of Vien- ter 2012, 11) del ruolo che tale lingua/tali lingue
na, Austria (ELLViA)), particolare attenzione vanno ad assumere nella società o in parti del-
è stata riservata, in particolare da parte di stu- la stessa (e che può essere diverso o addirittura
diosi afferenti a Massimo Vedovelli e alla sua contrastante in diversi singoli o gruppi di attori
scuola all’Università per Stranieri di Siena, alla che operano nello spazio in questione). Nella de-
presenza dell’italiano nel paesaggio linguistico finizione di due pionieri di questo genere di stu-
di diverse città e regioni del mondo (si veda p.e. di, Landry e Bourhis (1997, 25), l’attenzione de-
Vedovelli e Machetti 2006, Bagna e Barni 2007, gli stessi è volta verso il “language of public road
Siebetcheu 2015, Vedovelli e Casini 2013, Pizzo- signs, advertising billboards, street names, pla-
li 2019). Tali ricerche si intrecciano e positiva- ces names, commercial shop signs and public si-
mente fruttificano con altre ricerche legate in gns on government buildings combined to form
maniera più generale alla presenza dell’italia- the linguistic landscape of a territory, region or
no nel mondo, spesso frutto della stessa scuo- urban agglomeration”; lavori più recenti hanno
la senese, tra le quali siano citate qui De Mau- incluso anche altre forme di scrittura esposta, a
ro et al. (2002), Vedovelli (2005, 2014), Barni partire dai graffiti (cf. per es. Hanauer 2011) e da-
e Bagna (2009), Bagna (2014; una prima sinte- gli adesivi applicati nello spazio pubblico – for-
si in Vedovelli 2018). Pur andando a costituire me di scritturalità decisamente bottom-up e di
un ulteriore tassello nell’analisi di tali temati- regola prive di qualunque forma di autorizza-
che, il presente contributo si propone di getta- zione e legittimazione ufficiale – fino a conside-
re luce su questo complesso da una prospettiva rare oggetto di ricerca anche scritte – l’indica-
parzialmente diversa, quella cioè della comu- zione delle mete, ma anche scritte pubblicitarie e
nicazione e del repertorio plurilingui che sono d’altro tipo – che appaiono su mezzi di traspor-
da presupporre negli emittenti e nei destinatari to che, come graffiti e adesivi, vanno a forma-
(immaginati o reali) dei messaggi in italiano. In re paesaggi linguistici transitori, in questo caso
questo senso, ci si avvale del quadro teorico de- conferendo alla transitorietà un carattere anco-
lineato da una parte dal lavoro di Rita France- ra più marcato (cf. tra gli altri Coupland 2010,
schini nella sua ricerca sull’italiano di contatto che si occupa di scritte sulle magliette dei pas-
(cf. p.e. 2001, 2004), dall’altra della ricerca sul santi o Janssens 2012, sulle indicazioni delle de-
plurilinguismo ispirata in particolare a Georges stinazioni sui pullman belgi che servono territo-
Lüdi (cf. p.e. 2013) e alla sua scuola. ri linguisticamente diversi). Nel presente studio
ci si rifà alla definizione di Vedovelli e Machet-
3 Sul perché non si tratti di presenza di italiano di migrazione verrà chiari- ti (2006) che chiamano “comunicazione pubbli-
to più avanti, alla sez. 3.