Page 21 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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Le descrizioni e le raffigurazioni del passato possono essere una fonte importante per
la storia del paesaggio, essendo possibile trarne molte informazioni utili o conferme,
sia sui suoi caratteri di lungo periodo sia riguardo all’epoca in cui sono avvenuti mu-
tamenti più o meno noti.1 Al contempo queste fonti ci parlano della percezione culturale,
di come i contemporanei vivevano e interpretavano l’ambiente e la realtà sociale ed eco-
nomica. Buoni conoscitori del Carso, ma anche osservatori di passaggio ci hanno lasciato
testimonianze relativamente numerose. Faremo uso di diversi tipi di materiale: descrizio-
ni tecniche, relazioni di carattere amministrativo ed ecclesiastico, annotazioni di viag-
gio, testi letterari e rappresentazioni grafiche, in particolare stampe, disegni e fotografie.

Nel 1606, in una missiva all’arciduca Ferdinando il nobile Filippo di Kobenzl descri-
veva in modo pittoresco che S. Daniele del Carso (Štanjel) è un luogo

scabro, selvaggio e sassoso, privo di qualsiasi elemento naturale all’infuori della
bora sferzante, nel quale non c’è una pertica di terra né in lunghezza né in larghez-
za su cui posare l’aratro per ottenere un pugno di grano. Non vi sono più di due abi-
tanti che possano vivere quattro o cinque mesi di quanto ottengono dalla coltivazio-
ne, mentre tutti gli altri, come i poveri sottani e giornalieri, e anche di questi molto
pochi, riescono a tirare avanti 14 giorni con il proprio grano, il resto devono procu-
rarselo altrove. Tra tutti gli abitanti e sudditi c’è un solo maso intero. Gli orti, dai
quali la comunità e la signoria di Reifenberg ricavano i censi, consistono soltanto di
nuda roccia ed è necessario portarvi con grossi sforzi la terra da altrove, e la pove-
ra gente li coltiva con verdure, ma a causa del clima asciutto e secco ma soprattut-
to del forte vento raramente ne ricava qualche beneficio (Panjek, 2002, 68).

Molto lavoro e molta fatica, poca terra e tanti sassi, troppa bora e troppo poca ac-
qua: l’immagine è viva ma le condizioni ambientali e di vita sono dipinte a tinte fosche,
in cui incontriamo alcuni elementi ed espressioni che vedremo ripetersi anche nei secoli
successivi nelle descrizioni e nella percezione del Carso.

Nel manoscritto dal titolo Notizie patrie inedite tratte da documenti autentici cronolo-
gicamente ordinate, curato dal conte di Tolmino (Tolmin) Giuseppe Floreano Formentini,

1 Un esempio dell'utilizzo di una fonte letterararia per la storia economica e sociale in King, 1994, 66–101.

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