Page 38 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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paesaggio culturale e ambiente del carso

doline bianche di grano saraceno«), la bora (»stanotte ascoltavamo la bora e non abbia-
mo dormito per niente«), la landa (»siamo soli nella landa, tra le rocce e i rovi«), il villag-
gio (»un villaggio bianco, polveroso«), i muri (»dietro il muro della chiesa«; »questi alberi,
muri, torri, sono tutto quello che ho«). La pietra compare come roccia o come il bianco
delle strade e dei villaggi (»dal bianco villaggio bianche strade«).
Pini fragranti, pini odorosi, il loro profumo è sano e forte e chi torna dalla loro soli-

tudine, non è più malato.
Perché in questo paesaggio pietroso tutto è bene, essere, vivere, lottare ed essere

giovane e sano.
Pini, compagni, fragranti, forti, silenti compagni della solitudine carsica, vi saluto

nella mia solitudine, piena di grave e triste bellezza! (Kosovel, Milič, 2000).
Sebbene ai tempi di Kosovel il pino fosse ancora un elemento paesistico relativa-
mente nuovo in Carso, nelle sue liriche esso risulta già familiare, integrato nella rappre-
sentazione del territorio roccioso e divenuto persino un elemento caratteristico del pa-
esaggio carsico.
Il passaggio al ventesimo secolo e la prima guerra mondiale condussero sul suolo
carsico altri poeti, come Reiner Maria Rilke con le Elegie Duinesi e il poeta – soldato Giu-
seppe Ungaretti. Con entrambi, insieme ai lavori di altri autori, il paesaggio del Carso
fece il proprio ingresso nello spazio poetico europeo.

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