Page 40 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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paesaggio culturale e ambiente del carso

In Carso, a causa della scarsità della terra coltivabile prevalgono i campi di dimen-
sioni molto ridotte e di forma irregolare, dovuta soprattutto alla morfologia del terri-
torio. Costituiscono un’eccezione le superfici meglio dotate di terra che consentono la
sistemazione di campi di dimensioni maggiori, come nell’area compresa tra Komen, Du-
tovlje, Tomaj e Sesana. Sono caratteristici dell’agricoltura in Carso i campi situati entro le
depressioni del terreno, nelle doline e in genere dove la terra si raccoglie perché è più al
riparo dagli agenti atmosferici erosivi. Sia la localizzazione sia la forma delle superfici col-
tivate sono quindi fortemente condizionate dalle ondulazioni del terreno, perché esse
influiscono sulla maggiore o minore presenza di terra. Il Carso è caratterizzato da con-
dizioni difficili anche per l’allevamento, data la scarsità dei prati e la modestia dei pasco-
li (Melik, 1960, 217–220).

Nel catasto franceschino i rappresentanti delle comunità del Carso hanno lasciato
numerose annotazioni coincidenti su come la coltivazione della terra fosse un’operazione
estremamente faticosa, che esigeva un investimento di lavoro oltre l’ordinario, ed espo-
sta a condizioni climatiche sfavorevoli. A Jamiano (Jamlje) lo fecero in modo più serio, a
Sgonico (Zgonik) invece con un po’ di (auto) ironia.

Si permette la comune di far osservare che i suoi terreni sono quasi tutti a base
sassosi, soggetti generalmente all’eccesiva arsura, e screpolanti nella superificie, in
tempo di calore continuato predominante assai in questo clima cosiche non ren-
dono all’industre mano che li coltiva il vantaggio, che dovrebbe avere d’altre terre.
(AST, CF, Jamiano, S4)

A questa comune è facile stabilire la classificazione dei propri campi, perché un
anno il vento danneggia alcuni campi, che non sono danneggiati dall’inondazio-
ne, un altr’anno arreca danno la rugiada a quelli, che non vengono tanto facilmen-
te danneggiati dalla siccità, e così via (AST, CF, Sgonico, S4).

Tuttavia le condizioni ambientali assolutamente non costituiscono l’unico fattore
che determinava l’immagine e le forme del paesaggio culturale del Carso. Come negli al-
tri »paesaggi agro-carsici«, anche qui l’uomo adeguava le situazioni naturali alle esigenze
dell’agricoltura. Così le doline trasformate in superficie coltivata erano dette »doline la-
vorate« (Gams, Lovrenčak, Ingolič, 1971, 228). Il contadino del Carso sapeva inoltre cre-
are artificialmente le condizioni adatte all’agricoltura anche là dove la natura non le offri-
va. A questo proposito è interessante notare come il questionario che faceva parte delle
operazioni atte a formare il catasto franceschino nei primi decenni dell’Ottocento, pone-
va questa questione già con la prima domanda.

Se i terreni appartenenti alla comune sono situati in pianura in valle sopra colline,
o sopra alture scoscese, oppure in diverse di queste posizioni? Se i terreni situati sulle al-
ture rapide o scoscesi, devono essere mantenuti in stato di coltura mediante l’erezione
di muri di sostegno? Se nelle comuni sulle montagne del Carso vi siano terreni stati eret-
ti artifiziosamente mediante accumulazione di terra sopra tratti, che altrimenti sarebbe-
ro stati incoltivabili? Se questi tali terreni esistono sulla superficie del Carso, e sono per-
ciò esposti alla distruzione per forza delle pioggie dirotte e venti veementi oppure se si
ritrovano nelle cavità o profondazioni di essi monti? Quale di queste situazioni conside-
ra la Comune riguardo ai diversi modi di coltivazione per la più vantaggiosa, o viceversa
gradatamente per la meno produttiva?

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