Page 82 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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paesaggio culturale e ambiente del carso

per costruzioni navali (benché il cerro sia inadatto a questo impiego) da parte del-
la Compagnia Orientale (Piussi, 1976, 18).

Sulla scorta delle descrizioni dei boschi del Carso, sintetizzate da Piussi, è possibile
ricavare maggiori informazioni unicamente in merito a quello situato nei pressi di Lipizza;
sono più rilevanti, invece, le notizie sui boschi sovrastanti la valle Rosandra. Queste indi-
cazioni introducono in maniera più specifica la questione primaria, ovvero quella legata
alle forme e alle pratiche d’uso e sfruttamento delle aree boschive da parte della popo-
lazione contadina locale.

Il bosco Lipiza giace sull’altipiano del Carso a tre ore da Trieste. È costituito da belle
querce, ma in molti casi cima e rami sono stati troncati, così le piante deperiscono.
Il bosco è circondato da un muro di pietre al di fuori del quale ci sono molte querce
che però appartengono a proprietari privati.

Il bosco intorno ai villaggi di Draga, Ocizla e Beka ha inizio sui due lati della valle
attraverso la quale da Trieste si va a Klanec; vi sono piccole querce dal portamen-
to arbistivo, ed il bosco è fortemente utilizzato e pascolato, in particolare da capre.
Verso nord, per una lunghezza di un’ora e mezza, si estende un bosco abbastanza
bello con querce di 8–30 once [20–80 cm], piuttosto basse, ma ugualmente buo-
ne per costruzioni navali. V’è inoltre del novellame. Un altro tratto di questo bosco,
detto Capitaniza, si stende verso nord e continua in lungo come il tratto dirimpetto,
chiamato Draga, per un’ora e mezza, fino a Klanec, con una larghezza di un quar-
to d’ora. Vi sono querce con diametri da uno a tre piedi [30­95 cm]. Vi sono inoltre
carpini bianchi, frassini e ontani.

Le piante giovani sono danneggiate dal pascolo e dallo sfalcio: se si applicassero
norme selvicolturali, nel giro di 80–90 anni si avrebbe legname per navi e per le al-
tre necessità dell’Impero, mentre se la situazione resta invariata verrà distrutto an-
che il bosco fin’ora rimasto. Infatti fino a epoca recente le condizioni del bosco era-
no buone in tutta la sua estensione.

I boschi dei paesi di Ocizla e Beka sono pure danneggiati dallo sfalcio delle erbe e
dal pascolo di capre: anche qui la rovina del bosco risale a non molti anni addie-
tro. Infatti si notano qua e là nelle radure le querce secche ancora in piedi, lasciate
a suo tempo come portaseme, e che invece sono state private di cimali e rami dai
contadini che hanno così dato loro il colpo di grazia.

Il bosco Škofljica è situato nella valle di Klanec. È costituito da faggio, con quercia
allo stato arbustivo. Non vi si trova legname per costruzioni navali. A partire da qui
hanno inizio i boschi neri imperiali che si estendono per varie miglia tedesche verso
sud [in direzione del monte Taiano (Slavnik) e della Cicceria (Čičarija)] (Piussi,
1976, 18–19).

La situazione, come riassunto da Piussi, era simile in tutto il territorio descritto
dall’inventario.

Tutti o quasi tutti i boschi visitati sono soggetti al pascolo di capre, pecore, maia-
li, bovini e più raramente, cavalli. [...] Col taglio di rami o cimali o addirittura di in-
teri alberi i quali venivano lasciati al suolo si provvedeva a rifornire comodamente

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