Page 30 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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Introduzione

Essi mutano sia nella dimensione orizzontale (cioè nella forma comu-
nemente concepita, che si realizza col cambiamento delle coordinate
terrestri lungo le quali corre una linea di confine), sia in quella verti-
cale, cioè nell’intensità dell’impermeabilità del confine, nella sua ca-
pacità a bloccare i flussi della circolazione. Un chiaro esempio di ciò è
il processo integrativo nell’Unione europea, dove per la maggior par-
te dei suoi membri negli ultimi cinquant’anni i confini non sono mai
cambiati nella loro dimensione territoriale, ma sono cambiati in mo-
do decisivo nella loro intensità, permettendo un’intensa circolazione
ed i cambiamenti che ne conseguono.

Inoltre, la circolazione e l’iconografia non agiscono sempre nella
stessa direzione, cioè rispettivamente nell’unire o nel ripartire uno
spazio geografico. La circolazione può ad esempio venir assorbita dal-
30 l’iconografia ed agevolare processi di partizione e viceversa. Un esem-
pio di ciò è l’Unione europea, dove i confini, soprattutto all’interno
della Piccola Europa,6 sono diventati quasi impercettibili. L’integra-
zione europea, effetto della circolazione, è stata favorita dall’esistenza
di una iconografia a scala europea, che è riuscita ad indebolire le sin-
gole iconografie nazionali ed a permettere la circolazione. D’altra par-
te, il rafforzarsi di un’iconografia europea, mentre indebolisce la par-
tizione del territorio interno, favorisce la partizione dell’intero spa-
zio dell’Unione europea nei confronti di quello esterno, limitando la
circolazione degli stati membri e gli stati extracomunitari. Da ciò si
può dedurre che l’iconografia non sempre limita la circolazione, ma
effettivamente la regola e ridistribuisce.

Volendo interpretare l’influenza del pensiero di Jean Gottmann
(1952) sul lavoro geografico contemporaneo e soprattutto sull’ana-
lisi qui svolta, è utile considerare l’attuare paradigma storicista. Con i
cambiamenti portati dalla fine della Guerra fredda, il paradigma do-
minante, cioè l’economicismo (sia quello di sinistra, di stampo marxi-
sta, sia quello di destra, di stampo neoliberale), si è dimostrato inade-
guato. Le scienze sociali si sono trovate di fronte a nuove sfide, le quali
possono venir approssimativamente interpretate, comunque in modo
più convincente che attraverso l’economicismo, con il pensiero di Sa-
muel Huntington ed il suo conflitto di civiltà (Huntington 1996). L’as-
sunto basilare di questo pensiero, cioè l’inevitabile conflitto di civiltà
tra loro incompatibili, appare comunque una iper-semplificazione di
una realtà assai più complessa. Se ha il vantaggio di essere largamen-
te comprensibile e di relativizzare il pensiero economicista, d’altra

6. Con questo termine si definisce l’area più integrata dell’Unione europea, il
Benelux, la Francia e la Germania.
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