Page 48 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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L’organizzazione dello spazio sociale ed economico

se comunità di immigrati sono tutt’oggi vive e rappresentano, nel-
l’Istria slovena, una parte rilevante della popolazione, la quale fatica
però ad integrarsi completamente ed a farsi accettare come compo-
nente legittima della società.6 Tale ipotesi viene confermata anche da
Mateja Sedmak (2004) nella sua ricerca sui rapporti tra popolazioni
autoctone ed immigrate, dove si rileva una certa discriminazione nei
confronti di queste comunità meridionali. Mentre infatti, nella scala
di valutazione positivo-negativo, la comunità italiana viene accettata
positivamente, alla pari con le altre etnie dell’Europa occidentale, le
comunità dell’Europa Sud-orientale (Balcani) vengono relegate tra le
popolazioni meno desiderate. Tale tesi viene convalidata da Sedmak
anche nella tendenza, da parte della popolazione, a riconoscere alle
comunità etniche minoritarie diritti specifici e privilegi: mentre questi
48 vengono accettati per quanto riguarda la comunità nazionale italiana
(ed anche quella ungherese, che vive però nel nordest della Slovenia),
vengono generalmente rifiutati alle minoranze meridionali.

Sedmak fa inoltre notare che esiste una tendenza ad una minore
tolleranza verso le minoranze meridionali da parte della generazione
più giovane, mentre non registra notevoli differenze tra la generazione
adulta e quella giovane riguardo il relazionarsi con la comunità nazio-
nale italiana. Ciò è attribuibile al fatto che la giovane generazione si
è socializzata nel periodo dell’indipendenza della Slovenia, in un cli-
ma più nazionalista ed indipendentista, che sottolineava le differenze
con gli altri popoli dell’ex federazione. Allo stesso modo, mentre nella
generazione adulta si registra il 18% di immigrati dalle altre repubbli-
che dell’ex-Jugoslavia di prima generazione, i quali senza dubbio in-
fluiscono sui dati d’insieme, nella generazione giovanile questi sono
soltanto l’8,7% (Sedmak 2004).

La rilevanza numerica delle minoranze «meridionali» è facilmente
percepibile dai dati dell’ultimo censimento, effettuato nel 2002. Pur-
troppo i dati pubblicati esplicitano soltanto il numero dei dichiarati-
si appartenenti alla nazionalità slovena o italiana, raggruppando i re-
stanti come «altro» (vedi Tabella 2.2 a pagina 45). I dati sulla nazionali-
tà possono essere inoltre fallaci, in quanto è possibile che nell’intento
a risalire la scala sociale, una parte degli appartenenti alle minoran-
ze «meridionali» optino per definirsi sloveni o istriani, occultando le
proprie origini etniche. Più appropriati, allo scopo di quest’analisi, si
rivelano i dati sulla madrelingua, che lasciano meno spazio di scelta
all’intervistato e sono inoltre più facilmente reperibili. Risulta inoltre

6. Per minoranze meridionali si intende, come si può capire anche dal contesto, le
minoranze delle etnie provenienti dalle repubbliche dell’ex-Jugoslavia.
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