Page 49 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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2.3 L’organizzazione dell’autonomia locale 49

interessante comparare i dati dei comuni di Capodistria, Isola e Pira-
no (Ancarano faceva parte, nel 2002, del comune di Capodistria) con
i dati nazionali, onde capire la portata della passata immigrazione a
livello regionale.

Già dall’analisi dei valori percentuali delle diverse madrelingue pre-
senti è possibile notare una presenza delle lingue delle minoranze
«meridionali» maggiore alla media nazionale. I valori diventano co-
munque più chiari, se questi dati vengono raggruppati nei seguen-
ti gruppi di madrelingue: sloveno, italiano, croato (i quali si analiz-
zano separatamente, essendo una popolazione adiacente), restanti
minoranze «meridionali» ed altro.

Eseguendo i raggruppamenti necessari, la maggiore presenza del-
le minoranze «meridionali» nell’Istria slovena in confronto alla totali-
tà del Paese è evidente. Includendo nel calcolo anche la popolazione
croata, questa a livello nazionale raggiunge l’8,40%, mentre nell’Istria
slovena, questo dato è del 18,34%, cioè più del doppio.

Come già accennato, in confronto con la comunità nazionale italia-
na, le minoranze «meridionali» non sono strutturate altrettanto bene.
Oltre al fatto che non compongono una comunità unica, ma comuni-
tà separate (serbi, bosniaci – ulteriormente divisi tra loro, macedoni,
albanesi e croati), anche queste sono dentro loro poco organizzate e
strutturate. La loro autocoscienza politica è bassa, il che viene dimo-
strato dal fatto che non è mai esistito, sin dall’introduzione del sistema
multipartitico, un partito etnico di una o più delle etnie considerate.
Come è evidente, i numeri indicano un peso politico potenzialmente
forte, oltre alla bassa autocoscienza politica va comunque considera-
ta anche la possibilità che la necessità stessa di una rappresentazione
politica in chiave etnica non venga percepita, il che potrebbe indica-
re un forte livello d’integrazione delle comunità immigrate nel resto
della società.

2.3 L’organizzazione dell’autonomia locale

L’autonomia locale in Slovenia è istituzionalizzata, fino ad oggi, sol-
tanto a livello comunale, mentre non esiste un livello intermedio, re-
gionale o provinciale. Lo stato è suddiviso quindi in un livello ammi-
nistrativo statale ed uno comunale, anche se per forza di cose l’ammi-
nistrazione pubblica ha dovuto organizzarsi ad un livello intermedio,
istituendo le unità amministrative. Attualmente ce ne sono 60 e com-
baciano con i vecchi grandi comuni del sistema socialista. I comuni,
che hanno subito una progressiva frammentazione in unità sempre
minori, sono attualmente più di 200 e potrebbero aumentare ulterior-
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