Page 92 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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Le relazioni con l’esterno – dimensione economica e politica

prendono parte allo scambio. Tale peso non è semplicemente milita-
re od economico, ma comprende anche quello sociale e culturale, ri-
chiamando quindi il peso della civiltà che prende parte alla circolazio-
ne. Come esempio si può considerare le dinamiche accadute durante
la colonizzazione dell’Africa, dove lo scambio tra le civiltà europee e
quelle indigene è stato fortemente iniquo a danno di quelle indige-
ne, mentre lo scambio è stato molto equilibrato, o addirittura di senso
opposto, dove il peso delle due civiltà entrate in contatto era diver-
so. Gli Antichi Romani ad esempio non hanno avuto troppe difficoltà
nell’inglobare l’Antica Grecia nel loro impero, ma il peso della civil-
tà greca era così forte che dal punto di vista della circolazione è stata
quest’ultima ad avere più influenza sulla civiltà romana, piuttosto che
il contrario.
92 Nel caso dell’Istria slovena è difficile parlare di peso civilizzativo,
anche perché tale circoscritta regione è piuttosto assimilabile ai co-
stumi ed allo stile di vita presente in tutto il Nord Adriatico, reso più
particolare però dall’appartenenza ad una nazione, la Slovenia, cultu-
ralmente più legata all’Europa centrale, all’ambiente alpino e conti-
nentale, che al Mediterraneo. Confrontata con le vicine Italia e Croa-
zia, tali legami Mitteleuropei sono senza dubbio i più forti.

L’Istria slovena non possiede enti culturali d’importanza rilevante a
scala più ampia che quella regionale e le proprie caratteristiche urba-
nistiche, musicali e culinari sono troppo simili a quelle vicine perché
possano aver un peso rilevante nei processi di circolazione.

In quest’ambito va considerato anche il rapporto con Trieste, cioè
con il comune vicino più grande. Trieste, con una popolazione di circa
211 mila abitanti, è un centro urbano da una ricca storia fortemente
legata anche al destino dell’impero Asburgico, mentre Capodistria è
stata al contrario più vicina alle influenze ed alle vicende della Repub-
blica di Venezia. Nonostante ciò, tra Capodistria e Trieste è da secoli
vivo un rapporto di collaborazione commerciale non equo, dove quin-
di Capodistria ha funto da satellite alla città giuliana. Dopo la Seconda
guerra mondiale, tale rapporto si è interrotto causa le divisioni ideo-
logiche e geopolitiche tra Jugoslavia ed Italia e Capodistria ha iniziato
a sviluppare una strategia di sviluppo indipendente e concorrente a
Trieste, nella quale il progetto più evidente è il porto di Capodistria.

Con la distensione degli anni Settanta e gli sviluppi successivi che
hanno infine portato la Slovenia nell’Unione europea, i rapporti e la
collaborazione tra le due città sta entrando in una dimensione nuo-
va, nella quale i due partner agiscono in modo più equo. Trieste è pur
sempre il partner più «pesante», data la sua popolazione pari a più di
quattro volte quella di Capodistria e data quindi anche la maggiore di-
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