Page 88 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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Le relazioni con l’esterno – dimensione economica e politica

scrivere quelli che sono i flussi politici e sociali esistenti e quali sono i
nessi con lo spazio dell’Istria slovena.

A livello politico, i nessi più forti ed evidenti sono quelli con il cen-
tro politico nazionale, cioè con la capitale, Lubiana. Com’è già stato
notato, in Slovenia non esiste ancora un livello di organizzazione sta-
tale (e politica) a livello regionale o provinciale ed è quindi lo stato
ad essere il diretto interlocutore dei comuni e della politica locale. In
questo modo è tanto più presente pure la possibilità da parte del cen-
tro politico di agire come soggetto anche negli affari locali, secondo
l’idea di divide et impera. Se ciò è vero, bisogna considerare però an-
che un discorso parallelo sull’influenza che la realtà locale può avere
ed ha sul centro, soprattutto se riesce ad organizzarsi come soggetto
regionale unito. Esempio di ciò è la lobby dei sindaci parlamentari (le
88 due cariche sono in Slovenia tra loro compatibili), la quale è riuscita
finora efficacemente a bloccare progetti di legge destinati ad indebo-
lire lo status delle autonomie locali, ma soltanto quando si trattava di
interessi diffusi.

Dal punto di vista legale, in Slovenia i comuni sono enti di diritto
pubblico autonomi, i quali devono sottostare soltanto alle leggi na-
zionali emanate dal parlamento. Nella prassi invece l’organizzazione
dei partiti a livello nazionale ha un’influenza diretta molto forte sul
funzionamento della politica locale. A questo punto è utile analizzare
la struttura di potere presente nelle varie regioni per capire quali sia-
no i nessi (visti senza entrare in dettagli non rilevanti per gli scopi di
questo lavoro) tra la politica locale e quella statale.

Dopo le ultime quattro elezioni amministrative, a Capodistria è sta-
to eletto a sindaco l’esponente di una lista civica locale (Koper je naš)
Boris Popovicˇ, il quale non ha legami formali con alcun partito o for-
mazione politica nazionale. Ciò è senza dubbio un segnale di autono-
mia del maggior centro urbano della regione. Se, a ciò si aggiunge che
fino al 2002 (cioè alla prima elezione di Popovicˇ) il comune era guidato
dal partito dei Socialdemocratici, che dalle prime elezioni multiparti-
tiche in poi sono stati per lo più all’opposizione, si può effettivamente
rilevare un certo grado di autonomia politica dal centro statale.

Come caso interessante va nominato pure il ripetuto tentativo, tra-
mite le decisioni della corte costituzionale, di dividere il comune di
Capodistria in più unità. Tale decisione venne emanata nel 1994 e nel
1998, ma in entrambi i casi i referendum consultivi della popolazio-
ne locale respinsero con convinzione la proposta. Un concetto simile
venne respinto anche nel 2005, questa volta nato su iniziativa parla-
mentare. L’unità della popolazione nell’esprimere la propria contra-
rietà è riuscita a bloccare pure tentativi legislativi forzati dalla corte
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