Page 78 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 78T‘n se na s‘mnje na Šance vrti,Od mlade od särca
v‘s Luonjar, Mandrja, Četnara!25 wzira, pod suncon.
hereditati Särčne biside mu stjïjo.
Ma la descrizione dei luoghi non è l’unico Sam, zna, jübit od rožicöw
motivo presente nei poeti dialettali. Se decenni nu na jasnimö, nëbëske racjune.
fa valeva ancora il sintagma che la poesia dialet- Iti jë glas, od mëh judi.
tale fosse solo una forma di espressione soggetti-
va, personale, forse una poesia dedicata ai bambi- Iti jë glas, Rozajanski,
ni e alla vita campestre, le tematiche degli ultimi ki zadavit, ni smin,
anni si sono allargate. Ad esempio il poeta slove- zabit, ni mörën.
no di Trieste Atilij Kralj scrive prevalentemente Mo mati, za šenk, na mi dala,
poesie umoristiche; in altri poeti è possibile tro- da ja se znej po svëtö,
vare anche il tema del patriottismo, dell’attacca- da ja si maköj Rozajän.
mento alla propria terra natia, alle proprie radi-
ci, alla propria storia, ma anche dei sentimenti Iti jë glas, Rozajanski,
umani, come l’amore o la sofferenza per la per- ki od vïšte od sunca,
dita di una persona cara. Se pensiamo a questo skryt, ni mörën …
fattore sociologico, diventa chiaro che “scrivere Zakoj, iti, jë glas
nella lingua viva, ovvero nel dialetto, è segno di od me dulïne …
ribellione di ogni comunità più piccola (anche od me zamje …
di una popolazione) nei confronti di una unifi- od mëh samih judi.27
cazione funzionalista, del mondo globalizzato,
dove tutto ciò che è individuale, unico, perso- Ciò che abbiamo già notato per Curto, vale
nale, a misura d’uomo, non vale molto e dovreb- anche per la Paletti che si lascia trasportare dal-
be addirittura scomparire. Molti hanno a questi la parlata resiana per descrivere la sua bella val-
piccoli gruppi (anche al popolo sloveno) predet- le verde sotto il Kanin, ma che contemporane-
to una sorte avversa, ma queste previsioni non si amente indirizza il suo pensiero anche verso un
sono avverate, perché in natura ci sono delle for- altro tema, cioè verso l’uso della lingua, di quel-
ze che remano contro le forze distruttrici, forze la lingua che sua madre le ha donato nella culla e
che mantengono in vita, vicino alle grandi crea- che lei continuerà ad usare, perché è la voce della
ture anche creature piccole”.26 A dimostrazione sua valle, della sua terra e della sua gente.
della tesi di Hočevar citiamo una poesia di Silva-
na Paletti, poetessa della Resia, dal titolo Ta roza- Sulla lingua e il codice usato riflettono an-
janski glas, che dimostra l’attaccamento dell’autri- che altri poeti, tra i quali spicca Libero Benussi
ce alla parlata locale. che ha descritto la sua parlata nella lirica Ca favie-
la! (Che favella!): perdere la propria lingua signi-
Tu-w ti rožinëj dulïni, fica per Benussi perdere la propria anima.
puložanä pod Ćanïnom,
tej da vïlažnji din, Nu curo fa altro
se mi jasnijo lipe biside, ca tirala ∫u cul prufoumo del mangrei∫
od noga glasa. e insanbralo cun quil de li greighe
Iti, jë glas od me zamje. nnk e cun quil dela gruo∫ula.
Nu curo daghe oun culur,
25 Marija Mijot, Souze jn smeh (Trieste: Založništvo tržaškega tiska, la uo ∫a quil del marinoun
1962), 18. e quil del ∫bulo saltula del sabusein
insanbra cul canto del merlo in amur.
26 Jože Hočevar, “Pride vse en vse pasá,” in Pride vse en vse pasá (Pesmi Nu curo darghe armuneia,
o Istri in njenih ljudeh), ur. Nelda Štok-Vojska (Marezige: samoza-
ložba, 1999): 148. 27 Deghenghi Olujić, Košuta, Drugačni verzi / Versi diversi, 152.
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