Page 12 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
P. 12
dia universitatis her editati, letnik 7 (2019), številk a 2 12no Maier a cura di Enza Giammancheri e Pietroconoscenza e alla divulgazione della letteratu-
Zovatto (Trieste, Edizioni Parnaso, 2003), e del- ra prodotta in lingua italiana e nei dialetti loca-
hereditatila bibliografia Bruno Maier svevista, raccolta da li nell’Istro-quarnerino dalla fine della secon-
Barbara Sturmar per i Quaderni di studi svevia- da guerra mondiale ai giorni nostri. Il secondo
ni. Oltre al suo ruolo accademico, Maier ha co- aspetto dell’attività di Maier su cui intendo sof-
perto importanti incarichi in prestigiose accade- fermarmi è quello di narratore, forse il meno co-
mie e istituzioni: è stato membro dell’accademia nosciuto. Per quanto concerne il primo aspetto,
dell’Arcadia, vicepresidente del Circolo del- corre l’obbligo di evidenziare come in apporti
la Cultura e delle Arti di Trieste e della Società saggistici e strumenti di studio egli abbia recu-
di Minerva, membro della redazione dell’Arche- perato le caratteristiche e i contenuti più auten-
ografo Triestino, condirettore con Giorgio Baro- tici di una produzione letteraria e di un’identità
ni della Rivista di letteratura italiana, animatore regionale ed etnica inserita entro un preciso qua-
della rivista Pagine Istriane, collaboratore de La dro storico e antropologico. Difatti, con rigorosa
Battana, di Metodi e Ricerche, e di molte altre ri- e meticolosa analisi critica ha colto i singoli mo-
viste e giornali. Nel 2002 la Rivista di letteratura menti costitutivi della letteratura istro-quarneri-
italiana (n. 3 di quell’annata) ha dedicato un’am- na, ne ha indicato le peculiarità, le potenzialità
pia parte allo studioso intitolata Maieriana (pp. ed anche i limiti. Dalla sua autorevole posizione
11-90). Vi trovano posto, tra gli altri, gli interven- di cattedratico e critico letterario Maier è stato
ti di Giorgio Baroni, Cristina Benussi, Manlio attento osservatore del microcosmo culturale e
Cecovini, Elio Guagnini e Riccardo Scrivano. letterario istriano, contribuendo a mantenere l’i-
Nel giugno del 2002 un convegno organizzato dentità italiana nella sua terra d’origine, rimasta
dal Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste un luogo fondamentale dell’anima. Infatti, nella
in collaborazione con l’Università e altri sodali- sua lunga e ricca attività di studioso, con minu-
zi culturali di cui Maier aveva fatto parte, ha fat- ziosa acribia e la curiosità che gli apparteneva, si
to il punto sui numerosi aspetti del suo lavoro, e è interessato a fondo di molti autori appartenenti
sul ruolo di testimone di un ampio capitolo del- alla Comunità Nazionale Italiana. Si è adopera-
la cultura giuliana, italiana e istriana. Gli atti del to con autentica passione per comprendere e di-
Convegno “Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio vulgare una novità periferica della cultura italia-
al centro”. Per Bruno Maier1, sono stati pubblica- na: si deve principalmente a lui se la letteratura
ti dal Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste italiana in Istria e a Fiume è rinata e sopravvis-
nel 2003. I contributi di molti studiosi, nonché suta, ed è anche per suo merito se oggi è possibi-
amici e collaboratori di Maier presenti nel volu- le discutere della specificità letteraria istro-quar-
me, sono una testimonianza imprescindibile del- nerina.
la vastità e della complessità del laboratorio dello
studioso capodistriano. Con attenti e rigorosi contributi critici, Ma-
ier è stato in Italia il critico letterario per antono-
In questa occasione non posso che limitar- masia della letteratura italiana avviata e sviluppa-
mi ad una breve testimonianza su Bruno Ma- tasi dal secondo dopoguerra in poi nel territorio
ier, che spero illumini almeno due aspetti del- istro-quarnerino. Considerando la naturale con-
la sua poliedrica attività: il contributo dato alla tiguità storico-geografica, la prossimità secola-
re di tradizioni, il comune rovello di condivise
1 Il titolo del Convegno è tratto dal primo verso del canto XIV del esperienze in cui fecondità di scambi e dram-
Paradiso. San Tommaso ha appena finito di parlare. A Dante viene maticità di confronti si sono continuamente al-
in mente un particolare fenomeno fisico. Quando l’acqua è percos- ternati, con il suo generoso apporto egli ha con-
sa dall’esterno del vaso o dal suo interno, i suoi cerchi, le sue ondu- ferito una nuova misura agli orizzonti culturali
lazioni, si propagano dal centro al cerchio e così dal cerchio al cen- della produzione letteraria istro-quarnerina, col-
tro. Maier amava questo verso, e lo citava spesso spiegando il pro- locandola al di fuori delle secche del localismo.
prio metodo critico. Suggeriva che molti sono i modi per giungere
alla vetta, cioè al nucleo centrale, inteso nel suo rapporto con il par-
ticolare. Dal centro alla periferia e viceversa.
Zovatto (Trieste, Edizioni Parnaso, 2003), e del- ra prodotta in lingua italiana e nei dialetti loca-
hereditatila bibliografia Bruno Maier svevista, raccolta da li nell’Istro-quarnerino dalla fine della secon-
Barbara Sturmar per i Quaderni di studi svevia- da guerra mondiale ai giorni nostri. Il secondo
ni. Oltre al suo ruolo accademico, Maier ha co- aspetto dell’attività di Maier su cui intendo sof-
perto importanti incarichi in prestigiose accade- fermarmi è quello di narratore, forse il meno co-
mie e istituzioni: è stato membro dell’accademia nosciuto. Per quanto concerne il primo aspetto,
dell’Arcadia, vicepresidente del Circolo del- corre l’obbligo di evidenziare come in apporti
la Cultura e delle Arti di Trieste e della Società saggistici e strumenti di studio egli abbia recu-
di Minerva, membro della redazione dell’Arche- perato le caratteristiche e i contenuti più auten-
ografo Triestino, condirettore con Giorgio Baro- tici di una produzione letteraria e di un’identità
ni della Rivista di letteratura italiana, animatore regionale ed etnica inserita entro un preciso qua-
della rivista Pagine Istriane, collaboratore de La dro storico e antropologico. Difatti, con rigorosa
Battana, di Metodi e Ricerche, e di molte altre ri- e meticolosa analisi critica ha colto i singoli mo-
viste e giornali. Nel 2002 la Rivista di letteratura menti costitutivi della letteratura istro-quarneri-
italiana (n. 3 di quell’annata) ha dedicato un’am- na, ne ha indicato le peculiarità, le potenzialità
pia parte allo studioso intitolata Maieriana (pp. ed anche i limiti. Dalla sua autorevole posizione
11-90). Vi trovano posto, tra gli altri, gli interven- di cattedratico e critico letterario Maier è stato
ti di Giorgio Baroni, Cristina Benussi, Manlio attento osservatore del microcosmo culturale e
Cecovini, Elio Guagnini e Riccardo Scrivano. letterario istriano, contribuendo a mantenere l’i-
Nel giugno del 2002 un convegno organizzato dentità italiana nella sua terra d’origine, rimasta
dal Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste un luogo fondamentale dell’anima. Infatti, nella
in collaborazione con l’Università e altri sodali- sua lunga e ricca attività di studioso, con minu-
zi culturali di cui Maier aveva fatto parte, ha fat- ziosa acribia e la curiosità che gli apparteneva, si
to il punto sui numerosi aspetti del suo lavoro, e è interessato a fondo di molti autori appartenenti
sul ruolo di testimone di un ampio capitolo del- alla Comunità Nazionale Italiana. Si è adopera-
la cultura giuliana, italiana e istriana. Gli atti del to con autentica passione per comprendere e di-
Convegno “Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio vulgare una novità periferica della cultura italia-
al centro”. Per Bruno Maier1, sono stati pubblica- na: si deve principalmente a lui se la letteratura
ti dal Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste italiana in Istria e a Fiume è rinata e sopravvis-
nel 2003. I contributi di molti studiosi, nonché suta, ed è anche per suo merito se oggi è possibi-
amici e collaboratori di Maier presenti nel volu- le discutere della specificità letteraria istro-quar-
me, sono una testimonianza imprescindibile del- nerina.
la vastità e della complessità del laboratorio dello
studioso capodistriano. Con attenti e rigorosi contributi critici, Ma-
ier è stato in Italia il critico letterario per antono-
In questa occasione non posso che limitar- masia della letteratura italiana avviata e sviluppa-
mi ad una breve testimonianza su Bruno Ma- tasi dal secondo dopoguerra in poi nel territorio
ier, che spero illumini almeno due aspetti del- istro-quarnerino. Considerando la naturale con-
la sua poliedrica attività: il contributo dato alla tiguità storico-geografica, la prossimità secola-
re di tradizioni, il comune rovello di condivise
1 Il titolo del Convegno è tratto dal primo verso del canto XIV del esperienze in cui fecondità di scambi e dram-
Paradiso. San Tommaso ha appena finito di parlare. A Dante viene maticità di confronti si sono continuamente al-
in mente un particolare fenomeno fisico. Quando l’acqua è percos- ternati, con il suo generoso apporto egli ha con-
sa dall’esterno del vaso o dal suo interno, i suoi cerchi, le sue ondu- ferito una nuova misura agli orizzonti culturali
lazioni, si propagano dal centro al cerchio e così dal cerchio al cen- della produzione letteraria istro-quarnerina, col-
tro. Maier amava questo verso, e lo citava spesso spiegando il pro- locandola al di fuori delle secche del localismo.
prio metodo critico. Suggeriva che molti sono i modi per giungere
alla vetta, cioè al nucleo centrale, inteso nel suo rapporto con il par-
ticolare. Dal centro alla periferia e viceversa.