Page 13 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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ia universitatisDotato di strumenti di registrazione e di anali- istro-quarnerini hanno avuto modo di pubbli-
un capodistr iano illustr e: bruno maier 13 si che hanno affinato la nativa intuizione di un care la loro produzione lirica o narrativa. Anche
interprete che è insieme artefice, Maier ha sapu- con questa iniziativa Maier ha dato visibilità a
to armoniosamente integrare la specifica sensibi- un corpus altrimenti inesistente divenuto, inve-
lità della cultura che lo ha generato alla più vasta ce, proprio grazie a lui, ben riconoscibile nell’am-
cultura italiana ed europea. Con una critica acu- bito della letteratura italiana.
minata che gli era consustanziale, ma congiunta
a quella fraternità che si esercita dall’interno di Alla letteratura italiana istro-quarneri-
un territorio amato e dissodato in grazia di “vir- na Maier ha dedicato una parte pregnante del-
tute e canoscenza”, consapevole del fatto che sul- la sua attività saggistica culminata nel 1996 con
la sordità culturale non può più basarsi nessuna la pubblicazione dell’opera La letteratura italia-
crescita autenticamente europea, ha saputo co- na dell’Istria dalle origini al Novecento (Trieste,
gliere con lungimiranza le aspirazioni degli au- Istituto Italo Svevo), uno strumento conosciti-
tori istro-quaarnerini di essere parte integrante vo e critico con il quale ha introdotto la produ-
del mondo, ha compreso il loro desiderio di dare zione letteraria istro-quarnerina nella letteratura
un senso alle parole avendo la letteratura italiana italiana. Ma già prima, nel 1993, nel primo vo-
come punto di riferimento, specialmente in am- lume della corposa Storia della letteratura italia-
bito di modelli espressivi e metrici, se non tema- na. Il secondo Novecento (Milano, Guido Miano
tici. Sorretto da questi intendimenti nel 1967 ha Editore), nell’ampio saggio intitolato La lettera-
promosso insieme ad Antonio Pellizzer il Con- tura italiana del dopoguerra al di qua e al di là
corso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima”, del confine orientale, attraverso una pluralità di
di cui è stato per lunghi anni lo spiritus movens, analisi sintetiche e analitiche, lo studioso aveva
nonché curatore dei volumi antologici che esco- delineato il quadro letterario e culturale della
no con ritmo annuale dal 1968 e pubblicano le storia regionale. Alla letteratura triestina è dedi-
opere premiate alla manifestazione. Una mani- cata la prima parte del saggio, quella più corpo-
festazione che ha stimolato in maniera determi- sa, mentre nella seconda parte sottotitolata La
nante la creatività culturale, artistica e letteraria letteratura del gruppo etnico italiano dell’Istria
degli Italiani istro-quarnerini. I volumi antologi- e di Fiume, in una breve ma significativa sintesi,
ci finora pubblicati costituiscono un corpus con- Maier descrive la nascita e lo sviluppo della nuo-
siderevole e sono la testimonianza più tangibile va letteratura italiana in Istria e a Fiume, quella
della creatività e dei risultati raggiunti in cam- nata dopo la fine del secondo conflitto mondia-
po artistico, letterario, culturale e scientifico da- le, dopo il passaggio del territorio istro-quarne-
gli Italiani di Croazia e Slovenia. Secondo Maier, rino dall’Italia alla Jugoslavia. Era la prima volta
i volumi “hanno il merito di essere un prezioso che “in una storia della letteratura italiana edita
serbatoio di testi spesso esemplari collegati con in Italia venivano puntati i fari anche sugli scrit-
la crescita, il consolidamento e il riconoscimento tori rimasti fuori dai confini orientali della Re-
ufficiale, storico e critico della letteratura e del- pubblica Italiana” (Milani, Dobran 2010, 613).
la cultura dell’Istria e di Fiume del dopoguerra, In quel saggio Bruno Maier evidenziava un con-
specialmente dal 1967 ad oggi” (Maier, B. 1984, cetto più volte ribadito in seguito anche in altri
3). Ma a Maier si deve anche l’avvio della colla- lavori: la nuova cultura letteraria italiana dell’I-
na “Biblioteca Istriana”2, nella quale vari autori stro-quarnerino ha una sua storia e caratteristi-
che ben definite, che devono essere prese in con-
2 Il primo volume della collana risale al 1979. Il volume contiene la sil- siderazione. Inoltre, in quello scritto lo studioso
loge Favalando cul cucal Filéipo in stu canton da paradéisu (Conversando
con il gabbiano Filippo in quest’angolo di paradiso) di Ligio Zanini, scrit- di riferimento è stato il “limpido e penetrante saggio” Restare a Itaca
ta nella variante rovignese dell’istrioto, l’antico dialetto romanzo. di Alessandro Damiani. In quel saggio, come rileva Maier, Damiani
Nella Presentazione di Bruno Maier, intitolata Ligio Zanini e l’«auten- ha definito la poetica “dell’intellettuale istriano”, il quale mira a con-
ticità della vita», egli precisa il percorso che lo ha portato alla scelta di ciliare la creatività con la realtà sociale e collettiva, e punta soprat-
dedicare una collana agli autori dell’Istria e di Fiume. Il suo punto tutto sulla scoperta (o la riscoperta) dell’«autenticità della vita».
un capodistr iano illustr e: bruno maier 13 si che hanno affinato la nativa intuizione di un care la loro produzione lirica o narrativa. Anche
interprete che è insieme artefice, Maier ha sapu- con questa iniziativa Maier ha dato visibilità a
to armoniosamente integrare la specifica sensibi- un corpus altrimenti inesistente divenuto, inve-
lità della cultura che lo ha generato alla più vasta ce, proprio grazie a lui, ben riconoscibile nell’am-
cultura italiana ed europea. Con una critica acu- bito della letteratura italiana.
minata che gli era consustanziale, ma congiunta
a quella fraternità che si esercita dall’interno di Alla letteratura italiana istro-quarneri-
un territorio amato e dissodato in grazia di “vir- na Maier ha dedicato una parte pregnante del-
tute e canoscenza”, consapevole del fatto che sul- la sua attività saggistica culminata nel 1996 con
la sordità culturale non può più basarsi nessuna la pubblicazione dell’opera La letteratura italia-
crescita autenticamente europea, ha saputo co- na dell’Istria dalle origini al Novecento (Trieste,
gliere con lungimiranza le aspirazioni degli au- Istituto Italo Svevo), uno strumento conosciti-
tori istro-quaarnerini di essere parte integrante vo e critico con il quale ha introdotto la produ-
del mondo, ha compreso il loro desiderio di dare zione letteraria istro-quarnerina nella letteratura
un senso alle parole avendo la letteratura italiana italiana. Ma già prima, nel 1993, nel primo vo-
come punto di riferimento, specialmente in am- lume della corposa Storia della letteratura italia-
bito di modelli espressivi e metrici, se non tema- na. Il secondo Novecento (Milano, Guido Miano
tici. Sorretto da questi intendimenti nel 1967 ha Editore), nell’ampio saggio intitolato La lettera-
promosso insieme ad Antonio Pellizzer il Con- tura italiana del dopoguerra al di qua e al di là
corso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima”, del confine orientale, attraverso una pluralità di
di cui è stato per lunghi anni lo spiritus movens, analisi sintetiche e analitiche, lo studioso aveva
nonché curatore dei volumi antologici che esco- delineato il quadro letterario e culturale della
no con ritmo annuale dal 1968 e pubblicano le storia regionale. Alla letteratura triestina è dedi-
opere premiate alla manifestazione. Una mani- cata la prima parte del saggio, quella più corpo-
festazione che ha stimolato in maniera determi- sa, mentre nella seconda parte sottotitolata La
nante la creatività culturale, artistica e letteraria letteratura del gruppo etnico italiano dell’Istria
degli Italiani istro-quarnerini. I volumi antologi- e di Fiume, in una breve ma significativa sintesi,
ci finora pubblicati costituiscono un corpus con- Maier descrive la nascita e lo sviluppo della nuo-
siderevole e sono la testimonianza più tangibile va letteratura italiana in Istria e a Fiume, quella
della creatività e dei risultati raggiunti in cam- nata dopo la fine del secondo conflitto mondia-
po artistico, letterario, culturale e scientifico da- le, dopo il passaggio del territorio istro-quarne-
gli Italiani di Croazia e Slovenia. Secondo Maier, rino dall’Italia alla Jugoslavia. Era la prima volta
i volumi “hanno il merito di essere un prezioso che “in una storia della letteratura italiana edita
serbatoio di testi spesso esemplari collegati con in Italia venivano puntati i fari anche sugli scrit-
la crescita, il consolidamento e il riconoscimento tori rimasti fuori dai confini orientali della Re-
ufficiale, storico e critico della letteratura e del- pubblica Italiana” (Milani, Dobran 2010, 613).
la cultura dell’Istria e di Fiume del dopoguerra, In quel saggio Bruno Maier evidenziava un con-
specialmente dal 1967 ad oggi” (Maier, B. 1984, cetto più volte ribadito in seguito anche in altri
3). Ma a Maier si deve anche l’avvio della colla- lavori: la nuova cultura letteraria italiana dell’I-
na “Biblioteca Istriana”2, nella quale vari autori stro-quarnerino ha una sua storia e caratteristi-
che ben definite, che devono essere prese in con-
2 Il primo volume della collana risale al 1979. Il volume contiene la sil- siderazione. Inoltre, in quello scritto lo studioso
loge Favalando cul cucal Filéipo in stu canton da paradéisu (Conversando
con il gabbiano Filippo in quest’angolo di paradiso) di Ligio Zanini, scrit- di riferimento è stato il “limpido e penetrante saggio” Restare a Itaca
ta nella variante rovignese dell’istrioto, l’antico dialetto romanzo. di Alessandro Damiani. In quel saggio, come rileva Maier, Damiani
Nella Presentazione di Bruno Maier, intitolata Ligio Zanini e l’«auten- ha definito la poetica “dell’intellettuale istriano”, il quale mira a con-
ticità della vita», egli precisa il percorso che lo ha portato alla scelta di ciliare la creatività con la realtà sociale e collettiva, e punta soprat-
dedicare una collana agli autori dell’Istria e di Fiume. Il suo punto tutto sulla scoperta (o la riscoperta) dell’«autenticità della vita».