Page 16 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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a, come aveva già notato Paolo Milano recen-studia universitatis her editati, letnik 7 (2019), številk a 2 16terfaccia fra opera e storia. Ha fissato le origi-
sendo Materada, il romanzo d’esordio di Fulvio ni di questa letteratura negli anni della secon-
Tomizza. Scrive Maier:hereditati da guerra mondiale, quando tra le file partigiane
fiorì una vasta produzione di giornali clandestini
Parecchi studiosi, attivi specialmente nell’e- che riportavano numerosi scritti di carattere let-
poca dell’irredentismo, avevano concepito terario. Questa letteratura, il cui valore aggiun-
la storia politica, civile, letteraria, artistica, to risiede soprattutto nel fatto di essere espressio-
ecc... della nostra regione come una forma di ne di un ambiente particolare dove storicamente
lotta o di battaglia nazionale, come la difesa si sono incontrate e spesso intrecciate le maggio-
di una trincea, come un baluardo da erige- ri culture e civiltà europee, è “dotata di caratteri
re contro le minacce e le aggressioni stranie- propri e ben riconoscibili” (Maier 1996, 8), rile-
re. Sarebbe sommamente auspicabile che a va Maier. Pur se non priva di contatti e di rap-
queste lotte, a queste trincee, a questi baluar- porti con altre letterature, essa appartiene “di di-
di, che non hanno più ragione d’essere, si po- ritto alla letteratura nazionale” (Maier 1996, 8).
tesse finalmente rinunciare; e che studiosi di Lo spazio istro-quarnerino si configura pertan-
diversa nazionalità e di diversi orientamen- to come una nuova provincia letteraria italiana,
ti ideologici e metodici si impegnassero in uno spazio nel quale, dopo la fine del secondo
un dialogo amichevole, sereno, costruttivo, conflitto mondiale, in una situazione storica ra-
fondato su una leale, feconda collaborazio- dicalmente cambiata, è nata e si è sviluppata una
ne e lontano dai rancori, dalle ostilità e dalle produzione letteraria in lingua italiana e nei dia-
polemiche d’un tempo. La sola via oggi pra- letti locali (l’istrioto o istroromanzo e l’istrove-
ticabile mi pare sia questa; e va percorsa, co- neto), che rappresenta il risultato originale della
erentemente, in tutta la sua ampiezza (Ma- creatività e della vitalità intellettuale dell’unica
ier 1996, 7-8). minoranza italiana autoctona nel mondo.
Anche per l’auspicio espresso in questo pas- Il lavoro di una vita di Bruno Maier sta tut-
so, che ben riassume lo spirito cordiale e benevo- to nella sua attività di critico, storico letterario,
lo con il quale Maier affrontava il proprio lavoro accademico, giornalista e testimone di un ampio
di studioso e di fattivo operatore nel campo del- capitolo della storia e della cultura giuliana, ita-
la cultura, La letteratura italiana dell’Istria dalle liana e istriana. Ma c’è un altro aspetto della sua
origini al Novecento resta un prezioso strumento attività meno conosciuto, ma che egli ha coltiva-
conoscitivo e critico, una sorta di suo testamen- to sin dalla prima giovinezza. Difatti, non molto
to, un libro che ha alle spalle un lungo studio e distanti cronologicamente dalle prime opere sag-
un grande amore su temi, opere e autori che Ma- gistiche sono due opere giovanili, scritte quando
ier ha frequentato a lungo e che ha commenta- lo studioso viveva ancora a Capodistria: la pla-
to e spiegato criticamente in saggi e libri con quette di liriche, per lo più sonetti, intitolata Fre-
quell’onestà intellettuale che è stata sempre il se- miti d’ala (Capodistria, 1943) e il poemetto sati-
gno preminente della sua personalità di studio- rico La Raniereide, ovvero la meravigliosa istoria
so. Nell’opera, nella parte dedicata al XX secolo, del “Torpedone” (Capodistria, 1945). La raccolta e
Maier ha esaminato la produzione letteraria de- il poemetto, per ora ancora inediti, sono conser-
gli italiani dell’Istria e di Fiume. Ma lo studioso vati presso l’Archivio degli Scrittori e della Cul-
ha seguito le fasi di sviluppo della letteratura ita- tura regionale dell’Università di Trieste. Sono
liana sviluppatasi in Istria e a Fiume dal 1945 in esercizi di un dilettante, “oggetti strani” (Cima-
poi, che ha definito istro-quarnerina o istro-fiu- dor 2013, 29) nella produzione di Maier, ma sono
mana, anche in attenti e rigorosi contributi cri- anche la prova evidente della sua inclinazione a
tici, costanti nel tempo, privi di mitizzazioni o condividere passioni e sentimenti attraverso la
di svalutazioni, particolarmente attento all’in- poesia, “facendola uscire da uno spazio autore-
sendo Materada, il romanzo d’esordio di Fulvio ni di questa letteratura negli anni della secon-
Tomizza. Scrive Maier:hereditati da guerra mondiale, quando tra le file partigiane
fiorì una vasta produzione di giornali clandestini
Parecchi studiosi, attivi specialmente nell’e- che riportavano numerosi scritti di carattere let-
poca dell’irredentismo, avevano concepito terario. Questa letteratura, il cui valore aggiun-
la storia politica, civile, letteraria, artistica, to risiede soprattutto nel fatto di essere espressio-
ecc... della nostra regione come una forma di ne di un ambiente particolare dove storicamente
lotta o di battaglia nazionale, come la difesa si sono incontrate e spesso intrecciate le maggio-
di una trincea, come un baluardo da erige- ri culture e civiltà europee, è “dotata di caratteri
re contro le minacce e le aggressioni stranie- propri e ben riconoscibili” (Maier 1996, 8), rile-
re. Sarebbe sommamente auspicabile che a va Maier. Pur se non priva di contatti e di rap-
queste lotte, a queste trincee, a questi baluar- porti con altre letterature, essa appartiene “di di-
di, che non hanno più ragione d’essere, si po- ritto alla letteratura nazionale” (Maier 1996, 8).
tesse finalmente rinunciare; e che studiosi di Lo spazio istro-quarnerino si configura pertan-
diversa nazionalità e di diversi orientamen- to come una nuova provincia letteraria italiana,
ti ideologici e metodici si impegnassero in uno spazio nel quale, dopo la fine del secondo
un dialogo amichevole, sereno, costruttivo, conflitto mondiale, in una situazione storica ra-
fondato su una leale, feconda collaborazio- dicalmente cambiata, è nata e si è sviluppata una
ne e lontano dai rancori, dalle ostilità e dalle produzione letteraria in lingua italiana e nei dia-
polemiche d’un tempo. La sola via oggi pra- letti locali (l’istrioto o istroromanzo e l’istrove-
ticabile mi pare sia questa; e va percorsa, co- neto), che rappresenta il risultato originale della
erentemente, in tutta la sua ampiezza (Ma- creatività e della vitalità intellettuale dell’unica
ier 1996, 7-8). minoranza italiana autoctona nel mondo.
Anche per l’auspicio espresso in questo pas- Il lavoro di una vita di Bruno Maier sta tut-
so, che ben riassume lo spirito cordiale e benevo- to nella sua attività di critico, storico letterario,
lo con il quale Maier affrontava il proprio lavoro accademico, giornalista e testimone di un ampio
di studioso e di fattivo operatore nel campo del- capitolo della storia e della cultura giuliana, ita-
la cultura, La letteratura italiana dell’Istria dalle liana e istriana. Ma c’è un altro aspetto della sua
origini al Novecento resta un prezioso strumento attività meno conosciuto, ma che egli ha coltiva-
conoscitivo e critico, una sorta di suo testamen- to sin dalla prima giovinezza. Difatti, non molto
to, un libro che ha alle spalle un lungo studio e distanti cronologicamente dalle prime opere sag-
un grande amore su temi, opere e autori che Ma- gistiche sono due opere giovanili, scritte quando
ier ha frequentato a lungo e che ha commenta- lo studioso viveva ancora a Capodistria: la pla-
to e spiegato criticamente in saggi e libri con quette di liriche, per lo più sonetti, intitolata Fre-
quell’onestà intellettuale che è stata sempre il se- miti d’ala (Capodistria, 1943) e il poemetto sati-
gno preminente della sua personalità di studio- rico La Raniereide, ovvero la meravigliosa istoria
so. Nell’opera, nella parte dedicata al XX secolo, del “Torpedone” (Capodistria, 1945). La raccolta e
Maier ha esaminato la produzione letteraria de- il poemetto, per ora ancora inediti, sono conser-
gli italiani dell’Istria e di Fiume. Ma lo studioso vati presso l’Archivio degli Scrittori e della Cul-
ha seguito le fasi di sviluppo della letteratura ita- tura regionale dell’Università di Trieste. Sono
liana sviluppatasi in Istria e a Fiume dal 1945 in esercizi di un dilettante, “oggetti strani” (Cima-
poi, che ha definito istro-quarnerina o istro-fiu- dor 2013, 29) nella produzione di Maier, ma sono
mana, anche in attenti e rigorosi contributi cri- anche la prova evidente della sua inclinazione a
tici, costanti nel tempo, privi di mitizzazioni o condividere passioni e sentimenti attraverso la
di svalutazioni, particolarmente attento all’in- poesia, “facendola uscire da uno spazio autore-