Page 17 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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ia universitatisferenziale sulla base degli stessi presupposti che mento particolare della loro collaborazione alla
un capodistr iano illustr e: bruno maier 17 animeranno poi l’attività critica, percorsa dalla rivista fiumana. Per questo, prosegue Guagnini,
stessa esigenza di comunicazione e incontro con
gli altri” (Cimador 2013, 31). Anche queste opere quando gli proposi di scrivere delle pagine
giovanili sono testimonianza di come egli conce- autobiografiche per un fascicolo sulla lette-
piva la letteratura: un infinito universo di parole ratura dell’esodo che stavamo curando in-
che delineano pensieri, emozioni, dubbi, doman- sieme, ne fu così entusiasta che poi queste
de e destini. pagine ebbero una continuazione in un ro-
manzo e forse, se la vita non gli fosse stata
Dopo una lunga e fecondissima carriera di avara, ci sarebbero state altre continuazioni
studioso e accademico, Maier ha ritrovato la pas- /…/ (Guagnini 2013, 12).
sione per la scrittura creativa in età avanzata, una
passione in lui mai del tutto sopita. L’occasione Nel racconto, scandito in tre parti disposte
si è presentata nel 1991 quando il collegio reda- cronologicamente dal periodo più lontano nel
zionale della nuova serie della rivista fiumana di tempo a quello più recente (l’arco di tempo ab-
cultura «La Battana», di cui facevano parte El- braccia un decennio, e va dal 1922 al 1933), Maier
vio Baccarini, Ezio Giuricin e Maurizio Tremul, ripercorre la storia della propria infanzia e ado-
decise di dedicare un volume antologico alla let- lescenza inserita nel contesto culturale e storico
teratura dell’esodo (Letteratura dell’esodo. Pagi- della nativa Capodistria. La messe di notazioni e
ne scelte, 1991, nn. 99/102). Il volume era parte di di dati, riuniti insieme seppure in poche pagine,
un progetto avviato con il numero doppio 97/98 forniscono un interessante spaccato di vita e di
della rivista, che conteneva informazioni e con- costume della Capodistria dei primi anni Tren-
siderazioni di carattere generale nonché i profili ta del Novecento. Sono pagine scritte in pri-
di vari autori. In questo secondo volume, invece, ma persona, fresche e genuine: leggendole, si ha
come precisa la redazione nella presentazione in- l’impressione che improvvisamente Maier aves-
titolata Le ragioni di un percorso, era inserita una se sentito un impellente bisogno di scrivere della
“singolare rassegna di brani antologici seleziona- propria vita, di dare forma creativa ad un impul-
ti, di “campioni” emblematici tratti dalle opere so scrittorio molto lontano dal suo normale mi-
più significative della letteratura dell’esodo3. Il nistero di critico letterario. La stesura di Case a
volume antologico è stato curato da Elvio Gua- Capodistria fu per lo studioso una folgorazione,
gnini e Bruno Maier, che si presenta anche nelle un’illuminazione, una scoperta entusiasmante:
vesti di narratore. Difatti, per quella particolare si rese conto d’essere anche narratore. Crediamo
occasione, Maier scrisse un racconto inedito di queste pagine, scritte quasi di getto e su “ordi-
memorie intitolato Case a Capodistria. Con que- nazione” (si allude al fatto che sono state scritte
sta prova narrativa, che considerava “un improv- su insistenza dell’amico e collaboratore Guagni-
visato e disordinato lacerto autobiografico” (Ma- ni per il numero speciale de La Battana dedi-
ier 1991, 176), lo studioso si rivela non più solo cato alla letteratura dell’esodo), presiedano alla
interprete e mediatore di testi letterari, bensì stesura de L’assente, quel suo unico romanzo nel
narratore capace di far conoscere le proprie me- quale, dietro lo schermo delle finzione narrativa,
morie e soprattutto la parte più intima e segre- Maier ripercorre la storia della propria vita. Case
ta di se stesso, ricca di sensazioni e di affetti. “Si a Capodistria, difatti, contengono in nuce mol-
lasciava trascinare facilmente dal racconto di ri- ti elementi del romanzo, evidenti specialmente
cordi d’infanzia in Istria”, scrive Elvio Guagni- nella descrizione della prima infanzia e dell’ado-
ni ricordando la genesi del racconto e quel mo- lescenza, anni fondativi per la vita dello studio-
so, anni trascorsi a Capodistria con la famiglia in
3 Tratto da Le ragioni di un percorso, in «La Battana», rivista trimestrale tre abitazioni diverse, tutte rievocate nel raccon-
di cultura, nuova serie, anno XXVIII, nn. 99/102, Fiume, EDIT, to. Sono quelli gli anni in cui si forgia l’indole e
1991, p. 9.
un capodistr iano illustr e: bruno maier 17 animeranno poi l’attività critica, percorsa dalla rivista fiumana. Per questo, prosegue Guagnini,
stessa esigenza di comunicazione e incontro con
gli altri” (Cimador 2013, 31). Anche queste opere quando gli proposi di scrivere delle pagine
giovanili sono testimonianza di come egli conce- autobiografiche per un fascicolo sulla lette-
piva la letteratura: un infinito universo di parole ratura dell’esodo che stavamo curando in-
che delineano pensieri, emozioni, dubbi, doman- sieme, ne fu così entusiasta che poi queste
de e destini. pagine ebbero una continuazione in un ro-
manzo e forse, se la vita non gli fosse stata
Dopo una lunga e fecondissima carriera di avara, ci sarebbero state altre continuazioni
studioso e accademico, Maier ha ritrovato la pas- /…/ (Guagnini 2013, 12).
sione per la scrittura creativa in età avanzata, una
passione in lui mai del tutto sopita. L’occasione Nel racconto, scandito in tre parti disposte
si è presentata nel 1991 quando il collegio reda- cronologicamente dal periodo più lontano nel
zionale della nuova serie della rivista fiumana di tempo a quello più recente (l’arco di tempo ab-
cultura «La Battana», di cui facevano parte El- braccia un decennio, e va dal 1922 al 1933), Maier
vio Baccarini, Ezio Giuricin e Maurizio Tremul, ripercorre la storia della propria infanzia e ado-
decise di dedicare un volume antologico alla let- lescenza inserita nel contesto culturale e storico
teratura dell’esodo (Letteratura dell’esodo. Pagi- della nativa Capodistria. La messe di notazioni e
ne scelte, 1991, nn. 99/102). Il volume era parte di di dati, riuniti insieme seppure in poche pagine,
un progetto avviato con il numero doppio 97/98 forniscono un interessante spaccato di vita e di
della rivista, che conteneva informazioni e con- costume della Capodistria dei primi anni Tren-
siderazioni di carattere generale nonché i profili ta del Novecento. Sono pagine scritte in pri-
di vari autori. In questo secondo volume, invece, ma persona, fresche e genuine: leggendole, si ha
come precisa la redazione nella presentazione in- l’impressione che improvvisamente Maier aves-
titolata Le ragioni di un percorso, era inserita una se sentito un impellente bisogno di scrivere della
“singolare rassegna di brani antologici seleziona- propria vita, di dare forma creativa ad un impul-
ti, di “campioni” emblematici tratti dalle opere so scrittorio molto lontano dal suo normale mi-
più significative della letteratura dell’esodo3. Il nistero di critico letterario. La stesura di Case a
volume antologico è stato curato da Elvio Gua- Capodistria fu per lo studioso una folgorazione,
gnini e Bruno Maier, che si presenta anche nelle un’illuminazione, una scoperta entusiasmante:
vesti di narratore. Difatti, per quella particolare si rese conto d’essere anche narratore. Crediamo
occasione, Maier scrisse un racconto inedito di queste pagine, scritte quasi di getto e su “ordi-
memorie intitolato Case a Capodistria. Con que- nazione” (si allude al fatto che sono state scritte
sta prova narrativa, che considerava “un improv- su insistenza dell’amico e collaboratore Guagni-
visato e disordinato lacerto autobiografico” (Ma- ni per il numero speciale de La Battana dedi-
ier 1991, 176), lo studioso si rivela non più solo cato alla letteratura dell’esodo), presiedano alla
interprete e mediatore di testi letterari, bensì stesura de L’assente, quel suo unico romanzo nel
narratore capace di far conoscere le proprie me- quale, dietro lo schermo delle finzione narrativa,
morie e soprattutto la parte più intima e segre- Maier ripercorre la storia della propria vita. Case
ta di se stesso, ricca di sensazioni e di affetti. “Si a Capodistria, difatti, contengono in nuce mol-
lasciava trascinare facilmente dal racconto di ri- ti elementi del romanzo, evidenti specialmente
cordi d’infanzia in Istria”, scrive Elvio Guagni- nella descrizione della prima infanzia e dell’ado-
ni ricordando la genesi del racconto e quel mo- lescenza, anni fondativi per la vita dello studio-
so, anni trascorsi a Capodistria con la famiglia in
3 Tratto da Le ragioni di un percorso, in «La Battana», rivista trimestrale tre abitazioni diverse, tutte rievocate nel raccon-
di cultura, nuova serie, anno XXVIII, nn. 99/102, Fiume, EDIT, to. Sono quelli gli anni in cui si forgia l’indole e
1991, p. 9.