Page 21 - Lazar, Irena, Aleksander Panjek in Jonatan Vinkler. Ur. 2020. Mikro in makro. Pristopi in prispevki k humanističnim vedam ob dvajsetletnici UP Fakultete za humanistične študije, 2. knjiga. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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pier paolo vergerio il vecchio e la pedagogia umanistica
recte agere, bene dispositi natura videntur” (Vergerius 1918, Pars prior).4 La
pigrizia era sicuramente una delle tante cattive abitudini alle quali posso-
no essere soggetti i giovani, come era stato già accennato sopra, nell’anali-
si della commedia. Ed è per questo che Vergerio insiste sulla dedizione allo
studio che deve però essere accompagnata dalla temperanza che “è quella
sulla quale Vergerio si sofferma più spesso, più a lungo e con maggiore en-
fasi. Essa non riguarda solo il soddisfacimento dei bisogni primari, ma an-
che la dedizione allo studio, perché è ritenuto privo di giusta misura anche
il comportamento di chi vuole imparare troppo e vuole farlo troppo in fret-
ta.” (Favero 2018, 31).
Vergerio nel suo trattato, al contrario delle indicazioni dal mondo gre-
co che affidavano allo Stato l’educazione dei giovani, è convinto che sia-
no i genitori a dover assumere un ruolo fondamentale nell’educazione “per
far sì che il loro figlio cresca con sani principi etici assorbiti dal contesto in
cui si trova a vivere fin dalla culla.” (Cagnolati 2016, 97). Nel passo già ci-
tato, infatti, il precettore umanista ribadisce l’importanza dei genitori nel
trasmettere gli obblighi morali della società, il che invece non era presente
nella concezione della paideia greca, dato che sia Platone che Aristotele at-
tribuiscono la responsabilità dell’educazione allo Stato.
Se è la virtù ad essere lo scopo principale della buona educazione, è op-
portuno chiedersi quali siano gli strumenti per educare alla virtù. Per con-
seguire lo scopo dell’educazione alla virtù Vergerio è convinto che bisogna
proporre ai giovani le arti liberali e guidarli in un percorso di studi e di let-
ture fin da giovani. Vergerio riprende gli insegnamenti del mondo greco trac-
ciando un quadro completo delle migliori discipline secondo il “criterio prin-
cipale della priorità morale, di gradualità e di propedeuticità” (Favero 2018, 30)
quindi della virtù. Le tre discipline principali delle arti liberali, chiamate così,
perché rendono l’uomo libero, erano considerate la storia, la filosofia morale e
l’eloquenza.
Nam liberalibus quidem ingeniis, et iis qui in publicis rebus et ho-
minum communitate versari debent, convenientiora sunt historiae
notitia et moralis philosophiae studium. Ceterae quidem enim ar-
tium liberales dicuntur, quia liberos homines deceant, philosophia
vero idcirco est liberalis, quod ejus studium liberos homines efficit.5
4 Meglio dotati da natura poi appaiono quelli che son pronti all’agire, alieni da pigri-
zia, desiderosi di operare sempre bene.
5 Infatti agli ingegni liberali e a coloro che devono occuparsi delle cose pubbliche e
della comunità degli uomini si addicono maggiormente gli insegnamenti della sto-
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recte agere, bene dispositi natura videntur” (Vergerius 1918, Pars prior).4 La
pigrizia era sicuramente una delle tante cattive abitudini alle quali posso-
no essere soggetti i giovani, come era stato già accennato sopra, nell’anali-
si della commedia. Ed è per questo che Vergerio insiste sulla dedizione allo
studio che deve però essere accompagnata dalla temperanza che “è quella
sulla quale Vergerio si sofferma più spesso, più a lungo e con maggiore en-
fasi. Essa non riguarda solo il soddisfacimento dei bisogni primari, ma an-
che la dedizione allo studio, perché è ritenuto privo di giusta misura anche
il comportamento di chi vuole imparare troppo e vuole farlo troppo in fret-
ta.” (Favero 2018, 31).
Vergerio nel suo trattato, al contrario delle indicazioni dal mondo gre-
co che affidavano allo Stato l’educazione dei giovani, è convinto che sia-
no i genitori a dover assumere un ruolo fondamentale nell’educazione “per
far sì che il loro figlio cresca con sani principi etici assorbiti dal contesto in
cui si trova a vivere fin dalla culla.” (Cagnolati 2016, 97). Nel passo già ci-
tato, infatti, il precettore umanista ribadisce l’importanza dei genitori nel
trasmettere gli obblighi morali della società, il che invece non era presente
nella concezione della paideia greca, dato che sia Platone che Aristotele at-
tribuiscono la responsabilità dell’educazione allo Stato.
Se è la virtù ad essere lo scopo principale della buona educazione, è op-
portuno chiedersi quali siano gli strumenti per educare alla virtù. Per con-
seguire lo scopo dell’educazione alla virtù Vergerio è convinto che bisogna
proporre ai giovani le arti liberali e guidarli in un percorso di studi e di let-
ture fin da giovani. Vergerio riprende gli insegnamenti del mondo greco trac-
ciando un quadro completo delle migliori discipline secondo il “criterio prin-
cipale della priorità morale, di gradualità e di propedeuticità” (Favero 2018, 30)
quindi della virtù. Le tre discipline principali delle arti liberali, chiamate così,
perché rendono l’uomo libero, erano considerate la storia, la filosofia morale e
l’eloquenza.
Nam liberalibus quidem ingeniis, et iis qui in publicis rebus et ho-
minum communitate versari debent, convenientiora sunt historiae
notitia et moralis philosophiae studium. Ceterae quidem enim ar-
tium liberales dicuntur, quia liberos homines deceant, philosophia
vero idcirco est liberalis, quod ejus studium liberos homines efficit.5
4 Meglio dotati da natura poi appaiono quelli che son pronti all’agire, alieni da pigri-
zia, desiderosi di operare sempre bene.
5 Infatti agli ingegni liberali e a coloro che devono occuparsi delle cose pubbliche e
della comunità degli uomini si addicono maggiormente gli insegnamenti della sto-
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