Page 20 - Lazar, Irena, Aleksander Panjek in Jonatan Vinkler. Ur. 2020. Mikro in makro. Pristopi in prispevki k humanističnim vedam ob dvajsetletnici UP Fakultete za humanistične študije, 2. knjiga. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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il primo ad enunciare i principi fondamentali dell’educazione armoni-
ca e integrale.
Nel suo trattato quindi l’umanista capodistriano propone al destina-
tario insegnamenti pratici di come usufruire della buona educazione offer-
ta dalla famiglia, affinché il futuro signore abbia chiaro il concetto di virtù,
così come era chiaro anche ai filosofi greci. “La riflessione sulla virtù è es-
senziale in ogni parte e in tutto lo sviluppo del De ingenuis moribus, che è
stato composto proprio con l’intenzione di delineare un progetto educativo
finalizzato all’acquisizione di essa” (Favero 2018, 50). L’educazione alla virtù
è proposta anche attraverso modelli ed esempi da seguire che devono essere
studiati dai discenti attraverso la storia. Sono questi modelli a dare esempio
di virtù e dei mores che vengono contrapposti ai vizi negativi:
artibus vero bonis, nisi quis ab adulescentia fuerit institutus,
aut si perversis infectus exstiterit, non facile de se speret, in aeta-
te provectiori posse aut has abicere, aut illas continuo sibi parare.
Jacienda sunt igitur in hac aetate fundamenta bene vivendi, et for-
mandus ad virtutem animus, dum tener est, et facilis quamlibet
impressionem admittere; quae ut nunc erit, ita et in reliqua vita
servabitur.3
Vergerio infatti ribadisce la convinzione medievale che l’uomo non
nasce buono, ma è l’educazione quella che può farlo diventare buono e giu-
sto. È stato già notato nella commedia Paulus infatti che da una parte i
giovani possono essere contraddistinti da una grandezza di cuore e ma-
gnanimità, ma dall’altra molti possono essere i vizi dei giovani, che sanno
anche essere “arroganti, bugiardi, timorosi, e, per la loro inesperienza, pos-
sono essere tratti in inganno, commettere errori ed essere troppo credulo-
ni” (Favero 2018, 14).
Ricollegandoci al tema trattato nella commedia Paulus, nella quale
venivano enfatizzati i vizi dei giovani, tra tutte le virtù umane, Vergerio
dà particolare attenzione alla dedizione allo studio: “Amplius autem et qui
sunt in actionibus prompti, fugientes otium, amantque semper aliquid
3 Vergerius 1918, Praefatio. Se qualcuno non sarà educato nelle buone arti dall’adole-
scenza o se sarà rovinato da quelle cattive, non speri di allontanarsi facilmente da
queste seconde o di avvicinarsi a quelle prime, giunto ad un’età matura. In quest’età
devono infatti essere poste le fondamenta del vivere correttamente, l’animo deve es-
sere educato alla virtù finché è giovane, e preparato ad accettare qualsiasi spunto;
così come sarà adesso, la conserverà per tutta a vita.
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ca e integrale.
Nel suo trattato quindi l’umanista capodistriano propone al destina-
tario insegnamenti pratici di come usufruire della buona educazione offer-
ta dalla famiglia, affinché il futuro signore abbia chiaro il concetto di virtù,
così come era chiaro anche ai filosofi greci. “La riflessione sulla virtù è es-
senziale in ogni parte e in tutto lo sviluppo del De ingenuis moribus, che è
stato composto proprio con l’intenzione di delineare un progetto educativo
finalizzato all’acquisizione di essa” (Favero 2018, 50). L’educazione alla virtù
è proposta anche attraverso modelli ed esempi da seguire che devono essere
studiati dai discenti attraverso la storia. Sono questi modelli a dare esempio
di virtù e dei mores che vengono contrapposti ai vizi negativi:
artibus vero bonis, nisi quis ab adulescentia fuerit institutus,
aut si perversis infectus exstiterit, non facile de se speret, in aeta-
te provectiori posse aut has abicere, aut illas continuo sibi parare.
Jacienda sunt igitur in hac aetate fundamenta bene vivendi, et for-
mandus ad virtutem animus, dum tener est, et facilis quamlibet
impressionem admittere; quae ut nunc erit, ita et in reliqua vita
servabitur.3
Vergerio infatti ribadisce la convinzione medievale che l’uomo non
nasce buono, ma è l’educazione quella che può farlo diventare buono e giu-
sto. È stato già notato nella commedia Paulus infatti che da una parte i
giovani possono essere contraddistinti da una grandezza di cuore e ma-
gnanimità, ma dall’altra molti possono essere i vizi dei giovani, che sanno
anche essere “arroganti, bugiardi, timorosi, e, per la loro inesperienza, pos-
sono essere tratti in inganno, commettere errori ed essere troppo credulo-
ni” (Favero 2018, 14).
Ricollegandoci al tema trattato nella commedia Paulus, nella quale
venivano enfatizzati i vizi dei giovani, tra tutte le virtù umane, Vergerio
dà particolare attenzione alla dedizione allo studio: “Amplius autem et qui
sunt in actionibus prompti, fugientes otium, amantque semper aliquid
3 Vergerius 1918, Praefatio. Se qualcuno non sarà educato nelle buone arti dall’adole-
scenza o se sarà rovinato da quelle cattive, non speri di allontanarsi facilmente da
queste seconde o di avvicinarsi a quelle prime, giunto ad un’età matura. In quest’età
devono infatti essere poste le fondamenta del vivere correttamente, l’animo deve es-
sere educato alla virtù finché è giovane, e preparato ad accettare qualsiasi spunto;
così come sarà adesso, la conserverà per tutta a vita.
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