Page 30 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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il paesaggio immateriale del carso

Immagine 6: Divača, Slo- riscono ad una fonte scritta, che confermerebbe questo moti-
venia. Santuario nel- vo, e neanche è stato possibile trovare richiami concreti a tali
testi« (Katičić, 2011, op. 15, 209–10). In futuro bisognerà ana-
la grotta Triglavca, so- lizzare anche questa storia e la storia sul quartetto chiarendo
pra Devač e sotto Deva così il rapporto tra le due.
(foto: Andrej Pleterski).
Entrambe le grotte Triglavca ed indirettamente anche il
segno-cippo della santa Trinità nel campo di Lokev, che è un
tentativo di deviare la venerazione su una figura cristiana, sono
prova dell’adorazione del Triglav nell’area di Prelože e Lokev.

Nello svolgimento del rito su Beli križ è importante anche
l'ordine dei svolgimenti che compongono il mitico avvenimento
primaverile. Al canto ed al volteggiare in cerchio delle fanciulle
(sul potere magico del volteggiare Mencej, 2013) seguiva il po-
sizionamento di una verga con verzura al centro della croce –
mlajčeć. Le parole affini alla radice sono mlaj (luna nuova), mlaj
(giovane albero), mlad, mleti, di radice indoeuropea *mel(H)-
»sminuzzare, calpestare, battere, macinare« (Snoj, 1997, 347–
48). Non sono casuali le associazioni con il monte, l’albero, il
mulino della baba, luoghi dove è possibile rinvigorirsi e ringiova-
nire. Il canto ed il volteggiare delle fanciulle dunque favorisce il
rinverdire degli alberelli verdi, simboli della forza vitale. Questo

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