Page 55 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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be e racconti di dutovlje e dintorni nell’annotazione di lovro žvab

gli informatori di Žvab in questi luoghi si radunavano maghi Immagine 5: Carta geogra­
e streghe, qui le persone »dissotterravano tesori«, qui sa- fica dei luoghi menzionati
rebbe stato nascosto un pozzo pieno d’argento, oro e pietre nei racconti di Žvab.
preziose. I ricordi storici e geografici erano legati a determi-
nati luoghi di quest’area, ai stranieri e ad individui particola-
ri. Al contrario, le fiabe, i miti e le leggende già di per sé non
sono definite così dettagliatamente da un punto di vista geo-
grafico e temporale.

Nel suo materiale Žvab menziona solo due narratori –
J. Zlobec, un giovane di 26 anni, che fu suo informatore dap-
prima nel 1874 e una seconda volta nel 1882; e l’anziano Jože
Rudež di Tupelče, che aveva prestato servizio nell’esercito in
Italia e che gli raccontò storie solo nel 1882.

L’arcaicità delle fiabe

In molte fiabe carsoline raccolte da Lovro Žvab è ricorrente
un’inconsueta arcaicità che conserva memoria di antichi ri-
tuali precristiani e di rappresentazioni religiose. Così la fia-
ba n° 4 »Il figlio di un conte« (ad ATU 613A*), di Dutovlje, ri-
chiama una prassi rituale, che forse non è mai stata connessa
con l’arte medica, dato che ricorda più il rito sacrifico di tipo
indoeuropeo.

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