Page 74 - Hrobat Virloget, Katja, Kavrečič, Petra, eds. (2015). Il paesaggio immateriale del Carso. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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il paesaggio immateriale del carso

Il paesaggio mitico a Gropada

Nonostante l’ampia ricerca effettuata a Gropada su tutti i microtoponimi, nel contributo
presentiamo solamente quelli collegati ad una significativa tradizione mitica.

Gli ultimi disegni catastali premoderni sono stati realizzati con il Catasto Franceschi-
no, dove, nel 1822, furono stati annotati alcuni microtoponimi rurali di Gropada (http://
w w w.cat a s t i.a r ch i v iod is t at ot r ie s t e .i t /D i ve n ir e/docu m e nt .ht m?id U a=10 65 2959 & id -
Doc=10656718&first=2&last=2; 14.4.2015). Con il termine »premoderno« ci riferiamo al
periodo antecedente all’arrivo della ferrovia, che ha cambiato in modo significativo l’im-
magine del territorio. In seguito presentiamo alcune tradizioni orali, che sono parte co-
stitutiva del parco mitico e folkloristico di Gropada1, narrate dagli abitanti di Gropada du-
rante le interviste.

Kočir, Kəčjerič, »il colle dove c’erano molti serpenti« (Colle dei serpenti)

Secondo una tradizione orale vi sarebbero vissute vipere dal corno (Vipera ammodytes) e
altri serpenti dai quali il colle avrebbe preso il nome:2 Kəčjerič, Kčjerič o Kačji grič.

Come altrove nel Carso, anche qui il colle con i serpenti si trova sul confine cata-
stale. Le ricerche hanno dimostrato che, lungo i confini catastali o delle comunità di vil-
laggio nel Carso, si concentrano le tradizioni sui contatti con fenomeni sovrannaturali o
pericolosi. Nella tradizione folkloristica di Rodik, lungo i confini catastali, si trovano es-
seri della »terra di mezzo tra i mondi« – serpenti, streghe, »femore sanguinante« (krva-
vo stegno), benandanti (vedamci), spiriti, fabbri e vari stranieri – che fungono da mediatori
con l’aldilà. Secondo la tradizione orale, proprio in questi luoghi si svolgono le tumula-
zioni o i sacrifici umani, per cui non possono essere ignorati i legami con la morte e con
l’aldilà (Hrobat, 2010a, 62–105). Per spiegare i confini come sacri, intoccabili e pericolosi,
Mirjam Mencej riprende l’interpetazione di Edmund Leach: il territorio di confine si con-
cepisce come spazio topografico fra due mondi che possiede le proprietà sia di uno che
dell’altro. Il divario è colmato da esseri soprannaturali, di carattere ambiguo, con attri-
buti dell’una e dell’altra categoria. Questi esseri marginali e oscuri hanno il potere di me-
diare tra gli dei e gli esseri umani e sono oggetto dei tabù più intensi, e vengono spesso
considerati più sacri degli dei stessi (Leach, 1964, 37–39; Leach, 1983, 55, 123; per esem-
pio Mencej, 2005, 181).

1 Il parco mitico folkloristico di Gropada rappresenta uno dei due progetti preliminari di itinerari turistico-
culturali che sono stati preparati nell’ambito del progetto Living Landscape. Il materiale per i contenuti e
i punti salienti del parco di Gropada sono stati raccolti ed individuati dai seguenti studenti della Universi-
tà del Litorale Facoltà di Studi Umanistici di Capodistria: Dunja Belovič, Lovrenc Butina, Armin Koprivec,
Nenad Smajila e Peter Polšak. Lo svolgimento del lavoro è stato coordinato da Mirta Čok e Petra Ka-
vrečič. Alcune interviste sono state effettuate successivamente anche da Katja Hrobat Virloget. Il design
del progetto preliminare su Gropada è stato curato da Monika Milic e Boštjan Bugarič. Il secondo pro-
getto preliminare per un parco simile, a Rodik, è stato concepito da Katja Hrobat Virloget sulla base del-
le ricerche condotte in precedenza sulla ricca tradizione folkloristica e sull’archeologia. Entrambi i par-
chi sono menzionati nell’introduzione del presente libro (e brevemente presentati alla mostra itinerante
a Repen, al Parco Naturale delle grotte di Škocjan (San Canziano), nel filmato Living landscape e nel libro
(Med kamenjem. Snovna in nesnovna dediščina Krasa, Beguš, Hrobat Virloget, Panjek, 2015).

2 I racconti sul serpente del colle, che sono stati registrati dagli informatori di Peršolja non sono stati con-
fermati e questa è probabilmente la conseguenza di »aggiunte fantastiche« sulla base di un ben nota tra-
dizione del di Čuk di Rodik e di Ajdovščina (Peršolja, 2000; Hrobat, 2004).

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