Page 20 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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Introduzione

in quanto aperto e sottoposto a processi che partono da attori interni
o esterni ad esso.

Da quest’esposizione dei concetti di regione si può dedurre che i va-
ri tipi di regione sono modelli elaborati dentro determinati paradigmi
che mutando, portano alla creazione di concetti nuovi ed adatti alla
nuova cornice (al nuovo paradigma). È interessante, a questo pun-
to, chiedersi come si possa definire una realtà come quella odierna,
dove sviluppo tecnologico, globalizzazione e dimensione informatica
hanno condotto alla compressione spazio-temporale delle tradizio-
nali dimensioni di studio, come elaborato già sopra, riguardo le nuove
dimensioni dello spazio (Harvey 1993).

In un mondo dominato da reti di interazioni e flussi globali in cui
sono venuti meno molti dei presupposti su cui fin verso la metà del
20 nostro secolo si fondava l’idea di regione come base territoriale stabi-
le di una comunità, ci si può chiedere, come fa Giuseppe Dematteis,
se ha ancora senso parlare di regione. Secondo l’autore, non si può
più credere che la regione possa essere definita a partire dalle sue do-
tazioni ambientali naturali e storico-culturali. Neppure ci si può ap-
poggiare al pensiero funzionalista in cui basti l’autocontenimento dei
flussi a determinare una regione (Dematteis 1997) Lo sviluppo dell’in-
formatica e le nuove logiche di mercato multinazionali hanno intro-
dotto nuove coordinate spaziali, mettendo in crisi il concetto di di-
stanza e facendo nascere nuovi paesaggi estremamente frammenta-
ri, non più definibili secondo i metodi tradizionali. Nell’ambito del-
la rappresentazione regionale, Dematteis individua la vera differenza
col passato nel fatto che se prima la regione veniva concepita come un
dato, ora può soltanto essere considerata come costruzione intenzio-
nale: un ordine geografico locale che nasce dalla turbolenza dei flussi
globali e che deve interagire con essi per continuare ad esistere. Si in-
troduce così, senza porvi rilievo, la base concettuale per l’introduzio-
ne dell’analisi dell’autopoiesi di un sistema-regione (Dematteis 1997,
110).

La situazione attuale del mondo è caratterizzata non più da una
mera sequenza di aree in qualche modo predefinite e sensate, ma da
una realtà dove è cosa normale la giustapposizione di dimensioni re-
gionali diverse e gli spazi di varia natura (come quello territoriale e
quello della rete informatica) coesistono all’insegna della frammenta-
rietà, dei sincretismi e degli intrecci. La geografia regionale tradizio-
nale, secondo Vallega (1997), riduce la rappresentazione delle com-
plesse relazioni tra società, culture, economie e poteri a un unico tipo
di spazio, interiorizzato attraverso pratiche cartografiche irriflessive,
che portano a pensarlo come un’entità oggettiva. Questa rappresen-
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