Page 19 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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1.2 Il concetto di regione 19

attività terziarie. Christaller (1933) addirittura si limita a considerare
sottoinsiemi di funzioni terziarie – ad esempio, il commercio, oppure
i trasporti o la pubblica amministrazione. Dall’altro lato, la teoria sulla
polarizzazione industriale si limita alle funzioni industriali (neppure
tutte) e soltanto a quelle funzioni terziarie che rientrano nelle attività
indotte dalle industrie. I concetti di regione naturale e di regione uma-
nizzata erano fondati – sia pure su terreni molto diversi, addirittura
antipodici – sulle relazioni tra comunità umana e ambiente fisico. Il
concetto di regione funzionale, invece, è riferito quasi esclusivamente
alle attività economiche, per cui non viene attribuita alcuna rilevan-
za alle relazioni con l’ambiente. Localizzazione, diffusione e crescita
sono le uniche idee trainanti (Vallega 1995).

La presa di coscienza del distacco tra la scienza regionale e la realtà,
evidente soprattutto nell’incapacità di spiegare lo sviluppo storico e
geografico discontinuo, contribuisce a sviluppare un diverso approc-
cio che si richiama alla teoria generale dei sistemi e da luce alla de-
finizione di regione sistemica. A differenza della regione funzionale,
identificabile in una struttura, il concetto di regione sistemica si basa
su una struttura in movimento e orientata spontaneamente o volon-
taristicamente verso un traguardo. Il sistema è, infatti, un processo
orientato e quindi l’oggetto della ricerca non è più soltanto la struttu-
ra, ma soprattutto il processo. Nell’ipotesi in cui la ricerca abbia per
oggetto la regione, quest’ultima può essere considerata nel suo mo-
vimento, oppure in un determinato stato, con un’analisi «fotografica»
della situazione in un determinato momento. Questi due modi non
differiscono solo perché il primo implica un’analisi dinamica e il se-
condo un’analisi statica, ma anche e soprattutto perché il primo ana-
lizza il processo, mentre il secondo non necessita di assumerlo espli-
citamente. Considerando la regionalizzazione in un contesto dinami-
co, il processo diventa l’oggetto principale della ricerca (Vallega 1984).
La regione sistemica, quindi, non contempla solo le relazioni, ma an-
che i processi, ossia le relazioni nel loro svilupparsi, introducendo co-
sì l’elemento dinamico e mutando per la prima volta la dimensione
regionale da sincronica a diacronica.

Considerando la regione come un sistema territoriale aperto, è pos-
sibile studiarne il rapporto con l’esterno, ossia gli effetti (sia interni
che esterni) che il grado di apertura della regione, che viene quindi
concepita come sistemica, produce (Vallega 1989, 293) Tale tipo di ap-
proccio consente di lavorare su più scale: nel momento in cui si con-
sidera un sistema territoriale con confini ben definiti, non lo si con-
sidera come soggetto isolato dalla realtà circostante, ma come parte
integrante di un sistema più grande ed in continua relazione con esso,
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