Page 29 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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1.3 L’Istria slovena – uno spazio/regione a sé stante? 29

derato. La religione, la lingua, la storia, i taboo ed altri elementi so-
no integrati ed idealmente immobilizzati nella struttura di una deter-
minata iconografia. Le iconografie sono costituite da elementi cultu-
rali, ovvero – in termini huntingtoniani – da elementi civilizzativi. Le
iconografie sono quindi costituite sia da elementi immateriali, sia da
elementi materiali e concreti, come le orografie, i panorami, oppure i
rituali religiosi, i gusti dei cibi o le musiche popolari. Tramite l’icono-
grafia, si introduce così nel discorso geografico, anche la dimensione
antropologica.

Nella discussione sul concetto iconografico, va considerata anche
la scala. Possono infatti coesistere svariate iconografie su scale di-
verse, a volte concorrenti, a volte complementari. Esempio scolastico
in questo senso la lotta tra gli imperi ed i movimenti di affermazio-
ne/liberazione nazionale, che hanno caratterizzato la storia recente e
passata. Una rete di iconografie diverse, divenuta comunque più sem-
plice negli ultimi secoli grazie alla creazione di iconografie nazionali
compatibili con la nascita degli stati nazionali, soprattutto in Europa
ed Asia, ma – con meno successo – anche negli altri continenti. Ciò
spiega anche l’importanza delle iconografie per l’esistenza di una so-
cietà politica e quindi di uno stato, soprattutto con la rivoluzione de-
mocratica ed informatica, dove la popolazione è sempre più soggetto
anziché oggetto della vita di un’organizzazione statale.

L’iconografia come strumento difensivo. Nonostante l’eventuale utilità
di iconografie in una chiara logica di manipolazione di massa, si pone
comunque la questione sulle ragioni dell’esistenza stessa di una forza
che è di per se, o tale appare, negativa e neutralizzatrice della circola-
zione e dei suoi effetti positivi. Gottmann (1952) risponde affermando
che l’iconografia è uno strumento di difesa, sia a livello individuale,
che sociale, dello status quo ed in maniera più jungiana, della propria
identità. La circolazione è infatti fattore di sviluppo, cioè di cambia-
mento, il che può portare comprensibilmente anche ad instabilità. La
circolazione può quindi agire sulle società in modo destabilizzante e
soltanto una forte adattabilità al cambiamento può evitare la proba-
bile disgregazione. Ne consegue però, che nessuna società sia in gra-
do di adattarsi continuamente ad un numero infinito di cambiamenti
– cambiamenti portati dalla circolazione, ma limitati dall’iconografia.
L’iconografia è quindi l’elemento stabilizzatore, regolatore della circo-
lazione ed il risultato spaziale dell’interazione di questi due elementi
è la partizione dell’ecumene con i suoi costanti cambiamenti.

Quest’interazione ed i risultati di ciò non sono sempre evidenti. I
confini mutano costantemente, ma non sempre ciò viene percepito.
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